Grandi Fughe di Notizie, Lanci Importanti e Mosse Audaci – Rassegna Globale sulle Novità degli Smartphone (23–24 Settembre 2025)

Settembre 25, 2025
Wild Leaks, Big Launches & Bold Moves – Global Smartphone News Roundup (Sept 23–24, 2025)
  • Apple sposta la produzione di iPhone in India e conferma la resistenza di iPhone 17: Per la prima volta, tutti i modelli di iPhone 17 vengono prodotti in India in cinque fabbriche mentre Apple riduce la sua dipendenza dalla Cina [1]. I primi test mostrano che il sottilissimo iPhone Air mantiene le promesse di resistenza di Apple, superando brillantemente le prove di piegatura e graffi [2].
  • Samsung prepara display all’avanguardia e funzioni per la privacy: I leak sul Galaxy S26 suggeriscono che Samsung utilizzerà i suoi avanzati pannelli M14 OLED (già visti su iPhone 17 Pro) sull’S26 Ultra, assottigliando il display grazie a una nuova tecnologia senza polarizzatore per superare Apple [3]. Un altro leak anticipa un “Private Display” che limita la visibilità laterale per la privacy dello schermo [4], mentre One UI 8 (Android 16) è già in distribuzione sugli attuali top di gamma [5].
  • Google punta tutto sull’IA con la serie Pixel 10: La gamma Pixel 10 (Pixel 10, 10 Pro, 10 Pro XL e Pixel 10 Pro Fold) è stata lanciata a fine agosto con nuove funzionalità AI. Google ha appena esteso la modifica conversazionale delle foto di Pixel 10 (tramite la sua AI Gemini) a tutti gli utenti Android – ora puoi semplicemente chiedere a Google Foto di modificare le immagini tramite voce o testo [6] [7].
  • La serie 17 di Xiaomi ridefinisce il design: Xiaomi ha confermato che i prossimi Xiaomi 17, 17 Pro e 17 Pro Max saranno dotati di un innovativo “magic back screen” – un grande display esterno sul retro attorno alle fotocamere [8]. Il CEO Lu Weibing ha anticipato che la serie debutterà entro la fine del mese, e Xiaomi ha scelto il nuovo chip Snapdragon 8 Elite Gen 5 di Qualcomm per alimentare questi top di gamma [9].
  • Leak OnePlus evidenziano un massiccio restyling e batteria: Immagini trapelate del OnePlus 15 (atteso il prossimo mese) mostrano un look audace “come un mix tra un Pixel e un iPhone”, incluso un’isola fotocamera ridisegnata [10]. Le specifiche vociferate parlano di un display da 6,7 pollici, batteria da 7.300mAh, chipset Snapdragon e certificazione IP68 [11]. OnePlus sta anche sviluppando una propria tecnologia fotografica – ha ufficialmente concluso la partnership con Hasselblad e introdotto un motore d’immagine proprietario “DetailMax” [12].
  • OPPO collabora con Hasselblad per un kit fotocamera professionale: OPPO ha confermato che il Find X9 Pro supporterà un kit fotografico Hasselblad dedicato, la prima volta che un modello “Pro” riceve un simile accessorio (in precedenza riservato ai modelli Ultra) [13]. Progettato in collaborazione con Hasselblad, il kit include un’impugnatura magnetica e un obiettivo tele esterno per scatti con zoom in stile reflex [14]. Il responsabile imaging di OPPO lo definisce il “primo kit fotografico Hasselblad mai realizzato appositamente per smartphone,” segnando un nuovo livello per la fotografia mobile [15].
  • Vivo spinge l’innovazione nello zoom: Vivo ha svelato i dettagli della fotocamera per il suo prossimo flagship X300 Pro, che mantiene un obiettivo telefoto periscopico 200 MP (85mm) ereditato dall’X200 Pro [16]. L’X300 Pro vanta una stabilizzazione CIPA 5,5 stop anti-shake – a quanto pare la migliore del settore [17] – oltre a rivestimenti ZEISS T e vetro di fluorite per ridurre al minimo flare e frange per scatti a lunga distanza ultra-nitidi [18] [19].
  • Il flip phone appariscente di Honor batte i record:Honor ha ufficialmente lanciato il Magic V Flip 2, un pieghevole a conchiglia scintillante co-progettato con l’icona della moda Jimmy Choo. È dotato di una batteria senza precedenti da 5.500 mAh (la più grande mai vista in un pieghevole a conchiglia) e di una fotocamera principale 200 MP Ultra-Clear AI con un enorme sensore da 1/1,4 pollici [20]. Il Flip 2 offre un display interno da 6,82 pollici a 120 Hz più uno schermo di copertura OLED da 4 pollici (con una luminosità abbagliante di 3.600 nit) – tutto in un dispositivo spesso solo 15,5 mm da chiuso [21] [22]. (È anche alimentato dallo Snapdragon 8 Gen 3 e ha una doppia certificazione IP58/59 per la resistenza ad acqua e polvere [23].)
  • Nothing Phone 3 ottiene un potenziamento della fotocamera:Nothing ha rilasciato un aggiornamento Nothing OS 3.5 per il Phone 3, presentandolo come una “rivisitazione della fotocamera molto necessaria” [24]. L’aggiornamento offre controlli manuali più precisi per l’esposizione, corregge problemi di tonalità dei colori per foto più accurate e aggiunge AI Super Res Zoom per testi più nitidi ad alti livelli di zoom [25]. Una nuova Modalità Azione elimina il mosso nelle foto d’azione e i video ottengono un contrasto e colori migliori. La patch corregge anche bug (avatar duplicati, problemi di feedback aptico), migliora la durata della batteria, riduce il surriscaldamento e aumenta la stabilità del Wi-Fi [26] [27].
  • La corsa ai chip di nuova generazione accelera:MediaTek ha annunciato il suo chip di punta Dimensity 9500, un chipset octa-core a 3 nm con un aumento delle prestazioni della CPU del 32% rispetto al predecessore e una GPU più veloce del 33% che può raggiungere i 120 FPS con ray tracing [28]. Il nuovo motore AI (NPU) del chip è 2× più veloce nell’elaborazione di compiti di grandi modelli linguistici direttamente sul dispositivo [29], e marchi come OPPO e Vivo prevedono di lanciare telefoni con il 9500 entro la fine dell’anno [30]. Nel frattempo, Qualcomm ha confermato che il suo prossimo SoC di punta si chiamerà Snapdragon 8 Elite Gen 5, in linea con la quinta generazione dei suoi chip serie 8 [31]. Il Gen 5 sarà presentato ufficialmente al summit di Qualcomm il 23 settembre [32], e la serie 17 di Xiaomi è confermata tra le prime a debuttare con questo potente processore [33] (con la serie Galaxy S26 di Samsung probabilmente subito dopo).

Apple: iPhone prodotti in India & un iPhone 17 più resistente

Le ultime mosse di Apple segnano una svolta strategica nel modo e nel luogo in cui vengono prodotti i suoi iPhone. Per la generazione iPhone 17, Apple sta “aumentando la produzione di iPhone in India in cinque fabbriche”, un cambiamento senza precedenti pensato per ridurre la dipendenza dalla Cina [34]. Infatti, Apple produrrà tutti e quattro i modelli di iPhone 17 in India – una prima volta per l’azienda [35]. Nuovi stabilimenti gestiti da Tata Group nel Tamil Nadu e un sito Foxconn vicino a Bangalore stanno entrando in funzione per gestire il carico [36]. Questa espansione aggressiva significa che tra aprile e luglio, le esportazioni di iPhone dall’India sono aumentate a 7,5 miliardi di dollari (contro i 17 miliardi dell’intero anno fiscale precedente), e l’India ha ora superato la Cina come maggiore esportatore di smartphone verso il mercato statunitense [37]. Il tempismo non è casuale: Apple sta affrontando pressioni tariffarie e tensioni geopolitiche, quindi diversificare la produzione è una mossa strategica chiave [38]. Posizionando l’India come hub produttivo, Apple punta a mitigare potenziali dazi statunitensi sui dispositivi prodotti in Cina e a garantire la stabilità della propria catena di approvvigionamento.

Insieme al cambiamento produttivo, la strategia di prodotto di Apple mette in risalto la durabilità e l’autosufficienza tecnologica. La nuova gamma iPhone 17 – che include i modelli standard, i modelli Pro e l’ultrasottile iPhone Air – beneficia del continuo investimento di Apple nel silicio personalizzato. La decisione di Apple di progettare i propri chip le sta dando “maggiore controllo sulle capacità della gamma iPhone 17”, consentendo funzionalità avanzate (soprattutto in ambito AI e machine learning) strettamente integrate con l’hardware [39]. In altre parole, possedendo la progettazione del silicio (come i chip A19 Bionic), Apple può spingere i limiti dell’intelligenza on-device e dell’efficienza della batteria in modi che rafforzano le sue ambizioni AI a lungo termine [40].

I primi test nel mondo reale dei nuovi dispositivi stanno anche convalidando le affermazioni di Apple sull’hardware. In particolare, l’iPhone Air – il top di gamma più sottile e leggero di Apple – si è rivelato inaspettatamente resistente. In un test di durabilità diventato virale realizzato dallo youtuber Zack Nelson (JerryRigEverything), l’iPhone Air ha resistito a pressioni di piegatura e graffi senza subire danni significativi. Il test estremo “ha confermato le affermazioni di Apple sul suo iPhone più resistente di sempre,” mostrando che il design ultra-sottile non ha compromesso l’integrità strutturale [41]. Uno smontaggio da parte di esperti di riparazione ha inoltre rilevato che l’iPhone Air è sorprendentemente facile da riparare, grazie a modifiche progettuali che rendono i componenti più accessibili [42]. Questa attenzione alla durabilità e alla riparabilità riflette una tendenza più ampia del settore (e forse una risposta alle normative UE sulla riparabilità), ma è particolarmente degna di nota da parte di Apple, che storicamente ha bilanciato il design elegante con la facilità di riparazione. Ora, con l’iPhone Air, Apple sembra aver raggiunto sia un fattore di forma elegante che una qualità costruttiva robusta.

Gli ultimi iPhone di Apple, con iOS 26, introducono anche nuove funzionalità come il supporto solo eSIM ampliato (spingendo più utenti verso le SIM integrate) e miglioramenti a fotocamera e durata della batteria. E se il lancio di settembre degli iPhone di Apple è sempre un evento di rilievo, quest’anno le ripercussioni vanno oltre i dispositivi stessi – dai riallineamenti della catena di fornitura globale all’impostazione di nuovi standard per la durabilità e l’integrazione tecnologica interna, Apple sta chiaramente giocando una partita a lungo termine.

Samsung: Leak promettono un salto nei display e tecnologia per la privacy

Samsung ha trascorso questi giorni sotto i riflettori di leak e aggiornamenti software, delineando ciò che ci aspetta dal più grande produttore di smartphone al mondo. La prossima serie Galaxy S26 dell’azienda (attesa per l’inizio del 2026) è già oggetto di leak interessanti che indicano novità sia in hardware che in software.

