Riepilogo dei fatti chiave
- 5G in crescita: Le connessioni globali 5G hanno superato i 2,6 miliardi a metà 2025 (in aumento di circa il 32% su base annua) e si prevede che raggiungeranno circa 9 miliardi entro il 2030 (~60% di tutti i collegamenti mobili) [1]. Gli analisti del settore osservano che il 5G sta entrando in una nuova fase come infrastruttura portante dell’IoT e della trasformazione digitale [2]. I principali paesi continuano ad accelerare lo spettro: l’India ha annunciato una mega asta 5G/6G su 10 bande, incluso il 6 GHz [3], lo Sri Lanka ha avviato il suo primo processo d’asta 5G puntando a un servizio entro l’inizio del 2026 [4], e la Turchia ha fissato una tanto attesa gara per lo spettro 5G il 16 ottobre in preparazione al lancio nell’aprile 2026 [5].
- Addio 3G, benvenuto 5G: L’eliminazione delle reti legacy si è accelerata. Il 3G in Europa è in gran parte smantellato e la maggior parte degli operatori UE ritirerà il 2G entro il 2030 [6]. Negli Stati Uniti il 3G è terminato nel 2022 e il 2G sarà eliminato entro il 2025 [7]. I mercati in via di sviluppo stanno seguendo l’esempio: “Siamo l’unico operatore attualmente su 2G e 3G… Tutti gli altri operatori hanno 4G o 5G,” ha lamentato il direttore generale di Gamcel, Fatou Fatty, in Gambia, mentre il governo ha approvato un piano da 95 milioni di dollari per aggiornare completamente l’operatore statale a 4G/5G [8]. Allo stesso modo, Israele ha fissato la fine del 2025 come termine per spegnere 2G/3G e richiedere a tutti gli utenti di passare a telefoni VoLTE 4G/5G [9].
- Crescita esplosiva di Internet mobile e il divario di utilizzo: Le reti 5G ora coprono circa il 54% della popolazione mondiale (4,4 miliardi di persone), eppure 3,1 miliardi di persone restano offline nonostante vivano sotto copertura [10]. Questo “usage gap”—dovuto a costi e competenze digitali—supera di 10 volte il divario di copertura. “Accedere a Internet porta enormi e innegabili benefici socioeconomici… Rimuovere le barriere rimanenti è essenziale,” ha sottolineato il Direttore Generale di GSMA Vivek Badrinath, invitando a rendere Internet mobile più accessibile [11]. Iniziative positive: governi come Argentina e Sudafrica hanno ridotto le tasse sugli smartphone per abbassare il costo dei dispositivi [12], una politica che i leader delle telecomunicazioni suggeriscono dovrebbe essere adottata da più paesi per favorire l’inclusione.
- Cambiamenti ai vertici e accordi nelle grandi telecomunicazioni: L’operatore statunitense Verizon ha sostituito il suo CEO dal 6 ottobre, assumendo l’ex capo di PayPal Dan Schulman per guidare una svolta [13]. Il presidente di Verizon ha citato l’esperienza decisionale di Schulman per “intraprendere un nuovo capitolo di crescita e leadership nel settore” [14]. L’uscente CEO Hans Vestberg rimarrà per finalizzare l’acquisizione di $ Frontier Communications entro l’inizio del 2026 [15]. In Europa, le operazioni di consolidamento sono aumentate: Vodafone e Digi si sono spartite Telekom Romania Mobile, con Vodafone che acquisisce tutti i clienti mobile post-pagati (e Digi quelli prepagati) in un accordo da 70 milioni di euro ora approvato dai regolatori [16] [17]. “Basta allentare un po’ il freno e permettere al mercato di consolidarsi,” ha affermato il nuovo CEO di Telefónica Marc Murtra, sottolineando che in Europa ci sono ancora circa 40 operatori con più di 500mila abbonati (contro solo 5 negli Stati Uniti) [18].
- AI, Cloud e 6G – Visioni di nuova generazione: Durante un vertice industriale a Milano, i leader delle telecomunicazioni hanno sollecitato a cogliere l’opportunità dell’IA. Xu Ziyang, CEO di ZTE, ha invitato gli operatori globali a condividere idee su ciò di cui l’industria delle reti ha bisogno per l’era dell’IA, immaginando “reti per l’IA e IA per le reti” e un passaggio da “byte a token” (servizi guidati dall’IA) [19] [20]. John Hoffman, CEO di GSMA, ha sottolineato che una connettività mobile robusta è vitale per l’IA, evidenziando il lancio del 5G-Advanced di ZTE ai Giochi Asiatici che ha connesso 600.000 utenti [21]. Ha inoltre chiesto un sostegno politico per colmare i divari di utilizzo – “Smettiamo di tassare gli smartphone come se fossero beni di lusso… Oggi sono una necessità per la vita,” ha esortato Hoffman ai governi [22]. Nel frattempo, gli operatori guardano già al 6G: negli Stati Uniti, Verizon ha convocato un “6G Innovation Forum” con partner del settore per accelerare i casi d’uso futuri, dal nuovo spettro alle reti guidate dall’IA [23].
- I satelliti si uniscono alla rete: Gli operatori mobili si sono rivolti ai collegamenti satellitari per colmare le lacune di copertura. T-Mobile US ha ampliato il suo servizio satellite-to-cell con SpaceX (“T-Satellite”) oltre agli SMS, permettendo ora ai telefoni di usare app popolari come WhatsApp, Google Maps e X (Twitter) nelle zone remote senza copertura [24]. I telefoni passano automaticamente al satellite quando il segnale fallisce, fornendo dati di base per le app essenziali. “Le persone sono entusiaste che il telefono in tasca possa connettersi allo spazio – praticamente un telefono satellitare senza… attrezzatura extra,” ha dichiarato il vicepresidente di T-Mobile Jeff Giard durante il lancio del servizio [25]. In Canada, Bell e il partner AST SpaceMobile hanno completato le prime chiamate e sessioni dati 4G satellitari dirette su mobile del paese, dimostrando che gli smartphone standard possono collegarsi ai satelliti in orbita bassa per voce e banda larga [26]. E in Africa, la Liberia si è mossa per autorizzare Project Kuiper di Amazon come concorrente di Starlink di SpaceX, con l’obiettivo di ridurre i costi di internet. L’Ambasciata degli Stati Uniti a Monrovia ha espresso sostegno ai piani della Liberia per la banda larga satellitare [27]. “Collaborare con Project Kuiper apre opportunità entusiasmanti per estendere la nostra copertura alle comunità svantaggiate,” ha dichiarato il portavoce di Vodacom Byron Kennedy riguardo alle più ampie iniziative satellitari africane [28].
- Avvisi sulla sicurezza e affidabilità della rete: Le infrastrutture delle telecomunicazioni hanno affrontato nuove sfide. Agenti statunitensi hanno rivelato di aver sequestrato oltre 300 dispositivi SIM-server illeciti e più di 100.000 SIM card nell’area di New York – una massiccia “fattoria di SIM” che avrebbe potuto sovraccaricare le reti o interrompere le comunicazioni di emergenza [29] [30]. Le autorità hanno avvertito che il potenziale impatto “non può essere sopravvalutato”, dato il tempismo del complotto durante le riunioni ONU [31]. Nel cyberspazio, una campagna di hacker collegata alla Cina è stata scoperta mentre infiltrava diversi operatori di telecomunicazioni tramite exploit su router e firewall, spingendo i carrier a rafforzare le difese di rete [32] [33]. E dopo un grave blackout, il secondo operatore australiano Optus è finito sotto forte scrutinio: un aggiornamento firewall mal gestito a fine settembre ha interrotto i servizi di chiamata d’emergenza per 13 ore, impedendo tragicamente diverse chiamate 0-0-0 [34]. L’amministratore delegato di Optus si è scusato per il guasto “assolutamente inaccettabile” e ha avviato un’indagine indipendente, mentre il governo e la società madre Singtel hanno promesso di “andare a fondo” su quanto accaduto [35].
Nord America: espansione 5G, mosse politiche e nuova leadership
5G e copertura satellitare: Gli operatori statunitensi hanno continuato ad ampliare la copertura mobile veloce, arrivando anche oltre la Terra. T-Mobile US ha annunciato una grande espansione del suo servizio diretto al satellite con Starlink di SpaceX, permettendo agli smartphone comuni di connettersi quando sono fuori dalla copertura cellulare [36]. Inizialmente limitato agli SMS, il servizio ora supporta app di messaggistica e di mappe nelle aree remote, con i telefoni che passano automaticamente alla modalità satellitare. “Il telefono che hanno in tasca può connettersi allo spazio… praticamente un telefono satellitare senza dover acquistare attrezzature aggiuntive,” ha spiegato il vicepresidente di T-Mobile Jeff Giard [37]. La funzione, inclusa senza costi aggiuntivi nei nuovi piani, utilizza una rete di circa 650 satelliti in orbita bassa e speciali modalità “pronte per il satellite” sviluppate con Apple e Google [38] [39]. Il concorrente AT&T sta perseguendo una strada simile satellite-to-device tramite partnership (con AST SpaceMobile), e l’operatore canadese Bell ha appena dimostrato il concetto effettuando chiamate vocali 4G direttamente tramite il satellite di AST su telefoni non modificati [40].
Scossoni normativi: Un shutdown del governo degli Stati Uniti iniziato il 1° ottobre ha costretto la Federal Communications Commission (FCC) a sospendere la maggior parte delle operazioni, mettendo in congedo forzato circa l’88% del personale [41]. Le attività di routine come licenze, autorizzazioni di apparecchiature e preparazione alle aste di spettro sono state interrotte, anche se i sistemi essenziali (ad es. la segnalazione di interruzioni del 911) sono rimasti online [42]. Le presentazioni dell’industria e le scadenze per i commenti sono state sospese durante la mancanza di fondi [43]. Separatamente, anche se il lavoro a breve termine si è fermato, i responsabili politici statunitensi hanno pianificato strategie a lungo termine per lo spettro: prima dello shutdown, la FCC aveva fissato un’asta nel 2026 per le frequenze mid-band rimanenti (AWS-3) e sta valutando nuove bande come la parte superiore dei 4 GHz e i 600 MHz inutilizzati per il futuro uso 5G/6G [44]. Anche la NTIA sta studiando lo spettro tra 1,6 GHz e 7 GHz da riutilizzare per la banda larga mobile [45]. Questi sforzi mirano a “garantire che le autorità non possano bloccare illegalmente le implementazioni 5G o future 6G” e a tenere il passo con la crescente domanda di dati, ha affermato il Commissario FCC Brendan Carr [46] [47].
Cambiamenti nella leadership e strategia: Nelle notizie aziendali, Verizon Communications ha effettuato un inaspettato cambio di leadership il 6 ottobre, nominando Dan Schulman – ex CEO di PayPal e veterano dirigente delle telecomunicazioni – come nuovo amministratore delegato [48]. Ha sostituito Hans Vestberg con effetto immediato, anche se Vestberg resterà fino al 2026 per facilitare la transizione e supervisionare la chiusura dell’acquisizione pianificata di Frontier Communications da parte di Verizon [49]. Il consiglio di amministrazione di Verizon ha sottolineato l’ampio curriculum di Schulman (in precedenza ha guidato Virgin Mobile USA e l’unità consumer di AT&T) e la sua “determinazione” nel rifocalizzare l’operatore sulla crescita finanziaria e sull’acquisizione di nuovi clienti [50]. “Massimizzeremo le nostre proposte di valore, ridurremo i costi di servizio e ottimizzeremo l’allocazione del capitale,” ha promesso Schulman assumendo la guida dell’azienda [51]. Gli ultimi risultati di Verizon hanno mostrato una performance mista – ricavi e profitti solidi, ma abbonamenti mobili post-pagati in calo [52] – sottolineando la necessità di una nuova strategia. Altrove, gli operatori statunitensi hanno promosso capacità 5G avanzate: sia Verizon che T-Mobile hanno iniziato a offrire network slicing commerciale per fornire ai clienti aziendali una propria “fetta” dedicata di 5G, ed esplorano aggiornamenti 5G-Advanced come ponte verso i futuri servizi 6G [53].