Sul fronte hardware, secondo quanto riferito, Samsung starebbe pianificando un importante aggiornamento del display per il Galaxy S26 Ultra. Secondo fonti interne, Samsung per la prima volta doterà il proprio top di gamma dei sofisticati pannelli OLED M14 – la stessa tecnologia di schermo fornita ad Apple per l’iPhone 17 Pro [43]. Questi pannelli M14 utilizzano un design speciale senza polarizzatore (uno strato COE – color-on-encapsulation – per ridurre i riflessi), permettendo al display di essere più sottile, più efficiente dal punto di vista energetico e più luminoso [44]. Ironia della sorte, Samsung sviluppa l’OLED M14 ma finora non lo aveva mai utilizzato nei propri telefoni, lasciando invece che Apple avesse un vantaggio iniziale. Ma questo sta per cambiare: un rapporto coreano indica che Samsung vuole che l’S26 Ultra debutti con questa tecnologia di schermo all’avanguardia prima che gli iPhone 2027 di Apple la adottino, superando di fatto Cupertino nell’innovazione dei display [45]. In effetti, Samsung è così determinata a battere Apple sul suo stesso terreno che sta accelerando la produzione dei pannelli M14 per l’S26 Ultra, mentre i modelli S26 di fascia inferiore (S26 Pro e S26 Edge) potrebbero mantenere gli attuali display M13 [46]. Come ha affermato un rapporto, “Samsung sta cercando di applicare la nuova tecnologia [COE] al suo modello di punta per sottolineare di averla adottata prima di Apple,” evidenziando la feroce rivalità anche nella tecnologia dei componenti [47].

Un’altra interessante indiscrezione per la famiglia S26 riguarda una funzione pensata per la privacy e il comfort visivo: una modalità “Private Display”. Il codice del software One UI di Samsung suggerisce un’opzione per limitare la visibilità dello schermo dagli angoli laterali, in modo che solo la persona direttamente di fronte al telefono possa vedere chiaramente il contenuto [48]. Sarebbe un vantaggio per la privacy nei luoghi pubblici – pensatelo come un restringimento integrato dello schermo che rende difficile a un vicino su un aereo o un autobus sbirciare i vostri messaggi. Anche se Samsung non ha ancora annunciato ufficialmente questa funzione, le informazioni trapelate la mostrano elencata come Private Display nelle impostazioni del display. Ricorda l’HP SureView o altri filtri privacy per laptop, ma integrata a livello OLED o tramite regolazioni software su uno smartphone. Se funzionasse come descritto, gli utenti Samsung potrebbero attivare la modalità privacy quando necessario per “nascondere lo schermo da sguardi indiscreti laterali”】 [49], una funzione davvero pratica per l’era mobile.

Le fughe di notizie di Samsung suggeriscono anche aggiornamenti per fotocamera e video. Una fuga di notizie su un presunto modello Galaxy S26 Pro suggerisce che Samsung si stia preparando a sfidare Apple nella videografia di livello professionale [50]. Il sistema di fotocamere dell’S26 potrebbe introdurre nuovi strumenti di registrazione video e regolazioni che rivaleggiano con le capacità dell’iPhone nel filmmaking (forse includendo una registrazione 8K migliorata o HDR avanzato). Inoltre, si parla di continuare la tendenza dei sensori di grandi dimensioni e dello zoom perfezionato – una fuga di notizie ha persino indicato un notevole miglioramento macro/close-up nel sistema di lenti teleobiettivo dell’S26 Ultra [51].

Sul fronte software, gli utenti Samsung stanno già vedendo i frutti del rapido ciclo di aggiornamenti dell’azienda. Samsung ha iniziato il rilascio ufficiale di One UI 8 (basato su Android 16) per i suoi dispositivi più recenti [52]. Entro la terza settimana di settembre, le serie Galaxy S25 e S24 e i più recenti dispositivi Z Fold/Flip hanno iniziato a ricevere Android 16 con la nuova interfaccia One UI 8 di Samsung [53]. Questo aggiornamento porta una serie di miglioramenti, da ritocchi raffinati all’interfaccia utente a nuove patch di sicurezza. Forse la cosa più entusiasmante sono le anticipazioni su One UI 8.5 in arrivo. Samsung non ha ancora presentato ufficialmente One UI 8.5, ma le fughe di notizie stanno “fioccando” a riguardo [54].

Da queste fughe di notizie, One UI 8.5 si sta delineando come un aggiornamento fortemente incentrato sull’IA. Screenshot condivisi da beta tester e insider mostrano un assistente “Galaxy AI” potenziato con quattro nuove categorie di funzionalità [55]:

  • Meeting Assist: trascrizione in tempo reale e traduzione delle conversazioni e presentazioni durante le riunioni – potenzialmente una salvezza per le riunioni di lavoro internazionali [56].
  • Touch Assistant: un’IA che elabora il testo sullo schermo per migliorare l’efficienza della lettura (forse riassumendo o ingrandendo il testo in tempo reale) [57].
  • Smart Clipboard: offre suggerimenti intelligenti quando copi del testo – ad esempio, opzioni con un solo tocco per correggere il testo, riassumere, tradurre, cercare o condividere il contenuto copiato [58].
  • Social Composer: in app come Facebook o Instagram, l’IA può generare didascalie per i post in base alle tue immagini, e nelle app di shopping potrebbe persino scrivere automaticamente recensioni dei prodotti che hai acquistato [59].

Queste funzionalità IA mostrano la determinazione di Samsung a infondere assistenza intelligente in tutta l’esperienza utente, al pari delle mosse IA di Google. In particolare, Samsung sta anche integrando agenti IA di terze parti: il codice di One UI 8.5 suggerisce il supporto per Google Gemini AI, OpenAI Gauss e persino Perplexity AI, accessibili tramite una nuova scorciatoia nel launcher (potenzialmente in sostituzione della barra di ricerca Google) per rispondere alle domande con risposte concise in 3 frasi [60]. Sembra che i telefoni Samsung potrebbero essere forniti con un hub multi-IA, permettendo agli utenti di scegliere diversi motori IA per compiti diversi – il che sarebbe davvero innovativo.

Anche l’attuale generazione di Samsung sta andando bene – i Galaxy Z Fold 7 e Flip 7 (lanciati all’inizio dell’anno) stanno apparentemente vendendo molto, tanto che Samsung ha dovuto affrettarsi ad aumentare la produzione del Fold 7 [61]. E persistono voci secondo cui il primo telefono tri-folding di Samsung potrebbe addirittura debuttare negli Stati Uniti già questo autunno [62], il che sarebbe una svolta importante nel form factor se fosse vero.

In sintesi, le notizie di Samsung di fine settembre mostrano un’azienda in forte slancio: implementazione di display all’avanguardia, esplorazione di funzionalità orientate alla privacy, rilascio rapido di aggiornamenti Android e forti investimenti nell’IA per il proprio software. Tutto ciò serve a mantenere Samsung all’avanguardia mentre si prepara al prossimo ciclo di lanci di flagship.

Google: Pixel 10 mostra l’IA e un futuro pieghevole

La serie Pixel 10 di Google è appena stata lanciata ed è chiaro che Google punta molto su esperienze utente guidate dall’IA. La famiglia Pixel 10 – composta dal Pixel 10 base, Pixel 10 Pro, il super-size Pixel 10 Pro XL e il primo telefono pieghevole di Google, il Pixel 10 Pro Fold – è stata annunciata il 20 agosto durante un evento a New York [63]. Con questa lineup di decima generazione, Google ha segnalato una maturità della sua linea hardware, ma soprattutto una visione per telefoni più intelligenti e utili che mai.

“Come ultimo modello di punta di Google, il Pixel 10 arriva in un momento in cui l’IA sta trovando il suo posto nelle nostre vite mobili,” ha osservato un recensore, sottolineando che il marketing di Google per il telefono si concentra meno sulle specifiche tecniche e più su “ciò che il telefono può fare per te” grazie alla sua intelligenza [64]. In effetti, molte delle funzionalità principali del Pixel 10 riguardano la Gemini AI di Google e il machine learning on-device. Ad esempio, tutti i modelli di Pixel 10 sono dotati del nuovo chip Tensor G5, progettato su misura da Google per accelerare le attività di IA. Questo consente cose come la digitazione vocale più veloce, un’elaborazione fotografica più avanzata e quelle funzionalità che fanno sembrare il telefono un assistente personale in tasca.

Una di queste funzionalità ha fatto scalpore questa settimana: Modifica conversazionale delle immagini in Google Foto. Il 23 settembre, Google ha annunciato di espandere una funzione di modifica foto esclusiva di Pixel 10 a tutti gli utenti Android negli Stati Uniti [65]. Inizialmente lanciata su Pixel 10, questa funzione ti permette di modificare le immagini semplicemente descrivendo ciò che desideri in linguaggio naturale. Puoi letteralmente pronunciare o digitare un comando come “Rimuovi le auto sullo sfondo” oppure “Rendi questa foto più calda” e l’IA di Google (parte della famiglia di modelli Gemini) eseguirà quelle modifiche per te [66]. Niente più regolazioni manuali o dubbi su quale filtro usare: basta chiedere, e Gemini fa il lavoro all’interno di Google Foto. Google ha mostrato anche casi d’uso fantasiosi, come chiedere all’IA di “immaginare il mio animale domestico su una spiaggia tropicale” – il sistema può generare quel composito in modo realistico [67]. Questo strumento “Help Me Edit” (attivato tramite un prompt Ask Photos) era stato un punto di forza del Pixel 10, dimostrando quanto Google possa integrare l’IA nelle attività quotidiane. Ora è in fase di distribuzione su larga scala, sottolineando la strategia di Google di usare Pixel come trampolino di lancio per funzionalità IA che alla fine avvantaggiano l’intero ecosistema Android.

Oltre all’imaging, la serie Pixel 10 è ricca di altri trucchi incentrati sull’IA. Call Screen è diventato più intelligente nella gestione delle chiamate spam, l’Assistant può eseguire routine di automazione più complesse e funzionalità come Hold For Me e Recorder’s Speaker Labels continuano a evolversi. Google ha persino garantito 7 anni di supporto software per il Pixel 10 (ben oltre lo standard del settore), il che significa che questi dispositivi continueranno a migliorare con nuove capacità IA fino ad Android 23 [68].

L’hardware non è stato trascurato. I Pixel 10 e 10 Pro hanno perfezionato i loro display (ora fino a una luminosità di picco di 3000 nit sui modelli Pro [69]) e hanno finalmente introdotto l’archiviazione ultrarapida UFS 4.0 per caricamenti delle app più veloci (un aggiornamento delle specifiche molto necessario). I sistemi fotografici sono stati migliorati: il Pixel 10 standard ora include un obiettivo telefoto 5× che prima mancava, riducendo il divario con il Pro. La capacità della batteria è aumentata (quasi 5000 mAh sul Pixel 10) con il supporto per il nuovo standard di ricarica wireless Qi2 [70]. Da notare che Google ha rimosso il vano SIM sui modelli statunitensi, passando a un sistema solo eSIM – una mossa in linea con la spinta di Apple verso l’eSIM, e una scelta audace che indica dove Google vede il futuro della connettività [71].