Prospettive per il Nord America: Nonostante le pressioni economiche, la regione rimane all’avanguardia nell’adozione del 5G, con la più alta utilizzazione di dati a livello globale (media di 111 GB per utente/mese) [54]. Forum di settore come l’iniziativa 6G di Verizon segnalano la determinazione a rimanere leader nell’innovazione wireless. E come dimostra la collaborazione T-Mobile/SpaceX, gli operatori statunitensi stanno pionierando reti ibride che integrano sistemi terrestri e satellitari – un modello che potrebbe portare connettività di base anche negli angoli più remoti del continente [55] [56].
America Latina: il 5G accelera tra iniziative politiche
Piani di espansione 5G: In tutta l’America Latina, gli operatori stanno accelerando il lancio delle reti 5G e si stanno preparando per la tecnologia di nuova generazione. Il gigante messicano delle telecomunicazioni América Móvil, attivo in tutta la regione (Claro, Telcel, ecc.), ha ribadito che l’espansione della copertura 5G è una priorità assoluta fino al 2025 nei suoi principali mercati [57] [58]. L’azienda ha stanziato miliardi in investimenti per aggiornare le reti, con l’amministratore delegato Daniel Hajj che ha sottolineato una “tendenza molto positiva” dei clienti che migrano dal prepagato a contratti 5G di maggior valore in paesi come Brasile e Colombia [59] [60]. Diversi paesi hanno ora lanciato commercialmente il 5G – Brasile, Cile, Colombia, Perù e altri hanno tenuto aste per lo spettro negli ultimi anni – mentre alcuni sono ancora sulla soglia. Costa Rica ha fatto notizia quest’anno attivando la prima rete 5G standalone dell’America Centrale in collaborazione con Ericsson, coprendo 1.400 siti e 3,7 milioni di persone con un servizio a latenza ultra-bassa [61] [62]. Questo progetto di sei anni sottolinea il salto della regione verso infrastrutture 5G avanzate, complete di supporto per IoT, smart manufacturing e banda larga wireless fissa per raggiungere le aree rurali [63] [64].
Politiche e accessibilità economica: Anche i governi dell’America Latina stanno adottando misure per ampliare l’inclusione digitale. In particolare, l’Argentina ha eliminato le tasse di lusso sugli smartphone, con l’obiettivo di rendere i dispositivi 4G/5G più accessibili alle masse [65]. La GSMA ha elogiato questa decisione come modello per ridurre il divario di utilizzo nei mercati in via di sviluppo [66]. In Brasile, regolatori e operatori del settore si stanno concentrando sull’estensione della copertura 4G/5G nelle vaste regioni interne e amazzoniche tramite condivisione delle infrastrutture e incentivi. L’ente regolatore delle telecomunicazioni brasiliano, Anatel, sta inoltre valutando una seconda fase di aste per lo spettro 5G (inclusi i restanti 3,5 GHz e le bande a onde millimetriche) per aumentare ulteriormente la capacità. Colombia e Perù stanno lavorando per superare ostacoli normativi e definire piani finanziari per finanziare il lancio del 5G, dopo alcuni ritardi. E, nel tentativo di migliorare la resilienza della connettività, Cile e altri paesi stanno investendo in nuovi cavi sottomarini in fibra ottica (incluso un cavo transpacifico pianificato verso l’Asia) per potenziare le dorsali internet [67].
Sfide regionali: Il mercato mobile dell’America Latina deve ancora affrontare sfide come costi dei dati relativamente elevati e copertura rurale disomogenea. Circa il 40% della popolazione è ancora offline nella regione, secondo dati della Banca Mondiale e della GSMA. Per colmare questo divario, i governi stanno collaborando con agenzie multilaterali su programmi di formazione digitale e servizi sovvenzionati nelle aree a basso reddito. L’introduzione della banda larga satellitare sta inoltre stimolando la concorrenza: la Starlink di SpaceX è ora disponibile in paesi dal Messico e Brasile al Cile, spesso servendo comunità remote. In un passo significativo, Panama e Brasile hanno persino avviato progetti pilota per integrare la connettività satellitare nella risposta ai disastri e nella copertura della foresta amazzonica. Nel complesso, il settore delle telecomunicazioni in America Latina è in graduale crescita – la penetrazione degli smartphone e l’adozione del 4G/5G aumentano ogni trimestre – ma i progressi dipendono dalle condizioni economiche. Come ha osservato un dirigente regionale, “La promessa del 5G qui è enorme, ma dobbiamo assicurarci che nessuno resti indietro in questo percorso.” Il prossimo anno metterà alla prova la rapidità con cui gli operatori potranno espandere il 5G mantenendo i servizi accessibili per la prossima ondata di utenti.