Tuttavia, è il Pixel 10 Pro Fold a rappresentare l’incursione più audace di Google. Questo dispositivo (anticipato da Google in un video di anteprima ufficiale [72]) porta l’esperienza Pixel in un formato pieghevole, simile concettualmente alla serie Galaxy Z Fold di Samsung. Il Pixel 10 Pro Fold non era ancora ampiamente disponibile a fine settembre (le vendite potrebbero iniziare un po’ più tardi o prima in regioni limitate), ma il teaser di Google ha mostrato un display interno delle dimensioni di un tablet e un design esterno familiare in stile Pixel [73] [74]. Google sta puntando sulla durabilità (afferma che la cerniera è testata per molti anni di piegature) e sulla continuità dell’esperienza – puoi iniziare a usare un’app all’esterno e continuare senza interruzioni sul grande schermo interno. Il Fold beneficia anche delle competenze software di Google: funzionalità di Android 16 come layout adattivi, multitasking a doppio schermo e modalità fotocamera ottimizzate per un dispositivo piegato a metà (che funge da treppiede) fanno tutte parte del pacchetto. Entrando nell’arena dei pieghevoli, Google sta sia recuperando un trend sia cercando di distinguersi integrando strettamente il supporto ai pieghevoli di Android con il proprio hardware. È anche degno di nota che Google utilizzi il proprio Tensor G5 nel pieghevole, invece dei chip Qualcomm standard, mostrando fiducia che il suo SoC possa competere in un formato così impegnativo.

In termini di impatto sul mercato, i telefoni Pixel rimangono di nicchia rispetto ad Apple e Samsung, ma Google sta crescendo costantemente la sua quota. Con Pixel 10, i recensori dicono “la magia è qui” e lo definiscono “un telefono AI che vale più che il suo prezzo di 800 dollari” [75]. La strategia di Google sembra essere quella di sfruttare l’AI come grande elemento differenziante – qualcosa che può far sembrare un hardware di fascia media premium grazie a un software più intelligente. Poiché l’AI generativa e gli assistenti personalizzati stanno diventando il prossimo grande campo di battaglia tecnologico, Google si sta assicurando che i possessori di Pixel siano in prima linea in questa rivoluzione, trasformando di fatto gli early adopter in ambasciatori di ciò che l’ecosistema Google può offrire.

Aspettatevi che Google continui a rilasciare gradualmente nuove funzionalità AI su Pixel 10 (e probabilmente anche su Pixel 9) tramite i suoi aggiornamenti Feature Drop. Già si parla di novità come Gemini AI “droplets” per l’editing delle immagini e miglioramenti dell’assistente in Android 17 in fase di sviluppo [76]. E man mano che i dispositivi Pixel guadagnano terreno (soprattutto se il Fold troverà un pubblico e se la promessa di aggiornamenti per sette anni di Google ispirerà fiducia), l’influenza di Google sulle tendenze degli smartphone – dall’adozione dell’eSIM al design AI-first – potrebbe diventare sproporzionata rispetto alla sua quota di mercato.

Xiaomi: Grandi Schermi sul Retro e Ambizioni Audaci

Xiaomi, uno dei principali produttori di smartphone cinesi, ha fatto scalpore con teaser e leak della prossima serie Xiaomi 17, suggerendo che l’azienda è pronta a rivoluzionare il design e le prestazioni degli smartphone. I modelli Xiaomi 17, 17 Pro e 17 Pro Max dovrebbero essere presentati entro la fine di settembre (il presidente di Xiaomi, Lu Weibing, ha lasciato intendere sui social che il lancio è previsto “questo mese” [77]), e porteranno alcune innovazioni sorprendenti.

La caratteristica di cui si parla di più è senza dubbio il display posteriore. Xiaomi ha ufficialmente confermato tramite un teaser su Weibo che il 17 Pro e il 17 Pro Max saranno dotati di quella che chiama una “magic back screen” [78]. In termini semplici, questi telefoni avranno un ampio display secondario sul retro del telefono, che circonda il modulo fotocamera. Render trapelati e persino una foto dal vivo hands-on (circolata brevemente online) mostrano uno schermo sostanziale che occupa una grande porzione del retro – non solo una piccola finestra per le notifiche, ma qualcosa di più simile a un vero mini-display [79]. Sembra abbastanza grande da mostrare un orologio, notifiche e forse funzionare come mirino per scattare selfie di alta qualità con le fotocamere posteriori [80]. Il video teaser di Xiaomi (evidenziato dal noto leaker Ice Universe) mostra il telefono che si capovolge per rivelare questo ampio display posteriore che si illumina [81]. Il concetto ricorda in parte il Meizu Pro 7 (che aveva un piccolo display posteriore) o il telefono sperimentale di Vivo con schermo posteriore, ma Xiaomi porta l’idea a un altro livello rendendo il display molto più grande e integrato. La denominazione “magic” suggerisce che Xiaomi abbia in programma alcune funzioni software uniche – forse widget always-on, una modalità specchio per la fotografia o controlli di gioco. È una scelta di design rischiosa (gli schermi extra aumentano costi e complessità), ma Xiaomi è nota per le sue mosse audaci nelle linee di punta MIX/Ultra, e questa potrebbe essere una caratteristica distintiva per la serie 17.

All’interno, la serie Xiaomi 17 è pronta a essere tra i telefoni più potenti del 2025. Xiaomi ha confermato che i suoi nuovi flagship saranno tra i primi a presentare il chipset Snapdragon 8 Elite Gen 5 di Qualcomm [82]. Infatti, durante la call sugli utili di Qualcomm e la successiva conferenza stampa, è stato menzionato che Xiaomi sarà il “primo OEM” a lanciare con il chip Snapdragon 8 Elite di nuova generazione [83] [84]. Questo suggerisce che Xiaomi abbia programmato il lancio della serie 17 per coincidere strettamente con l’annuncio di Qualcomm (il Snapdragon Summit a fine settembre). Se lo Snapdragon 8 Elite Gen 5 verrà effettivamente presentato il 23 settembre, potremmo vedere i telefoni Xiaomi 17 con quel chip sul mercato poche settimane o addirittura giorni dopo – un grande vantaggio per il marketing di Xiaomi (essere i primi a uscire con il nuovo chip). Questo nuovo chip Qualcomm, come già detto, rappresenta la quinta generazione di SoC flagship a 5nm/3nm e dovrebbe offrire notevoli miglioramenti in prestazioni ed efficienza. Il fatto che Xiaomi lo utilizzi significa che la serie 17 si confronterà direttamente con i prossimi Samsung Galaxy S26 e altri in termini di potenza pura.

Secondo quanto riportato, Xiaomi si sta anche concentrando sulla qualità del display (oltre a quel secondo schermo). Si vocifera che il Xiaomi 17 Pro/Max utilizzerà un OLED anteriore luminoso e ad alto refresh, con risoluzione forse 2K e tecnologia LTPO per un refresh dinamico da 1 a 120Hz. Per quanto riguarda le fotocamere, la collaborazione di Xiaomi con Leica continua, quindi ci aspettiamo hardware fotografico avanzato co-ingegnerizzato con la scienza del colore di Leica. Il render trapelato del 17 Pro mostra il marchio Leica accanto alle fotocamere [85]. Le indiscrezioni parlano di un sistema a doppia fotocamera sul retro (probabilmente una principale wide e una ultra-wide, se il teleobiettivo è sotto il display o qualcosa di creativo). Curiosamente, una fuga di notizie ha suggerito che una delle fotocamere posteriori potrebbe essere sotto lo schermo posteriore – il che significa che non si vede la lente, nascosta sotto il pannello del display posteriore [86]. Se vero, sarebbe un risultato ingegneristico notevole (e potrebbe permettere allo schermo posteriore di essere senza interruzioni).

Strategicamente, le mosse di Xiaomi hanno anche una valenza competitiva. Introdurre ora il display posteriore significa fare qualcosa che né Apple né Samsung offrono attualmente. Ricorda la propensione di Xiaomi per le “prime volte” – ad esempio hanno introdotto la ricarica rapida a 120W, sensori fotografici da 1 pollice, ecc., prima dei rivali nei modelli precedenti. Inoltre, la decisione di Xiaomi di adottare subito il nuovo chip Qualcomm è in parte per rivendicare una posizione contro MediaTek (che fornisce chip a molti OEM cinesi) e per assicurare ai consumatori che Xiaomi = massime prestazioni.

Un’altra curiosità interessante: Xiaomi ci tiene a sottolineare che non è indietro nella tecnologia dei display. I già citati pannelli OLED M14 di Samsung – Xiaomi li ha effettivamente utilizzati prima ancora dei telefoni Samsung stessi. L’iPhone 16 Pro aveva l’M14 (prodotto da Samsung Display) nel 2024, e anche il 13 Ultra di Xiaomi aveva un pannello Samsung avanzato. Per la serie 17, Xiaomi potrebbe usare i più recenti display Samsung o CSOT e forse persino integrare funzionalità come la regolazione PWM a frequenza ultra-elevata (per ridurre l’affaticamento degli occhi) e HDR avanzato. In effetti, una fuga di notizie ha suggerito che “il prossimo telefono Xiaomi potrebbe superare la concorrenza con un secondo schermo sul retro”, facendo chiaramente riferimento a questa idea di display esterno [87].

Dal punto di vista del mercato, Xiaomi sta vivendo un forte slancio: i report mostrano che l’India ha superato la Cina come principale esportatore di smartphone verso gli Stati Uniti soprattutto grazie a compagnie come Xiaomi che hanno aumentato la produzione in India [88]. E sebbene Xiaomi non venda ufficialmente i suoi top di gamma negli Stati Uniti, si sta espandendo in Europa e in altre regioni. La serie 17 (soprattutto se avrà un design distintivo) potrebbe aiutare Xiaomi a conquistare una quota maggiore del mercato premium sia in patria che all’estero. Xiaomi continua inoltre a investire in tecnologie di ricarica rapida e batterie – potremmo vedere qualcosa come la ricarica a 150W sul 17 Pro Max, che supererebbe la maggior parte dei concorrenti.

In sintesi, le novità di Xiaomi segnalano innovazione su più fronti: un design radicale con il “magico” schermo posteriore, potenza di elaborazione all’avanguardia e probabilmente hardware di fotocamera e display di altissimo livello. Se l’esecuzione sarà buona, Xiaomi 17 Pro/Max potrebbe essere tra i telefoni più discussi del 2025, offrendo una combinazione di novità (un telefono tutto schermo, davanti e dietro) e pura potenza. È il tipo di scommessa che o lancia una tendenza (altri che corrono ad aggiungere display secondari) o diventa una curiosità – ma dato il passato di Xiaomi (le sue sperimentazioni spesso diventano caratteristiche mainstream in seguito), non scommetteremmo contro la prima ipotesi.