Europa: Consolidamento, aste per lo spettro e richiami alla leadership tecnologica
Fusioni e scala di mercato: Il panorama delle telecomunicazioni in Europa ha visto un’intensificazione della spinta verso la consolidazione e l’efficienza. I CEO del settore sostengono che il mercato europeo delle telecomunicazioni – con decine di operatori di medie dimensioni – debba crescere per competere a livello globale. “In Europa ci sono 41 operatori con oltre 0,5 milioni di clienti, contro solo 5 negli Stati Uniti,” ha sottolineato il CEO di Telefónica Marc Murtra, invitando i regolatori ad agevolare le approvazioni delle fusioni [68]. Questa settimana ne è stato fornito un esempio concreto: Vodafone Group ha concluso un accordo (insieme al partner Digi) per acquisire e suddividere Telekom Romania Mobile, il terzo operatore del paese [69]. Vodafone assorbirà la base di abbonati post-pagati e lo spettro per circa 30 milioni di euro, mentre Digi prenderà gli utenti prepagati, in una transazione dal valore totale di 70 milioni di euro [70] [71]. Con l’approvazione delle autorità rumene, l’amministratrice delegata di Vodafone Margherita Della Valle ha dichiarato che l’operazione “rafforza la nostra posizione in Romania” aggiungendo scala e preziose risorse di spettro [72]. Si prevedono altre operazioni simili, mentre i giganti delle telecomunicazioni dell’UE fanno pressione per fusioni transfrontaliere – un cambiamento notevole dopo anni di rigida posizione antitrust. Anche la Commissione Europea ha segnalato apertura a una “ristrutturazione guidata dal mercato” per favorire gli investimenti nelle reti 5G e in fibra ottica.
Pianificazione dello spettro e del 6G: I regolatori europei hanno fatto progressi nel liberare nuove frequenze per servizi mobili avanzati. Nel Regno Unito, questo mese Ofcom ha avviato la prima asta del paese per lo spettro millimeter wave (mmWave) ad alta banda per il 5G [73] [74]. In palio ci sono ben 6,25 GHz di larghezza di banda tra le bande 26 GHz e 40 GHz – licenze pensate per abilitare il 5G ultra-veloce nei centri urbani densi, negli stadi e nei poli industriali [75]. Ofcom ha trascorso l’ultimo anno a liberare gli operatori esistenti (collegamenti wireless fissi) e a valutare i partecipanti, e i proventi dell’asta (seppur modesti rispetto alle aste 5G mid-band) apriranno la strada a servizi wireless a velocità gigabit nel 2026. Altrove, l’Europa guarda già al 6G: il Radio Spectrum Policy Group dell’UE dovrebbe emettere raccomandazioni su un’eventuale destinazione della banda superiore dei 6 GHz all’uso mobile. Gli operatori europei avvertono che un ritardo sui 6 GHz potrebbe lasciare l’UE indietro rispetto agli Stati Uniti (che hanno aperto i 6 GHz al Wi-Fi) e alla Cina (che li ha assegnati al 5G/6G) [76] [77]. Una lettera di 12 amministratori delegati di compagnie telefoniche europee, inviata a maggio a Bruxelles, ha sollecitato la concessione dell’intera banda dei 6 GHz al mobile per “garantire la competitività dell’Europa” nel 6G [78] [79]. Con la ricerca sul 6G in accelerazione (si prevede il 6G commerciale intorno al 2030 [80]), la regione vuole evitare di ripetere i ritardi già vissuti in passato sull’assegnazione dello spettro.
Sostegno politico e innovazione: Anche i leader delle telecomunicazioni europee hanno sottolineato la necessità di una rinnovata innovazione tecnologica proveniente dal continente. Al Global Summit di ZTE a Milano il 6 ottobre, l’ex Segretario Generale dell’ITU Zhao Houlin ha lanciato un campanello d’allarme all’industria europea [81]. Ha osservato che nei decenni passati, l’Europa era all’avanguardia negli standard wireless (GSM contro il CDMA statunitense), ma oggi Stati Uniti e Asia guidano in settori come l’IA e lo sviluppo del 5G [82]. “L’Europa ha un grande bacino di ingegneri di talento e un forte desiderio di leadership. È un problema,” ha osservato Zhao riguardo al ruolo ridotto della regione nella tecnologia [83]. Ha esortato gli operatori e i fornitori europei a rientrare negli sforzi di innovazione globale, avvertendo che il mondo si aspetta una maggiore leadership dall’Europa [84] [85]. Anche i funzionari dell’UE condividono questo sentimento: la Commissione Europea sta portando avanti un piano “Decennio Digitale” che include obiettivi ambiziosi per la copertura 5G (100% delle aree popolate entro il 2030) e l’esplorazione delle frequenze terahertz per usi oltre il 5G [86]. Si parla anche di un possibile contributo Big Tech network fee in Europa – una proposta controversa per far sì che i giganti tecnologici contribuiscano al finanziamento delle infrastrutture di telecomunicazione – su cui i regolatori stanno ancora discutendo. Sul fronte dei consumatori, l’Europa ha continuato la graduale dismissione delle vecchie reti: la maggior parte dei paesi dell’Europa occidentale ha ormai spento le reti 3G, e le dismissioni del 2G sono previste in modo provvisorio entro la fine del decennio (con alcuni, come Germania e Regno Unito, che puntano a un ritiro a metà degli anni 2020) [87].
Prospettive in Europa: I telecom europei hanno registrato un leggero aumento delle azioni di recente, nella speranza che fusioni e acquisizioni più facili e nuove fonti di ricavo (come IoT e servizi cloud) migliorino le prospettive del settore [88]. La GSMA prevede che entro il 2025, circa due terzi delle connessioni mobili in Europa saranno su 4G/5G, mentre gli ultimi utenti 3G migrano e l’adozione del 5G cresce costantemente. Dirigenti come Philip Jansen di BT sottolineano il massiccio impatto economico delle reti di nuova generazione – potenzialmente “centinaia di miliardi” di crescita del PIL grazie a 5G, fibra e applicazioni IoT [89]. Il messaggio è chiaro: con le giuste politiche e investimenti continui, l’Europa intende rimanere un attore chiave nell’arena globale delle telecomunicazioni, anche mentre la concorrenza con Stati Uniti e Asia si intensifica nell’era del 6G.