OnePlus: ridefinire la propria identità di flagship

OnePlus, il marchio preferito dagli appassionati sotto l’ombrello BBK, si sta preparando a un grande rinnovamento con il prossimo OnePlus 15 – e le indiscrezioni di questi giorni hanno delineato uno scenario entusiasmante. Si vocifera che OnePlus 15 verrà lanciato a ottobre e, se le fughe di notizie sono accurate, rappresenta uno dei più grandi cambiamenti di design per OnePlus degli ultimi anni, oltre a un cambio di strategia nella fotografia.

Foto trapelate e render apparsi su Weibo e altre piattaforme ci danno uno sguardo chiaro al design posteriore del OnePlus 15. I commentatori lo hanno descritto come “un mix tra un Pixel e un iPhone” [89] – il che significa che il telefono adotta un’estetica più unibody e arrotondata, con un layout della fotocamera che richiama la semplicità della visiera del Pixel e delle lenti pulite dell’iPhone. In particolare, le immagini mostrano una grande isola circolare (o squadrata con angoli arrotondati) per la fotocamera, molto diversa dal modulo simile a un piano cottura del OnePlus 11/12. Si vocifera che il nuovo array di fotocamere includa tre lenti con una disposizione ridisegnata e persino un rilievo rialzato per la fotocamera per il sensore principale [90]. Due colorazioni trapelate (una bianca/argento e una tonalità rosata) sono circolate, suggerendo che OnePlus potrebbe introdurre nuove finiture – forse anche un’edizione “Titanium” per un tocco premium [91].

Per quanto riguarda le specifiche, OnePlus punta in alto. Secondo un rapporto di Android Central, si prevede che il OnePlus 15 avrà un display ad alta frequenza di aggiornamento da 6,7 pollici, presumibilmente AMOLED a 120Hz, e probabilmente sarà alimentato dall’ultimo chip Snapdragon di Qualcomm (che sia l’attuale Snapdragon 8 Gen 3 o una variante del prossimo Gen 5, a seconda dei tempi). Una specifica sorprendente: una batteria da 7.300 mAh [92]. Se confermata, questa batteria sarebbe enorme – persino più grande di molte batterie per tablet, e ben al di sopra delle capacità tipiche degli smartphone (~5.000 mAh). OnePlus potrebbe cercare di superare la concorrenza in termini di autonomia, oppure questa caratteristica potrebbe essere riservata a un modello speciale “OnePlus 15 Pro/Ultra”. Combinata con la tipica ricarica rapida di OnePlus (probabilmente 100W o più in questa generazione), la combinazione batteria/ricarica potrebbe essere un punto di forza – uno smartphone che si ricarica completamente in 20 minuti e dura due giorni.

Un’altra caratteristica probabile è la presenza di OxygenOS 16 già installato (basato su Android 16). OnePlus ha perfezionato il proprio software dopo la fusione della base di codice con ColorOS di OPPO, e OxygenOS 16 porterà lievi modifiche all’interfaccia utente e nuove funzionalità (forse Always-On display migliorati e strumenti per la privacy potenziati) se le indiscrezioni saranno confermate [93]. Si dice anche che il OnePlus 15 arriverà con resistenza ad acqua e polvere IP68 – che in passato era un’incognita per OnePlus ma ora è standard sui loro top di gamma [94].

Forse lo sviluppo più interessante per OnePlus riguarda il reparto fotocamera. Dal 2021, OnePlus ha collaborato con il leggendario produttore di fotocamere Hasselblad per perfezionare la scienza del colore e occasionalmente l’hardware (come l’utilizzo della modalità XPan di Hasselblad, ecc.). Tuttavia, sembra che OnePlus stia allontanandosi da quella partnership. A metà settembre, OnePlus ha annunciato ufficialmente di aver “reso ufficiale il suo distacco da Hasselblad” [95], il che significa che i prossimi telefoni non avranno più il marchio o la calibrazione Hasselblad. Invece, OnePlus sta introducendo le proprie tecnologie di imaging – una delle quali è il nuovo “DetailMax Engine.” Questo sistema di imaging interno mira a migliorare la conservazione dei dettagli e la gamma dinamica nelle foto (in sostanza la risposta di OnePlus ai progressi della fotografia computazionale). Ci sono anche voci su un ISP per fotocamera interno o un set di algoritmi che OnePlus avrebbe sviluppato, che dovrebbe debuttare con OnePlus 15 [96]. Probabilmente OnePlus ritiene di aver imparato abbastanza dalla collaborazione con Hasselblad e ora vuole distinguersi con il proprio stile fotografico. È una mossa audace, dato che il nome Hasselblad aggiungeva prestigio, ma se DetailMax riuscirà a offrire immagini più nitide e accurate (soprattutto se abbinato a un nuovo sensore forse molto grande), potrebbe giustificare la decisione di OnePlus di camminare con le proprie gambe.

Una fuga di notizie ha persino suggerito che OnePlus 15 potrebbe “prendere in prestito una caratteristica distintiva direttamente dalla fotocamera dell’iPhone” [97]. Questo potrebbe riferirsi alla stabilizzazione con spostamento del sensore (introdotta da Apple) o forse all’obiettivo zoom tetra-prisma 5x utilizzato da iPhone 15 Pro Max. Sappiamo che OnePlus sta lavorando a un obiettivo zoom periscopico – un componente periscopico trapelato per un dispositivo OnePlus era stato mostrato dal COO dell’azienda tempo fa. Quindi è abbastanza plausibile che OnePlus 15 Pro includa per la prima volta nella gamma OnePlus un teleobiettivo periscopico (magari con zoom ottico 5x o 6x), per competere meglio con Samsung, Google e altri nella fotografia con zoom.

Inoltre, si sta dando attenzione alla resistenza. Una storia piuttosto divertente di inizio mese: qualcuno ha “accidentalmente” provato ad affogare un OnePlus 13 (il modello attuale) e questo “non ha battuto ciglio,” sopravvivendo all’impresa [98]. Ciò indica che i telefoni OnePlus sono diventati molto più resistenti all’acqua e robusti rispetto al passato (anche i modelli di fascia media come OnePlus 13 sono risultati ok sott’acqua). Con OnePlus 15 che vanta la certificazione IP68, gli utenti possono avere maggiore fiducia nella qualità costruttiva.

In sintesi, OnePlus sembra ridefinire la sua identità di flagship – spingendo i limiti nella dimensione della batteria, raffinando il design per distinguersi (o forse allinearsi alle tendenze attuali), e affermando indipendenza nell’innovazione fotografica. Il marchio ha costruito la sua reputazione sulla velocità (ricordi il motto “Never Settle” e l’attenzione alle prestazioni rapide e fluide). Ora, con OnePlus 15, vuole dimostrare di poter eccellere nella fotografia e offrire un flagship completo che batte la concorrenza sul prezzo. Se le specifiche trapelate saranno confermate, OnePlus 15 potrebbe attrarre quegli utenti esperti che vogliono la batteria più grande possibile e un’esperienza software pulita e veloce, senza spendere quanto per Samsung/Apple. Dovremo vedere se il dispositivo reale sarà all’altezza dei leak, ma l’entusiasmo nella community OnePlus sta sicuramente crescendo.

OPPO: Elevare la fotografia mobile con Hasselblad

OPPO, un altro grande player cinese (e brand gemello di OnePlus), ha in arrivo la sua serie flagship – il Find X9 – e le notizie su OPPO questa settimana si sono concentrate su un accessorio fotografico rivoluzionario e sulla continuazione dell’alleanza con Hasselblad.

In un post ufficiale su Weibo, il product manager di OPPO Zhou Yibao ha confermato che il Find X9 Pro sarà lanciato con il supporto per un kit fotografico Hasselblad dedicato [99]. Si tratta di una grande novità per gli appassionati di fotografia mobile. In sostanza, OPPO prevede di vendere un kit fotografico opzionale per il suo telefono, progettato e co-ingegnerizzato con Hasselblad (la leggendaria azienda fotografica con cui OPPO collabora dal 2022). Secondo Zhou, questo è “il primo kit fotografico Hasselblad mai realizzato appositamente per smartphone”, ed è anche la prima volta che OPPO porta un simile accessorio su un modello non Ultra [100]. In precedenza, solo la variante super-premium Find X6 Pro “Ultra” aveva alcuni accessori modulari, ma ora anche la versione Pro riceverà questo trattamento.

Dunque, cosa contiene questo kit Hasselblad? Leak e indizi di OPPO dicono che includerà alcuni componenti per migliorare l’esperienza fotografica del Find X9 Pro:

  • Un impugnatura magnetica: Probabilmente si aggancia o si attacca magneticamente al telefono, offrendo una presa migliore simile a una vera fotocamera. Potrebbe anche avere un pulsante di scatto fisico per un feeling autentico. Da notare che le voci affermano che sia più facile da attaccare rispetto ai precedenti design “snap-on” – forse usando un sistema magnetico tipo MagSafe per un aggancio/sgancio rapido [101].
  • Un convertitore di obiettivo telefoto esterno: Fondamentalmente, un obiettivo di livello professionale (magari con zoom 3× o superiore) che si posiziona sopra la fotocamera esistente del telefono per offrire zoom ottico e qualità migliorata [102]. Il leak suggerisce che offrirà “qualità d’immagine e risoluzione di altissimo livello” per scatti a distanza [103]. Pensalo come un obiettivo zoom a clip, ma progettato da Hasselblad per fotografi seri.

Questo concetto ricorda l’accessorio Hasselblad MotoMod per Moto Z del 2016, ma l’esecuzione di OPPO sembra più raffinata e orientata a potenziare la fotocamera integrata piuttosto che sostituirla. Sfruttando l’esperienza ottica di Hasselblad, OPPO può offrire agli utenti la possibilità di scattare, ad esempio, una foto con zoom ottico 10× con ottiche adeguate, qualcosa che nessun periscopio integrato può ancora ottenere pienamente. È una funzione di nicchia, ma per gli appassionati di fotografia mobile potrebbe essere rivoluzionaria – trasformando di fatto il telefono in una fotocamera da viaggio con obiettivi quasi intercambiabili.

Interessante anche la strategia dietro a questo: OPPO sta chiaramente raddoppiando la posta nella corsa agli smartphone con fotocamera. Recentemente hanno rinnovato la partnership con Hasselblad per diversi anni [104], dimostrando l’impegno a co-sviluppare sistemi di imaging di nuova generazione. Possiamo interpretare il kit fotografico come uno dei frutti di questa collaborazione. Inoltre, differenzia OPPO in un mercato affollato – mentre altri migliorano le fotocamere tramite sensori e algoritmi, OPPO aggiunge la modularità. Se il kit avrà successo, potrebbe generare un ecosistema di accessori fotografici per smartphone.