Asia: Rapidi lanci del 5G, aggiornamenti e preparazione al futuro
Il grande salto del 5G in India: L’India ha segnato una tappa fondamentale nella sua autosufficienza nel settore delle telecomunicazioni. Il 5 ottobre, il Ministro delle Telecomunicazioni Jyotiraditya Scindia ha annunciato che la nuova rete 4G indigena della BSNL, gestita dallo Stato, sarà aggiornata al 5G entro 6–8 mesi [90] [91]. “Nei prossimi sei-otto mesi, trasformeremo queste torri 4G in 5G… e forniremo il 5G end-to-end in tutta l’India,” ha affermato Scindia in un forum pubblico [92]. Questo rapido aggiornamento è possibile perché l’infrastruttura 4G di BSNL – sviluppata internamente da un consorzio guidato da TCS – è stata costruita già pronta per il 5G. Segna l’ingresso dell’India nel ristretto club di nazioni con tecnologia 4G/5G autoctona, un punto che Scindia ha sottolineato ricordando che il 4G era precedentemente dominato da sole cinque aziende di quattro paesi [93]. Il governo indiano ha fortemente sostenuto BSNL come attore strategico per estendere la copertura rurale e agire come “catalizzatore di innovazione nelle telecomunicazioni” [94]. Parallelamente ai piani di BSNL, il regolatore indiano ha finalizzato i piani per una enorme asta di spettro che copre tutto, dalle bande basse a 600 MHz alle frequenze di banda media e alta a 26 GHz [95] [96]. Da notare che sarà la prima asta in India a includere la banda 6 GHz destinata ai futuri servizi 5G/6G [97]. Aprendo così tanto spettro e persino permettendo alle imprese di fare offerte per le frequenze [98] [99], l’India spera di accelerare l’adozione del 5G, che conta già oltre 100 milioni di utenti a solo un anno dal lancio.
Upgrade in Asia emergente: In tutta l’Asia, i paesi si stanno rapidamente muovendo per modernizzare le reti. In Sri Lanka, le autorità di regolamentazione hanno finalmente avviato la prima assegnazione di spettro 5G del paese il 3 ottobre [100]. Hanno emesso un avviso di assegnazione dello spettro e prevedono di mettere all’asta le frequenze in circa 40 giorni, puntando a concludere entro dicembre e a vedere i primi servizi 5G in Sri Lanka attivi entro l’inizio del 2026 [101]. Questo arriva dopo anni di ritardi e permetterà agli operatori singalesi di passare dal 4G al 5G all’avanguardia, che secondo i leader sbloccherà nuove applicazioni dall’agricoltura intelligente alla telemedicina [102]. Nel Sud-est asiatico, U Mobile della Malesia ha collaborato con Huawei per lanciare un laboratorio di innovazione 5.5G, e Thailandia e Indonesia stanno espandendo la copertura 5G nei centri urbani mentre puntano al 2026 per le prove sul 6G. Giappone e Corea del Sud, già leader nel 5G, hanno avviato le prime attività di R&S sul 6G; il Giappone ha stanziato 66 miliardi di yen per la ricerca sul 6G e prevede banchi di prova entro il 2025, mentre gli operatori coreani hanno formato un’alleanza per sviluppare tecnologie 6G con velocità target di 1 Tbps. Anche in Afghanistan, che era rimasto indietro, il principale operatore Roshan ha annunciato un piano per modernizzare alle reti 4G/5G nel prossimo anno con investimenti esteri, a dimostrazione di quanto sia ormai diffusa la spinta verso la banda larga mobile.
Medio Oriente sulla corsia veloce del 5G: (Vedi sezione successiva)
Spegnimento delle reti e qualità: Diversi paesi asiatici stanno anche dismettendo le reti più vecchie per liberare spettro. Israele (tecnicamente in Asia occidentale) ha attirato l’attenzione dichiarando che spegnerà completamente 2G e 3G entro la fine del 2025 [103] [104]. Questa tempistica aggressiva è in linea con le mosse degli stati del Golfo – ad esempio Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti stanno dismettendo 2G/3G a favore di un ambiente tutto 4G/5G. La sfida è garantire che nessun cliente (o sistema critico) resti disconnesso; Israele sta imponendo a tutti gli utenti rimasti di aggiornare i telefoni a VoLTE 4G entro il 2026. Sul fronte della qualità, l’esperienza di rete rimane una priorità in Asia: analisi recenti hanno mostrato che Corea del Sud, Taiwan e Giappone sono leader nelle velocità di download 5G (spesso oltre 300 Mbps), mentre nazioni densamente popolate come India e Filippine stanno lavorando per aumentare la capacità e migliorare la velocità e la coerenza della copertura. L’Asia continua inoltre a dominare nel volume di abbonati 5G – la sola Cina conta oltre 1 miliardo di abbonamenti 5G, e secondo le previsioni GSMA entro il 2025 l’Asia-Pacifico rappresenterà oltre la metà degli utenti 5G globali. Con enormi popolazioni che si connettono, gli operatori della regione sono ben consapevoli della necessità di espandere la copertura oltre le città. Ad esempio, questa settimana Telkomsel Indonesia ha annunciato un progetto per estendere 4G/5G a migliaia di villaggi rurali nel 2024 utilizzando tecnologia open RAN e backhaul satellitare. Il tema dominante: l’industria mobile asiatica si sta muovendo rapidamente per costruire il 5G ovunque e gettare le basi per il 6G, cercando al contempo di garantire che nessuna generazione tecnologica lasci la popolazione senza servizi.