Il Find X9 Pro stesso, oltre al kit, dovrebbe avere hardware fotografico di altissimo livello integrato: probabilmente un sensore principale di tipo 1 pollice personalizzato (sulla scia del Find X6 Pro, che ha ricevuto ottime recensioni per la fotocamera), oltre a un ultra-grandangolo e un buon teleobiettivo periscopico. La calibrazione Hasselblad si occuperà della resa cromatica per colori naturali. E la fotografia computazionale di OPPO (con la sua NPU MariSilicon X per l’imaging, se continueranno a usarla) unirà il tutto.

OPPO ha anche confermato che sono in sviluppo accessori fotografici per il Find X9 standard (non solo per il Pro) [105] [106]. Ciò significa che anche gli utenti non-Pro potrebbero ricevere qualche accessorio (forse un kit di lenti più piccolo o dei filtri). Questo indica che OPPO vuole costruire un ecosistema modulare su tutta la sua gamma, il che è ambizioso.

Da una prospettiva temporale, un dirigente OPPO ha menzionato (tramite una voce di corridoio) che il kit Hasselblad è previsto per il rilascio a ottobre [107]. Questo suggerisce che la serie Find X9 potrebbe essere lanciata in quel periodo o almeno che il kit sarà venduto poco dopo i telefoni. Il marketing si scrive praticamente da solo: un OPPO Find X9 Pro abbinato a un kit professionale Hasselblad – attrae gli appassionati di fotografia che normalmente comprerebbero una DSLR o una mirrorless, offrendo parte di quell’esperienza su uno smartphone.

Vale la pena notare anche le mosse più ampie di OPPO: insieme a OnePlus, condividono ricerca e sviluppo e, curiosamente, OnePlus ha appena abbandonato Hasselblad mentre OPPO la sta abbracciando ulteriormente. Questo potrebbe significare che OPPO porterà avanti da sola la partnership con Hasselblad, e potremmo non vedere più il logo Hasselblad su OnePlus ma solo su dispositivi OPPO/Vivo.

Infine, OPPO è anche un attore importante nei pieghevoli (serie Find N), ma in questo ciclo di notizie l’attenzione era rivolta ai flagship tradizionali e all’innovazione fotografica. La serie Find X9 avrà ovviamente anche uno Snapdragon 8 Gen 5 (probabilmente l’Elite Gen 5) in alcune versioni se verrà lanciata dopo la disponibilità di quel chip. Quindi, in termini di prestazioni, OPPO sarà al passo con i migliori.

In sintesi, la strategia di OPPO è chiara: rendere la serie Find X9 la scelta definitiva per gli appassionati di fotografia combinando hardware all’avanguardia, l’acclamata elaborazione delle immagini Hasselblad e ora accessori opzionali di livello professionale. È una proposta di valore unica – che potrebbe ritagliarsi una nicchia di fotografi che preferiscono uno smartphone in grado di adattarsi come una fotocamera. Vedremo se questa idea prenderà piede (i tentativi passati nel settore hanno avuto successo altalenante), ma data la qualità implicita (il coinvolgimento diretto di Hasselblad e la cura di OPPO), c’è un entusiasmo reale che cresce. L’asticella della fotografia mobile continua a salire.

Vivo: Raddoppiare la potenza dello zoom

Vivo, un altro marchio “fratello” di BBK noto per i suoi flagship incentrati sulla fotografia, sta preparando anche un nuovo telefono di fascia alta – il successore dell’X200 Pro, probabilmente chiamato Vivo X300 Pro. E secondo informazioni ufficiali e leak, Vivo è determinata a conquistare il titolo di miglior camera phone per lo zoom.

Il product manager di Vivo Han Boxiao è intervenuto su Weibo all’inizio del mese per rivelare alcuni dettagli succosi sul sistema fotografico del prossimo X300 Pro [108]. Tra questi, il principale: Vivo continuerà a utilizzare il suo impressionante obiettivo tele periscopico da 200 MP. L’X200 Pro e l’X200 Pro+ sono stati lodati per il loro zoom periscopico (circa 5× ottico, equivalente a 85mm) che eccelleva in condizioni di scarsa illuminazione grazie a un grande sensore e alla stabilizzazione ottica (OIS). Han ha confermato che l’X300 Pro porterà avanti quel tele periscopico da 200MP 85mm, che ha consolidato la serie X come “leader nei teleobiettivi per scarsa illuminazione.” [109] In altre parole, mentre alcuni concorrenti come Samsung hanno aumentato l’ingrandimento dello zoom ma con sensori più piccoli, Vivo rimane fedele a un sensore grande e ad alta risoluzione per garantire che anche le foto zoomate siano ricche di dettagli e luminosità.

Tuttavia, Vivo non si limita a riutilizzare vecchi componenti hardware: li sta ulteriormente perfezionando. L’azienda ha annunciato due importanti aggiornamenti hardware per le lenti della fotocamera dell’X300 Pro: rivestimenti ZEISS T★ per le lenti e elementi in vetro di fluorite [110] [111]. Vivo ha una partnership con ZEISS (un altro famoso produttore di lenti) e il rivestimento antiriflesso T-Star (T) è qualcosa che ZEISS di solito applica alle sue lenti professionali. Aggiungendolo alle lenti del telefono, Vivo punta a “eliminare flare e frange di colore,” offrendo immagini più pulite anche in scene difficili come panorami notturni pieni di luci (che spesso causano ghosting) [112] [113]. Il vetro di fluorite, invece, aiuta a ridurre l’aberrazione cromatica (la distorsione dei colori ai bordi degli oggetti) perché il vetro ha migliori proprietà ottiche rispetto agli elementi in plastica. Si tratta di quei miglioramenti raffinati di cui solitamente si parla nelle fotocamere standalone, che ora arrivano anche sugli smartphone.

La stabilizzazione è un altro ambito di cui Vivo si vanta. L’obiettivo periscopico dell’X300 Pro ha un nuovo sistema di stabilizzazione che raggiunge una valutazione CIPA di anti-shake di 5,5 stop [114]. Le valutazioni CIPA (Camera & Imaging Products Association) sono uno standard nel mondo delle fotocamere; 5,5 stop è un valore estremamente alto per un obiettivo. Questo implica che anche con uno zoom elevato, gli scatti a mano libera saranno stabili – l’OIS può compensare vibrazioni molto forti. Vivo afferma che questo è il livello di stabilizzazione più alto del settore al momento [115]. Ciò significa immagini più nitide e meno necessità di treppiedi o supporti, anche quando si effettua uno zoom importante o si scattano foto a lunga esposizione di notte.

Sotto il cofano, Vivo mostra anche la sua forza nei semiconduttori: ha collaborato con Samsung per creare un sensore personalizzato ISOCELL HP-B per quella fotocamera periscopica [116]. Si dice che sia un’evoluzione dei sensori Samsung da 200MP (come HP3/HPX) ma progettato specificamente per Vivo [117]. Questo sensore personalizzato probabilmente ottimizza la disposizione dei pixel o la velocità di lettura secondo le esigenze di Vivo. Uno sviluppo congiunto di questo tipo dimostra quanto Vivo prenda sul serio la fotografia mobile – non si limita ad acquistare componenti già pronti, ma co-progetta il silicio per ottenere un vantaggio.

Per la fotocamera principale, la serie X di Vivo utilizza già grandi sensori da 1 pollice (50MP) e ha una stabilizzazione simile a un gimbal nel modello Ultra. Possiamo aspettarci che l’X300 Pro abbia prestazioni simili o migliorate per la fotocamera principale. È stata anche anticipata l’aggiunta di multi-frame fusion e nuovi motori di tracking della messa a fuoco [118]. Vivo ha menzionato la collaborazione con partner di piattaforma per abilitare una precisa cattura del movimento da distanze ultra-lunghe, indicando un autofocus e tracking assistiti dall’IA per completare lo zoom hardware [119]. Questo potrebbe significare che, ad esempio, se stai zoomando su un atleta o un animale distante, la fotocamera può bloccare la messa a fuoco e persino prevedere il movimento per uno scatto nitido, usando l’IA.

Vale anche la pena notare i risultati ottenuti da Vivo finora quest’anno: l’X Fold 5 (il loro pieghevole) è stato recensito da alcuni come “il miglior pieghevole del 2025”, e sono persino riusciti a battere Samsung nel lanciare un visore Android per la realtà mista [120]. Tuttavia, nel settore degli smartphone, la serie X di Vivo di solito non ha una grande quota di mercato globale (Vivo è grande in Cina, India, Sud-est asiatico), ma stabilisce dei benchmark che altri a volte seguono. Ad esempio, Vivo ha introdotto per prima l’idea del gimbal-OIS e delle doppie fotocamere frontali per selfie grandangolari.

Concentrandosi sulla qualità dello zoom periscopico, Vivo punta a una nicchia, ma importante. Molti top di gamma ora hanno buone fotocamere 1x e 0,5x (ultra-grandangolari), ma pochi eccellono nello zoom a lunga distanza. Samsung offre 10x sull’S24 Ultra ma solo a 10MP e con un sensore più piccolo; Google Pixel arriva fino a 5x a 48MP. L’approccio di Vivo con 200MP significa che può effettuare crop digitali senza perdita di qualità anche oltre 5x (forse fino a 10x) mantenendo comunque molti dettagli. Se davvero risolvono le prestazioni notturne e la stabilizzazione, l’X300 Pro potrebbe essere il dispositivo per foto alla luna, fotografia naturalistica o qualsiasi scenario che richieda zoom.

In sintesi, Vivo sta raddoppiando su ciò che sa fare meglio: innovazione fotografica. L’X300 Pro si sta delineando come il sogno di ogni fotografo, con una combinazione di hardware (sensori personalizzati, ottiche ZEISS, lente periscopica), software (miglioramenti AI multi-frame) e stabilizzazione estrema. È come se Vivo volesse mettere una mini reflex in tasca – e dato il loro curriculum (la serie X100 l’anno scorso è stata molto apprezzata), potrebbero davvero riuscirci. In un contesto più ampio, questo spinge l’industria in avanti. Man mano che Vivo raggiunge nuovi traguardi nello zoom e nelle foto in condizioni di scarsa luce, è probabile che i concorrenti rispondano, il che significa che i consumatori di tutto il mondo potranno aspettarsi fotocamere ancora migliori nella prossima generazione di telefoni.

Honor: un Flip alla moda con potenza da vendere

Honor, il marchio spin-off di Huawei, si sta facendo un nome nel settore dei pieghevoli ultimamente, e il suo ultimo modello – il Honor Magic V Flip 2 – ne è la prova. Lanciato in Cina (con un lancio globale previsto a seguire), il Magic V Flip 2 è un pieghevole a conchiglia che non solo vanta una collaborazione di design scintillante, ma stabilisce anche record tecnici per la sua categoria.

Prima di tutto, l’estetica: Honor ha collaborato con il rinomato stilista di scarpe di lusso Jimmy Choo per creare un’edizione speciale del Magic V Flip 2 [121] [122]. Il risultato è un telefono che è anche una dichiarazione di moda. La “Jimmy Choo Edition” in edizione limitata del Flip 2 presenta un design del pannello posteriore ispirato allo scintillio dei cristalli – ha una sorta di finitura stellata e luccicante incastonata in un vetro blu profondo, pensata per “irradiare una brillantezza affascinante ad ogni movimento”, come afferma Honor [123]. In sostanza, Honor sta promuovendo questo dispositivo come un pezzo di alta moda tecnologica – qualcosa da sfoggiare a una serata di gala tanto quanto da usare per Instagram. È raro vedere collaborazioni così dirette con il mondo della moda nei telefoni (a parte forse alcuni vecchi telefoni Dior o custodie brandizzate), quindi Honor punta chiaramente al segmento attento allo stile, in particolare alle consumatrici che danno valore sia all’aspetto che alle prestazioni.

Ma non lasciarti ingannare dall’esterno scintillante – l’hardware interno del Magic V Flip 2 è potentissimo. Honor ha ottenuto qualcosa di davvero sorprendente: sono riusciti a inserire una batteria da 5.500 mAh in un telefono a conchiglia [124]. Per dare un’idea, la maggior parte dei pieghevoli a conchiglia (come lo Z Flip di Samsung, il Motorola Razr, ecc.) ha batterie da circa 3.700–4.000 mAh. I 5.500 mAh di Honor sono di gran lunga la capacità più grande mai vista in un pieghevole a conchiglia, e persino superiore a molti smartphone standard. E ci sono riusciti mantenendo il dispositivo ragionevolmente sottile: 6,9 mm di spessore da aperto, 15,5 mm da chiuso [125]. Gli utenti si sono sempre lamentati della durata della batteria nei pieghevoli; Honor ha praticamente spazzato via questa preoccupazione con la forza bruta – più capacità. Il tutto abbinato a una ricarica rapida (si parla di 80W cablata e circa 50W wireless), quindi è sia duraturo che veloce da ricaricare [126].

Dal punto di vista delle prestazioni, funziona con il Snapdragon 8 Gen 3 – non il chip più nuovo in assoluto (dato che il Gen 5 sta per arrivare), ma comunque di livello flagship e più che sufficiente per qualsiasi compito [127]. Honor ha optato per stabilità ed efficienza con il Gen 3, che è collaudato, invece di aspettare il Gen 5. Il telefono ha anche le certificazioni IP58 e IP59 [128], il che è interessante: IP58 di solito significa molto resistente alla polvere e una certa resistenza all’acqua (ma non completamente impermeabile all’immersione), e IP59 potrebbe essere un test specifico per schizzi da certe angolazioni. Queste doppie certificazioni suggeriscono che Honor ha davvero cercato di rendere il flip più resistente, anche se i pieghevoli sono intrinsecamente meno impermeabili (i Flip di Samsung hanno IPX8 – resistenza all’acqua ma non alla polvere; il fatto che Honor offra protezione dalla polvere è un bel valore aggiunto).

Passando alle fotocamere – che sono un altro punto di forza. Il Magic V Flip 2 è dotato di una fotocamera principale da 200 MP [129], una novità assoluta per un telefono a conchiglia. Quel sensore è un grande sensore da 1/1.4 pollici con apertura f/1.9 e stabilizzazione OIS & EIS [130]. In parole semplici, è un sensore fotografico molto ad alta risoluzione e relativamente grande per uno smartphone, soprattutto per un pieghevole compatto. Questo dovrebbe consentire scatti estremamente dettagliati e buone prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione. Honor lo definisce una “Ultra-Clear AI Camera”, indicando un uso massiccio di algoritmi AI per sfruttare al massimo quei 200 milioni di pixel. Insieme a questa, c’è una fotocamera ultra-wide da 50 MP e persino una fotocamera selfie da 50 MP all’interno [131]. Sono tre fotocamere tutte con risoluzioni da flagship. Per un telefono a conchiglia, che tradizionalmente ha dovuto scendere a compromessi sulla qualità fotografica per motivi di spazio, Honor non ha risparmiato affatto. Ha praticamente un comparto fotografico da flagship paragonabile a quello dei telefoni “slab” di grandi dimensioni, rendendolo potenzialmente il miglior flip phone per fotocamera sul mercato finora (superando i sensori da 12MP di Samsung sullo Z Flip 5).

Anche i display sono di altissimo livello: lo schermo interno pieghevole è da 6,82 pollici, OLED 120Hz, e incredibilmente luminoso (Honor dichiara fino a 5.000 nit di picco sullo schermo principale – un valore estremamente alto, probabilmente misurato su una piccola area HDR) [132]. Il display di copertura è da 4,0 pollici e anch’esso OLED 120Hz, con 3.600 nit di picco [133]. Questo schermo di copertura è molto più grande rispetto a quello offerto da Samsung (3,4 pollici su Z Flip 5) ed è completamente funzionale – puoi eseguire molte app su di esso. In sostanza, il telefono è utilizzabile anche da chiuso per messaggi, mappe, ecc., una tendenza iniziata da Motorola e ora adottata da Honor e altri.

Honor mette in evidenza anche alcune funzionalità uniche: essendo un flip, puoi piegarlo a metà per usarlo in “modalità tenda” o “modalità flex” per videochiamate o selfie a mani libere. Hanno anche un’IA chiamata “Magic AI” che presumibilmente aiuta nella fotografia (come il riconoscimento delle scene o la regolazione automatica delle impostazioni). E, dal punto di vista culturale, essendo Honor un marchio cinese, hanno integrato molte funzionalità localizzate (forse come modalità di abbellimento, supporto per smart travel card, ecc., per il loro mercato domestico).

Questo dispositivo viene lanciato prima in Cina (è disponibile dal 28 agosto in Cina [134] come riferimento), con una presentazione globale prevista a un evento Honor a Londra la settimana successiva (che probabilmente si è tenuto a inizio settembre per la versione internazionale). Il prezzo è premium – non sorprende, dato il livello tecnologico e la partnership di design.

Dal punto di vista del mercato, Honor punta chiaramente al primato di Samsung nella nicchia dei flip pieghevoli. Hanno praticamente superato il Galaxy Z Flip in ogni categoria: batteria più grande, più megapixel, schermo di copertura più ampio, collaborazione con il mondo della moda. In Cina, i pieghevoli di Honor hanno venduto molto bene, anche mentre Huawei (l’ex casa madre) ha fatto un ritorno a sorpresa. A livello globale, Honor sta cercando di riaffermarsi (sta andando abbastanza bene in Europa). Un dispositivo come questo potrebbe attirare utenti che erano scettici sui pieghevoli a causa di compromessi su batteria o fotocamera – perché qui, quei compromessi sono in gran parte risolti.

In conclusione, Honor Magic V Flip 2 unisce stile e sostanza. È probabilmente il flip phone più ricco di funzionalità e specifiche mai realizzato, racchiuso in un design che attira l’attenzione. Dimostra quanto sia cresciuta Honor dopo Huawei – da sub-brand economico a produttore di prodotti ultra-premium e innovativi a pieno titolo. Se Honor riuscirà a offrire un software e un’esperienza utente all’altezza delle specifiche, il Magic V Flip 2 potrebbe fissare un nuovo standard che persino Samsung sentirà la pressione di eguagliare con il prossimo Flip. Quantomeno, offre ai consumatori (soprattutto a quelli attenti alla moda) un’alternativa interessante nel fiorente mercato dei pieghevoli.

Nothing: perfezionare l’esperienza utente

La startup londinese Nothing, guidata dal co-fondatore di OnePlus Carl Pei, sta facendo parlare di sé grazie ai suoi telefoni dal design distintivo e ai frequenti aggiornamenti software. Le ultime novità riguardano il Nothing Phone 3, che ha appena ricevuto un importante aggiornamento software volto a perfezionare l’esperienza utente e, in particolare, a migliorare le prestazioni della fotocamera.

Il 23 settembre, Nothing ha iniziato a distribuire Nothing OS 3.5 (versione 3.5-250911) ai possessori di Phone 3 [135]. L’azienda ha sottolineato che questo aggiornamento rappresenta una “rivisitazione della fotocamera molto necessaria” per il Phone 3 [136] – una formulazione che suggerisce che hanno ascoltato i feedback sulle carenze iniziali della fotocamera e le hanno affrontate direttamente. Il changelog è infatti ricco di miglioramenti per la fotocamera:

  • Controlli manuali migliorati: La fotocamera del Phone 3 ora offre una regolazione manuale dell’esposizione più precisa e controlli più reattivi, offrendo agli utenti avanzati maggiore precisione nella regolazione di tempi di scatto o ISO [137]. Prima, la modalità manuale era un po’ macchinosa; ora è stata ottimizzata per la precisione.
  • Correzioni della fedeltà cromatica: Un problema noto del Phone 3 era una leggera dominante di colore in alcune condizioni di luce (alcune immagini potevano risultare troppo calde o fredde). L’aggiornamento “affronta un problema noto con le dominanti di colore, così le tue foto ora mostrano colori più fedeli e bilanciati in qualsiasi luce.” [138] Una correzione gradita, poiché la coerenza cromatica è fondamentale per qualsiasi fotocamera.
  • AI Super-Res Zoom: Il Nothing Phone 3 dispone di una lente tele periscopica (una caratteristica rara nei telefoni di fascia media) e utilizza anche l’upscaling AI per lo zoom. L’aggiornamento migliora il AI Super Resolution Zoom, rendendo testo e dettagli ingranditi più nitidi e chiari [139] [140]. In sostanza, quando ingrandisci qualcosa come un cartello o un documento, il testo dovrebbe ora apparire più leggibile grazie a una migliore elaborazione AI.
  • Miglioramenti alla modalità Azione: La modalità Azione è il termine di Nothing per una modalità di cattura del movimento (otturatore veloce con de-blurring AI). L’aggiornamento “riduce rumore e grana per scatti in movimento più puliti” in modalità Azione [141]. Quindi, se stai scattando una foto a un animale domestico che corre o a una scena sportiva, il risultato dovrebbe avere meno sfocatura da movimento e meno rumore.
  • Ottimizzazione della qualità video: Nothing ha menzionato discretamente che il contrasto video è stato aumentato e la foschia ridotta, oltre a colori resi più vivaci [142]. Questo significa che i video registrati appariranno più vivaci e nitidi. Molti recensori avevano notato che i video del Phone 3 erano decenti ma un po’ piatti; questa modifica mira a risolvere il problema.

Anche le app fotocamera di terze parti beneficiano – l’aggiornamento apparentemente permette ad app come Snapchat o Instagram di sfruttare il migliorato processamento delle immagini, offrendo risultati più nitidi anche nelle app fotocamera non native [143].