Medio Oriente: traguardi 5G, dismissione 2G/3G & collegamenti satellitari
Il 5G arriva finalmente in Turchia: Dopo anni di ritardo, la Turchia – una delle ultime grandi economie senza 5G commerciale – è sull’orlo del lancio del 5G. Il governo ha confermato un’asta per le frequenze 5G il 16 ottobre 2025 [105], con tutti e tre gli operatori mobili (Turkcell, Türk Telekom e Vodafone Turkey) autorizzati a partecipare con le licenze esistenti [106] [107]. All’asta ci sono 11 blocchi di spettro (per un totale di 400 MHz) nelle bande 700 MHz e 3,5 GHz, con un prezzo minimo complessivo fissato a circa 2,1 miliardi di dollari [108] [109]. Le condizioni di licenza richiederanno ai vincitori di lanciare il 5G entro il 1° aprile 2026 [110] – una scadenza stretta che riflette l’urgenza di Ankara di recuperare terreno. Le attuali licenze mobili della Turchia (2G/3G/“4.5G”) sono valide fino al 2029, quindi i nuovi diritti 5G si sovrapporranno e poi confluiranno in un nuovo regime che include la condivisione dei ricavi con lo Stato [111]. La notizia dell’asta ha generato entusiasmo tra i consumatori e le imprese turche, che hanno osservato i progressi del 5G altrove. I paesi vicini del Golfo come Emirati Arabi Uniti, Qatar e Arabia Saudita hanno il 5G da oltre 3 anni, quindi la Turchia è ansiosa di non restare indietro nella nascente economia 5G (dalle smart city all’Industria 4.0).
Il Golfo guida negli aggiornamenti di rete: Gli stati del Golfo ricchi di petrolio continuano a spingere i limiti della tecnologia mobile. Tutti i principali operatori del Golfo (negli Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Kuwait, Bahrein) hanno implementato ampiamente il 5G, e molti stanno già testando le funzionalità 5G-Advanced (Release 18) come MIMO migliorato e primi casi d’uso di network slicing. Diversi paesi del Golfo sono anche tra i primi a pianificare di spegnere completamente le reti 2G nei prossimi 1–2 anni. Gli Emirati Arabi Uniti e il Qatar hanno indicato lo spegnimento del 2G/GSM entro il 2026, concentrandosi solo su 4G/5G, mentre l’Arabia Saudita interromperà il 3G nel 2025 (avendo già spento il 2G nel 2022). Questa settimana, la du degli Emirati Arabi Uniti ha annunciato un servizio innovativo: è diventata la prima in Medio Oriente ad abilitare chiamate di emergenza dirette da smartwatch 5G senza bisogno di telefono, una funzione di sicurezza che sfrutta la sua avanzata rete 5G e la tecnologia eSIM [112]. L’adozione della connettività indossabile e dell’IoT è elevata nel Golfo, quindi tali innovazioni mostrano come gli operatori stiano promuovendo il 5G non solo come telefoni più veloci ma come abilitatori di nuovi ecosistemi di dispositivi.
Casi d’uso all’avanguardia: Una dimostrazione notevole del potenziale del 5G in ambito sanitario è arrivata da Zain del Kuwait. All’inizio di ottobre, Zain ha rivelato di aver reso possibile una telesurgery di 12.000 km – un medico in Kuwait ha eseguito un intervento chirurgico in diretta su un paziente in Brasile tramite una connessione 5G a 80 Mbps e latenza ultra-bassa [113]. Questo risultato, primo al mondo, è stato definito dall’amministratore delegato di Zain come un “passo serio verso un futuro digitale prospero,” dimostrando che l’affidabilità del 5G può supportare applicazioni critiche e in tempo reale in tutto il mondo [114]. La procedura, che ha utilizzato strumenti chirurgici robotici controllati a distanza, è stata resa possibile dalla combinazione di ampia banda e latenza inferiore a 100 ms del 5G. Sottolinea come gli operatori mediorientali non solo stiano implementando il 5G, ma lo stiano sfruttando per nuovi servizi audaci (in telemedicina, trasporti intelligenti, turismo AR/VR, ecc.) con l’obiettivo di differenziarsi. Inoltre, gli operatori della regione sono attivi nelle collaborazioni di ricerca sul 6G (ad esempio Etisalat fa parte di un gruppo di lavoro ITU sul 6G) e nella definizione degli standard globali, assicurando che il Medio Oriente avrà voce in capitolo per la prossima generazione wireless.
Connettività satellitare e copertura rurale: Come altrove, le telecomunicazioni del Medio Oriente stanno adottando partnership satellitari per raggiungere aree dove la copertura terrestre è impraticabile (distese desertiche, rotte marittime, campi petroliferi remoti). e& (Etisalat) degli Emirati Arabi Uniti ha collaborato con Starlink per offrire pacchetti di banda larga satellitare a complemento del suo servizio mobile. In Arabia Saudita, STC ha testato la connettività satellitare IoT per il monitoraggio degli oleodotti. E questa settimana il Ruanda (spesso incluso nelle discussioni Medio Oriente/Africa a causa dei forum delle telecomunicazioni) ha annunciato piani per espandere l’accesso a Internet Starlink a livello nazionale, dopo aver concesso la licenza a Starlink all’inizio del 2023 [115]. Il Ruanda sta installando kit Starlink in scuole e centri sanitari per migliorare la connettività rurale. Queste iniziative rispecchiano una tendenza in tutto il Medio Oriente e l’Africa: integrare i satelliti in orbita terrestre bassa come livello della rete. Con il Project Kuiper di Amazon che lancia i suoi primi satelliti e punta a un servizio globale entro la fine del 2025 [116], gli operatori mediorientali potrebbero avere opzioni aggiuntive oltre a Starlink. Infatti, Vodacom (parte del gruppo Vodafone, attivo in mercati come l’Egitto) sta già collaborando con Amazon per utilizzare in futuro i satelliti LEO di Kuiper per “copertura 4G e 5G potenziata” in Africa [117]. I terreni accidentati e i vasti deserti del Medio Oriente rendono il backhaul satellitare una soluzione interessante per garantire che anche le comunità remote e le strutture offshore rimangano connesse.