Oltre alla fotocamera, le correzioni sotto il cofano sono state numerose:

  • La particolare interfaccia Glyph (quei fantastici pattern LED sul retro) ora funziona in modo più fluido negli scenari multi-utente [144] (prima, se avevi più profili utente sul telefono, il Glyph poteva comportarsi in modo anomalo – ora risolto).
  • Un po’ di rifinitura all’interfaccia: ad esempio, l’interfaccia di registrazione Bluetooth è ora più pulita, il che suggerisce che hanno perfezionato l’interfaccia che vedi quando registri audio tramite un microfono Bluetooth [145].
  • Stabilità di sistema: È stato risolto un bug che duplicava gli avatar nell’interfaccia e sono stati eliminati alcuni problemi di feedback aptico [146].
  • Prestazioni e temperature: Nothing afferma che il consumo della batteria e il surriscaldamento sono ridotti [147]. Probabilmente hanno ottimizzato i processi in background o modificato il comportamento delle app per evitare che il telefono si surriscaldi durante le attività intensive. Questo dovrebbe migliorare un po’ la durata della batteria e mantenere il Phone 3 piacevolmente fresco al tatto.
  • Stabilità Wi-Fi: I miglioramenti in questo ambito significano meno disconnessioni casuali o passaggi più rapidi tra reti [148]. Alcuni utenti avevano segnalato che il Phone 3 occasionalmente aveva difficoltà su alcune reti Wi-Fi; ora questo dovrebbe essere migliorato.

È notevole che questo aggiornamento arrivi mentre il Nothing OS 4.0 basato su Android 16 è all’orizzonte (le iscrizioni alla closed beta sono iniziate [149]). Quindi la versione 3.5 è come un aggiornamento ponte per mantenere le cose fresche fino al prossimo grande upgrade del sistema operativo. Il team di Carl Pei è stato piuttosto veloce con gli aggiornamenti; hanno fatto un aggiornamento simile focalizzato sulla fotocamera per il Phone 2 lo scorso anno.

Da una prospettiva strategica, Nothing sta posizionando il Phone 3 come una vera alternativa ai marchi più affermati. Sanno che per conquistare gli utenti devono dimostrare impegno nel miglioramento. Rilasciare un importante aggiornamento per fotocamera e stabilità a pochi mesi dal lancio del Phone 3 segnala proprio questo impegno. Ricorda un po’ il modo in cui operava OnePlus (aggiornamenti iterativi rapidi dopo il lancio per perfezionare il prodotto).

Il feedback della community sembra guidare questi cambiamenti. Ad esempio, la menzione di “AI SuperRes Zoom ora rende il testo ingrandito più nitido” [150] risponde direttamente alle recensioni che dicevano che lo zoom poteva essere più definito. Inoltre, l’aumento dell’efficienza della batteria dimostra che stanno ottimizzando il sistema operativo per il chip Snapdragon 8+ Gen 1 all’interno del Phone 3.

Guardando al futuro, la promessa di Nothing di Nothing OS 4.0 (con Android 16) più avanti nell’anno potrebbe portare ancora più funzionalità – forse una revisione della funzionalità dell’interfaccia Glyph o nuove modifiche visive (hanno anche anticipato alcune funzioni AI). Ma per ora, gli utenti del Phone 3 saranno probabilmente molto soddisfatti di ottenere prestazioni della fotocamera notevolmente migliori e un’esperienza quotidiana più fluida grazie a questo aggiornamento 3.5.

In sostanza, Nothing sta giocando sul lungo periodo: usare gli aggiornamenti software per trasformare l’entusiasmo iniziale degli acquirenti in soddisfazione a lungo termine. Il design distintivo del Phone 3 (con il retro semi-trasparente e le luci Glyph lampeggianti) attira le persone, ma è l’affidabilità quotidiana e la qualità della fotocamera che le farà restare come sostenitori del marchio. Affrontando rapidamente i punti critici, Nothing sta costruendo fiducia e dimostrando che, anche come azienda giovane, può tenere il passo (o addirittura superare) i grandi OEM nel supporto software. Per i consumatori, questo significa che un Phone 3 acquistato ora dovrebbe solo migliorare col tempo – una prospettiva che è musica per le orecchie di qualsiasi acquirente esperto di tecnologia.

Chip mobili di nuova generazione: il duello tra MediaTek e Qualcomm

Negli ultimi giorni ci sono stati anche sviluppi significativi nell’ambito dei chipset mobili, poiché i due grandi attori dei System-on-Chip – Qualcomm e MediaTek – hanno preparato il terreno per la prossima generazione di cervelli per smartphone.

MediaTek, spesso vista come l’outsider rispetto a Qualcomm nel settore dei flagship, ha annunciato ufficialmente il suo nuovo chipset di punta: il Dimensity 9500. Questo è l’SoC premium di MediaTek destinato ai telefoni Android di punta del 2025. I punti salienti del Dimensity 9500 sono stati illustrati nel briefing di MediaTek e nella copertura di Android Central:

  • È costruito con un processo produttivo a 3nm (probabilmente N3 di TSMC, stessa classe di nodo dei chip Apple e dei prossimi Qualcomm) [151].
  • La configurazione della CPU è unica: è un chip octa-core senza core “little” per l’efficienza. Invece, utilizza un design di core personalizzato (nome in codice Arm C1 core nei livelli Ultra, Premium e Pro) per massimizzare le prestazioni [152]. Il core principale arriva fino a 4,21GHz – velocissimo – con altri tre core ad alte prestazioni a 3,5GHz e quattro core leggermente meno potenti a 2,7GHz [153]. Eliminando completamente i core a basso consumo, MediaTek punta tutto sulle prestazioni, confidando nei miglioramenti di efficienza dei 3nm per mantenere sotto controllo i consumi.
  • Il risultato è un incremento delle prestazioni della CPU del 32% rispetto al Dimensity 9400 (il chip dello scorso anno) nei compiti single-core [154]. Nel multi-core si registra circa un +17%. Forse ancora più impressionante è l’efficienza: l’efficienza single-core è migliorata del 55% e quella multi-core del 37% [155]. Si tratta di guadagni generazionali notevoli, che suggeriscono che il chip non è solo più veloce ma anche più parsimonioso nei consumi per il lavoro che svolge.
  • La GPU è un nuovo design Arm Mali “G1-Ultra”. MediaTek afferma che è più veloce del 33% nelle prestazioni di picco rispetto alla generazione precedente e può raggiungere 120 FPS con ray tracing hardware nei giochi supportati [156]. Il ray tracing mobile è ancora agli inizi, ma il 9500 ha chiaramente le capacità per gestirlo – un grande punto di forza per il marketing.
  • Le prestazioni dell’AI sono un altro punto focale: la NPU (unità NeuroPilot) nel Dimensity 9500 è più veloce del 100% nei compiti LLM (Large Language Model) [157]. In sostanza, può eseguire modelli AI (come quelli per assistenti intelligenti, AI della fotocamera, ecc.) il doppio più velocemente. MediaTek ha persino dichiarato che è progettato per gestire più AI direttamente sul dispositivo, riducendo la dipendenza dal cloud – in linea con le tendenze di privacy e velocità.
  • Altre caratteristiche includono il supporto per nuove tecnologie di memoria/archiviazione: UFS 4.1 a quattro corsie, che raddoppia ancora una volta le velocità di lettura/scrittura rispetto a UFS 4.0 [158], risultando comunque più efficiente. Questo significa che l’avvio delle app e l’accesso ai dati potrebbero essere fulminei. Il chip vanta anche miglioramenti nell’“efficienza del multitasking” – presumibilmente il 30% più efficiente quando il dispositivo è sotto carico pesante (gaming + Discord, ecc.) [159].
  • I dettagli su connettività, ISP e modem non sono stati tutti messi in evidenza, ma ci si può aspettare un 5G di fascia alta (probabilmente ancora Release 16 5G, forse fino a 10 Gbps in condizioni ideali) e supporto per display fino a 144Hz ad alte risoluzioni, ecc.

Importante, MediaTek ha annunciato che telefoni di OPPO e Vivo utilizzeranno il Dimensity 9500 entro la fine del 2025 [160]. Questo indica che MediaTek ha già ottenuto design win nei telefoni di punta cinesi (probabilmente la serie Find o Reno di OPPO, forse la serie X di Vivo). Storicamente, MediaTek è stata molto forte nella fascia media ma ha faticato a entrare nell’ultra-flagship nei dispositivi globali. Questo potrebbe cambiare con il 9500 se davvero compete o supera Snapdragon. L’espressione usata da Android Central è stata “the Android powerhouse you’d expect” [161], suggerendo che MediaTek ha mantenuto le aspettative in termini di grandi aumenti di potenza.

Dall’altra parte, abbiamo Qualcomm che si prepara con il suo prossimo leader: il chipset successivo allo “Snapdragon 8 Gen 3 (Elite)” sta arrivando. C’era un po’ di confusione iniziale sul nome, ma Qualcomm ha chiarito questa settimana che si chiamerà Snapdragon 8 Elite Gen 5 [162]. Il nome è un po’ complicato, ma ecco la logica:

  • “Gen 5” indica la quinta generazione della serie 8 da quando Qualcomm ha rinnovato la sua nomenclatura nel 2021 [163]. (Queste erano: Gen 1 nel 2021, Gen 2 nel 2022, Gen 3 nel 2023, poi Gen 4 presumibilmente è stata saltata o rinominata in “Elite”, e ora Gen 5 nel 2025).
  • Il marchio “Elite”, introdotto con il chip dello scorso anno, indica che questa è la linea di punta di fascia più alta. Qualcomm ha spiegato che non stanno davvero saltando la Gen 4; piuttosto, il nome Elite Gen 5 serve a semplificare e sottolineare che questa è la piattaforma di quinta generazione [164]. Come hanno detto loro, “anche se può sembrare che abbiamo saltato delle generazioni… [il nome] evidenzia che questa è la quinta generazione dal 2021.” [165]

L’ufficiale Snapdragon Summit di Qualcomm alle Hawaii inizierà il 23 settembre 2025, ed è lì che il 8 Elite Gen 5 sarà presentato completamente [166]. Quindi questa è una notizia calda in questo periodo: è il chip che alimenterà molti top di gamma del 2026 (Samsung Galaxy S26 a livello globale, OnePlus 15T o 16, serie Xiaomi 17 fuori dalla Cina, ecc.).