Africa: espansione della banda larga mobile e ambizioni satellitari
Aggiornamento delle reti nei mercati emergenti: Gli operatori di telecomunicazioni africani e i governi hanno compiuto passi significativi verso la modernizzazione delle reti e l’espansione della copertura. Un importante sviluppo è arrivato da The Gambia, dove il governo ha approvato un investimento di 95 milioni di dollari per rilanciare Gamcel, il fornitore di telefonia mobile statale [118]. Gamcel è rimasta indietro rispetto ai suoi concorrenti, utilizzando ancora la tecnologia 2G/3G. “Siamo l’unico operatore attualmente su 2G e 3G… Tutti gli altri operatori in questo mercato hanno 4G o 5G,” ha ammesso il direttore generale di Gamcel, Fatou Fatty, sottolineando l’urgente necessità di aggiornare [119]. Il nuovo finanziamento consentirà a Gamcel di convertire tutti i suoi siti cellulari a 4G e 5G, portandola finalmente allo stesso livello dei concorrenti e migliorando il servizio per gli utenti gambiani. Allo stesso modo, paesi come Nigeria, Kenya e Uganda sono a vari stadi di dismissione del 3G ed espansione del 4G/5G. Il Sudafrica – il mercato più avanzato del continente – ha stabilito un piano per spegnere il 2G e il 3G entro il 2027, anche se le autorità avvertono che devono essere disponibili dispositivi 4G a prezzi accessibili per evitare di ampliare il divario digitale [120]. A tal fine, gli operatori sudafricani hanno introdotto smartphone entry-level a meno di 20 dollari e stanno rifunzionalizzando lo spettro 2G in 4G per ridurre i costi per bit.
Fibra e connettività rurale: Oltre ai segnali mobili, l’espansione della banda larga sta avvenendo tramite fibra nelle aree svantaggiate. Il 6 ottobre, Nokia e l’ISP sudafricano Fibertime hanno annunciato un progetto per portare la fibra a 400.000 abitazioni aggiuntive nei township e nelle comunità rurali del Sudafrica [121] [122]. Questo fa parte dell’obiettivo più ampio di Fibertime di raggiungere 2 milioni di nuove famiglie entro il 2028. Stanno utilizzando innovative reti in fibra “semi-mobili” – in pratica una distribuzione wireless del backhaul in fibra – per coprire rapidamente le aree a basso reddito con un servizio internet fino a 950 Mbps [123] [124]. “Con il supporto di Nokia, ora colleghiamo 1.200 famiglie al giorno… con internet illimitato ad alta velocità a partire da soli 5 rand (≃$0,26) al giorno,” ha dichiarato il CEO di Fibertime Danvig De Bruyn [125]. Gli utenti possono pagare tramite voucher giornalieri invece che con contratti, un approccio pensato per le realtà del mercato africano [126]. Sandy Motley di Nokia ha sottolineato che “una banda larga affidabile è fondamentale per comunità prospere… eppure troppe persone restano scollegate a causa del luogo in cui vivono,” affermando che le nuove soluzioni in fibra mirano a cambiare questa situazione [127]. In parallelo, i governi africani stanno investendo in infrastrutture di backbone come dorsali nazionali in fibra e cavi sottomarini (ad esempio, il nuovo cavo sottomarino 2Africa che approda intorno al continente) per migliorare la capacità e ridurre i costi di internet.
Competizione per internet satellitare: L’Africa sta diventando un banco di prova per i servizi di internet satellitare in grado di raggiungere località remote. Il servizio Starlink di Elon Musk è già attivo in Nigeria, Kenya, Ruanda e altri paesi, offrendo internet ad alta velocità tramite parabole satellitari. Ora il Project Kuiper di Amazon è all’orizzonte, e almeno un paese si sta posizionando per trarne vantaggio in anticipo: Liberia. Il 6 ottobre, l’ente regolatore delle telecomunicazioni della Liberia (LTA) ha annunciato di stare rivedendo le regole di licenza per consentire a nuovi operatori satellitari come Kuiper di entrare [128] [129]. Starlink è arrivato in Liberia solo a gennaio e costa circa 40–50 dollari al mese più 390 dollari per l’attrezzatura [130]. Invitando il concorrente di Amazon, la Liberia spera di abbassare i prezzi e migliorare il servizio grazie alla concorrenza [131] [132]. Le autorità statunitensi sostengono l’iniziativa – l’Ambasciata USA locale ha promesso supporto allo sviluppo digitale della Liberia e alla collaborazione con Amazon [133]. “Ampliare la gamma di fornitori di servizi offre ai liberiani più scelta… siamo impegnati a modernizzare il nostro quadro normativo per rendere la banda larga più accessibile a tutti,” ha dichiarato la LTA [134]. Il Project Kuiper di Amazon punta a lanciare 3.236 satelliti LEO, con servizi beta entro la fine del 2025, rivolgendosi a scuole, ospedali e imprese in aree non connesse in tutto il mondo [135]. Se la Liberia concederà una licenza, potrebbe diventare un caso di test pionieristico in Africa per Kuiper. Nel frattempo, la sudafricana Vodacom (importante operatore in Africa) sta già collaborando con Amazon per utilizzare in futuro i satelliti Kuiper per estendere la copertura 4G/5Gcopertura nelle zone rurali del continente [136] [137]. La prossima “corsa allo spazio” tra i fornitori di banda larga satellitare dovrebbe portare grandi benefici agli africani che vivono in regioni scarsamente popolate, saltando di fatto la necessità di torri in alcuni casi.