Dai dettagli trapelati:

  • Probabilmente sarà anch’esso su un processo produttivo a 3nm, probabilmente TSMC N3 come MediaTek (Qualcomm ha recentemente usato TSMC per la migliore efficienza).
  • I dettagli sull’architettura non sono confermati, ma se MediaTek non ha core di efficienza, Qualcomm farà lo stesso? Alcune indiscrezioni suggeriscono che Qualcomm potrebbe mantenere una configurazione 1+5+2 (1 prime, 5 big, 2 small core) ma con design di core più recenti.
  • Qualcomm ha sottolineato che la loro architettura Oryon CPU ha debuttato nello Snapdragon 8 Elite (Gen 4) e continua ora [167]. Oryon è il core CPU personalizzato di Qualcomm (dopo l’acquisizione di Nuvia), pensato per offrire “guadagni di prestazioni senza precedenti.” La Gen 5 probabilmente lo affinerà ulteriormente.
  • Un punto commerciale notevole: Xiaomi ha confermato che la prossima serie Xiaomi 17 sarà tra le prime con Snapdragon 8 Elite Gen 5 [168]. In effetti, un dirigente Xiaomi ha pubblicato su Weibo a riguardo (e Qualcomm ha detto lo stesso alla stampa). Inoltre, il Galaxy S26 di Samsung dovrebbe includerlo, forse in una versione speciale “for Galaxy” ottimizzata come negli anni passati [169] [170].
  • Qualcomm ha anche riportato alcuni dati finanziari e lasciato intendere qualcosa: ha realizzato 10,4 miliardi di dollari di ricavi lo scorso trimestre e ha specificamente sottolineato che “Xiaomi sarà la prima a lanciare con il nostro prossimo chip Snapdragon 8 Elite.” [171] Questo cenno amichevole a Xiaomi indica una stretta collaborazione (forse Xiaomi ha avuto accesso anticipato o una versione ottimizzata).
  • Inoltre, Qualcomm sottolinea che Gen 5 fa parte di una roadmap più ampia – il che implica che anche i chip di fascia media e bassa adotteranno la denominazione “Gen 5” (come uno Snapdragon 7 Gen 5 ecc.) per coerenza [172].

Cosa significa questa rivalità per i consumatori? In poche parole, sta arrivando un salto nelle capacità degli smartphone. Con sia Dimensity 9500 che Snapdragon 8 Gen 5 (Elite) a 3nm, ci aspettiamo:

  • Prestazioni più veloci che sfumano il confine con le CPU dei laptop in alcuni compiti.
  • Più intelligenza artificiale on-device. Gli smartphone potrebbero eseguire grandi modelli linguistici (pensa a un’elaborazione locale in stile ChatGPT) per assistenti vocali o app intelligenti senza l’aiuto del cloud, grazie a NPU che raddoppiano la potenza [173].
  • Grafica migliore per il gaming – dispositivi mobili che producono grafica simile a quella desktop ad alti frame rate, persino con ray tracing per un’illuminazione realistica.
  • Efficienza migliorata = potenzialmente una migliore durata della batteria anche con prestazioni in aumento, o almeno mantenere la durata della batteria nonostante si faccia di più.

È anche interessante che MediaTek e Qualcomm abbiano preso strade diverse nell’approccio alla CPU (MediaTek punta tutto su core grandi, Qualcomm probabilmente mantiene un mix). Sarà affascinante vedere i benchmark e i test reali: MediaTek potrebbe vincere in pura potenza, mentre Qualcomm potrebbe vantare una migliore efficienza sostenuta o compatibilità.

Infine, questi sviluppi nei chip alimentano anche la corsa agli armamenti dell’IA sugli smartphone. Anche i chip Tensor di Google (nei Pixel) sono focalizzati sull’IA; la serie A di Apple ha aggiunto core neurali e persino un “Neural Engine” con 16 core che eseguono 35 trilioni di operazioni nell’A19, ecc. Ora che Qualcomm e MediaTek vantano la loro capacità di gestire LLM e “20 app contemporaneamente senza rallentamenti” [174], è chiaro che gli smartphone del futuro saranno sempre più valutati per quanto sono intelligenti e fluidi, non solo per la velocità pura.

In conclusione, le notizie sui chip di nuova generazione di settembre 23–24 mostrano che il motore dell’innovazione sta accelerando sotto i nostri smartphone. La competizione tra Snapdragon 8 Elite Gen 5 di Qualcomm e Dimensity 9500 di MediaTek probabilmente porterà ad alcuni dei telefoni più veloci e avanzati nell’IA di sempre nei prossimi mesi. E mentre Xiaomi, OPPO, Vivo, Samsung e altri scelgono da che parte stare (alcuni useranno entrambi i chip in modelli diversi), i consumatori di tutto il mondo potranno beneficiare di dispositivi che fanno di più, durano di più e si connettono più velocemente che mai. La corsa al silicio è più viva che mai – e i top di gamma del 2025 sono il premio.


Fonti:

Best Upcoming Phones For Summer 2025 | Pixel 10, Nothing Phone 3, Samsung Fold 7 | TSW241

References

1. www.macrumors.com, 2. appleworld.today, 3. 9to5google.com, 4. 9to5google.com, 5. 9to5google.com, 6. www.androidcentral.com, 7. www.androidcentral.com, 8. www.androidcentral.com, 9. www.androidcentral.com, 10. www.androidcentral.com, 11. www.androidcentral.com, 12. www.androidcentral.com, 13. www.androidcentral.com, 14. www.androidcentral.com, 15. www.androidcentral.com, 16. www.androidcentral.com, 17. www.androidcentral.com, 18. www.androidcentral.com, 19. www.androidcentral.com, 20. www.androidheadlines.com, 21. www.androidheadlines.com, 22. www.androidheadlines.com, 23. www.androidheadlines.com, 24. www.androidcentral.com, 25. www.androidcentral.com, 26. www.androidcentral.com, 27. www.androidcentral.com, 28. www.androidcentral.com, 29. www.androidcentral.com, 30. www.androidcentral.com, 31. www.androidcentral.com, 32. www.androidcentral.com, 33. www.androidcentral.com, 34. www.macrumors.com, 35. www.macrumors.com, 36. www.macrumors.com, 37. www.macrumors.com, 38. www.macrumors.com, 39. appleworld.today, 40. appleworld.today, 41. appleworld.today, 42. appleworld.today, 43. 9to5google.com, 44. 9to5google.com, 45. 9to5google.com, 46. 9to5google.com, 47. 9to5google.com, 48. 9to5google.com, 49. www.androidcentral.com, 50. www.androidcentral.com, 51. www.androidcentral.com, 52. www.sammyfans.com, 53. www.sammyfans.com, 54. 9to5google.com, 55. 9to5google.com, 56. 9to5google.com, 57. 9to5google.com, 58. 9to5google.com, 59. 9to5google.com, 60. 9to5google.com, 61. www.androidcentral.com, 62. www.androidcentral.com, 63. www.androidcentral.com, 64. www.androidcentral.com, 65. www.androidcentral.com, 66. www.androidcentral.com, 67. www.androidcentral.com, 68. www.androidcentral.com, 69. www.androidcentral.com, 70. www.androidcentral.com, 71. www.androidcentral.com, 72. www.androidcentral.com, 73. www.androidcentral.com, 74. www.androidcentral.com, 75. www.androidcentral.com, 76. www.androidcentral.com, 77. www.androidcentral.com, 78. www.androidcentral.com, 79. www.androidcentral.com, 80. www.androidcentral.com, 81. www.androidcentral.com, 82. www.androidcentral.com, 83. www.androidcentral.com, 84. www.androidcentral.com, 85. www.androidcentral.com, 86. www.androidcentral.com, 87. www.androidcentral.com, 88. www.macrumors.com, 89. www.androidcentral.com, 90. www.androidcentral.com, 91. www.androidcentral.com, 92. www.androidcentral.com, 93. www.androidcentral.com, 94. www.androidcentral.com, 95. www.androidcentral.com, 96. www.androidcentral.com, 97. www.androidcentral.com, 98. www.androidcentral.com, 99. www.androidcentral.com, 100. www.androidcentral.com, 101. www.androidcentral.com, 102. www.androidcentral.com, 103. www.androidcentral.com, 104. www.androidcentral.com, 105. www.androidcentral.com, 106. www.androidcentral.com, 107. www.androidcentral.com, 108. www.androidcentral.com, 109. www.androidcentral.com, 110. www.androidcentral.com, 111. www.androidcentral.com, 112. www.androidcentral.com, 113. www.androidcentral.com, 114. www.androidcentral.com, 115. www.androidcentral.com, 116. www.androidcentral.com, 117. www.androidcentral.com, 118. www.androidcentral.com, 119. www.androidcentral.com, 120. www.androidcentral.com, 121. www.androidheadlines.com, 122. www.androidheadlines.com, 123. www.androidheadlines.com, 124. www.androidheadlines.com, 125. www.androidheadlines.com, 126. www.gadgetmatch.com, 127. www.androidheadlines.com, 128. www.androidheadlines.com, 129. www.honor.com, 130. www.honor.com, 131. www.phonearena.com, 132. www.androidheadlines.com, 133. www.androidheadlines.com, 134. www.androidheadlines.com, 135. www.androidcentral.com, 136. www.androidcentral.com, 137. www.androidcentral.com, 138. www.androidcentral.com, 139. www.androidcentral.com, 140. www.androidcentral.com, 141. www.androidcentral.com, 142. www.androidcentral.com, 143. www.androidcentral.com, 144. www.androidcentral.com, 145. www.androidcentral.com, 146. www.androidcentral.com, 147. www.androidcentral.com, 148. www.androidcentral.com, 149. www.androidcentral.com, 150. www.androidcentral.com, 151. www.androidcentral.com, 152. www.androidcentral.com, 153. www.androidcentral.com, 154. www.androidcentral.com, 155. www.androidcentral.com, 156. www.androidcentral.com, 157. www.androidcentral.com, 158. www.androidcentral.com, 159. www.androidcentral.com, 160. www.androidcentral.com, 161. www.androidcentral.com, 162. www.androidcentral.com, 163. www.androidcentral.com, 164. www.androidcentral.com, 165. www.androidcentral.com, 166. www.androidcentral.com, 167. www.androidcentral.com, 168. www.androidcentral.com, 169. www.androidcentral.com, 170. www.androidcentral.com, 171. www.androidcentral.com, 172. www.androidcentral.com, 173. www.androidcentral.com, 174. www.androidcentral.com, 175. www.macrumors.com, 176. www.macrumors.com, 177. appleworld.today, 178. appleworld.today, 179. 9to5google.com, 180. 9to5google.com, 181. 9to5google.com, 182. 9to5google.com, 183. 9to5google.com, 184. www.androidcentral.com, 185. www.androidcentral.com, 186. www.androidcentral.com, 187. www.androidcentral.com, 188. www.androidcentral.com, 189. www.androidcentral.com, 190. www.androidcentral.com, 191. www.androidcentral.com, 192. www.androidcentral.com, 193. www.androidcentral.com, 194. www.androidcentral.com, 195. www.androidcentral.com, 196. www.androidcentral.com, 197. www.androidcentral.com, 198. www.androidcentral.com, 199. www.androidcentral.com, 200. www.androidheadlines.com, 201. www.androidheadlines.com, 202. www.androidheadlines.com, 203. www.androidcentral.com, 204. www.androidcentral.com, 205. www.androidcentral.com, 206. www.androidcentral.com, 207. www.androidcentral.com, 208. www.androidcentral.com, 209. www.androidcentral.com

Don't Miss