Prospettive: Il settore delle telecomunicazioni africano è caratterizzato da un alto potenziale di crescita – l’uso di internet mobile cresce di circa il 10% anno su anno – ma anche da forti disparità nell’accesso. L’ultimo rapporto GSMA ha rilevato che solo circa il 28% degli africani dell’Africa subsahariana utilizza internet mobile, nonostante circa il 50% sia coperto da un segnale a banda larga mobile [138] [139]. L’accessibilità economica (dei dispositivi e dei piani dati) rimane la principale barriera. Ecco perché molti degli sviluppi della settimana, dai tagli fiscali sui dispositivi alla fibra a basso costo e alle nuove opzioni satellitari, riportano la questione centrale dell’accessibilità. Come sottolineato da Badrinath di GSMA, connettere la popolazione offline porta enormi benefici sociali ed economici [140]. C’è un cauto ottimismo che, con investimenti continui e un mix di tecnologie (4G, 5G, fibra, satellite), l’Africa possa compiere progressi significativi nel colmare il divario digitale nel prossimo decennio.
Oceania: Focus su resilienza e espansione della rete
Interruzione di emergenza spinge all’azione: In Oceania, un grave incidente ha evidenziato l’importanza di un’infrastruttura di telecomunicazioni affidabile. Optus, il secondo maggior operatore australiano, ha subito una interruzione paralizzante dei servizi di chiamata d’emergenza a fine settembre, lasciando le persone impossibilitate a contattare lo 0-0-0 (l’equivalente australiano del 911) per oltre 13 ore [141]. Tragicamente, diverse persone bisognose di aiuto urgente non sono riuscite a collegarsi; la polizia ha poi collegato almeno tre decessi all’interruzione, incluso un neonato, aumentando l’indignazione pubblica [142]. Il guasto è avvenuto durante un aggiornamento di routine del firewall di rete andato storto [143]. In risposta, la CEO di Optus Kelly Bayer Rosmarin (e la casa madre Singtel a Singapore) sono state sottoposte a un interrogatorio dalle autorità e hanno avviato una revisione indipendente della resilienza della rete [144]. “Collaboreremo pienamente con tutte le indagini,” ha dichiarato Optus, scusandosi per il “guasto assolutamente inaccettabile” [145] [146]. Il governo australiano ha aperto un’inchiesta ed è alla ricerca di regole più severe per la segnalazione delle interruzioni e possibili sanzioni per gli operatori che mettono a rischio i servizi critici. Questa settimana, come precauzione, Optus ha dovuto anche risolvere rapidamente una seconda, più breve interruzione il 7 ottobre che ha nuovamente interessato alcune chiamate di emergenza per alcune ore [147]. Gli episodi hanno spinto le compagnie di telecomunicazioni australiane a rafforzare i sistemi di backup e migliorare la comunicazione con gli operatori di emergenza. È un severo promemoria, anche in un mercato avanzato, che gli aggiornamenti di rete devono essere rigorosamente testati per evitare interruzioni che possono mettere a rischio la vita.
Implementazione del 5G e copertura rurale: Dal lato positivo, Australia e Nuova Zelanda continuano ad estendere la copertura 5G. Telstra (Australia) riporta che la sua rete 5G ora raggiunge l’85% della popolazione, inclusi molti centri regionali. Telstra e Optus stanno entrambe utilizzando il 5G a banda bassa (600 MHz e 850 MHz) per coprire aree più ampie, e il programma Mobile Black Spot del governo australiano cofinanzia nuove torri rurali, alcune delle quali abilitate al 5G. In Nuova Zelanda, Spark e One NZ (Vodafone) hanno lanciato il 5G in tutte le principali città e stanno ora testando core standalone 5G. Entrambi i paesi sono anche tra i primi ad adottare il 5G mmWave per hotspot ad alta capacità; infatti, questa settimana ad Auckland, NZ, si è tenuta una dimostrazione del 5G mmWave che ha raggiunto velocità di 3 Gbps allo stadio Eden Park in preparazione di eventi futuri. Un altro sviluppo è la crescita dell’adozione di eSIM in Australia – Telstra ha rivelato che ora attiva fino a 1.000 eSIM al giorno, poiché i clienti adottano la tecnologia SIM integrata per telefoni e dispositivi indossabili, anche per motivi di sicurezza (più difficile sostituire le SIM in caso di furto) [148]. Questa tendenza faciliterà il cambio operatore e l’uso di più dispositivi (come smartwatch) sulle reti mobili.
Connettività nelle isole del Pacifico: Nella più ampia regione dell’Oceania, le piccole nazioni insulari del Pacifico stanno ricevendo attenzione sia dagli operatori mobili che satellitari. Questa settimana, Vodafone Fiji ha annunciato che lancerà servizi 5G entro la fine del 2025, il che renderebbe Fiji uno dei primi paesi insulari del Pacifico con il 5G. Tuttavia, per molte isole, il satellite resta fondamentale: aziende come Kacific forniscono internet satellitare a Papua Nuova Guinea, Vanuatu e altri. Anche Starlink si sta espandendo nel Pacifico – è recentemente arrivato a Tonga e alle Isole Cook, migliorando notevolmente la velocità di internet in quei luoghi. Questi servizi satellitari aiutano a supportare i fragili cavi sottomarini che collegano le isole (che possono essere danneggiati dai terremoti). Australia e Nuova Zelanda, come sostenitori regionali, stanno finanziando progetti per migliorare la resilienza delle telecomunicazioni nel Pacifico, inclusi collegamenti satellitari di backup e nuovi cavi sottomarini verso luoghi come Samoa.
Prospettive in Oceania: Le due priorità principali sono resilienza della rete ed espansione del 5G. Il caso Optus ha spinto a una revisione governativa che probabilmente imporrà misure di sicurezza più rigorose per le comunicazioni di emergenza (forse richiedendo agli operatori di avere accordi di roaming o batterie di backup affinché le chiamate possano passare anche se una rete fallisce). Allo stesso tempo, l’Australia si sta preparando per le prossime grandi mosse sullo spettro – un’asta di spettro adatto al 6G (come le bande 3,7 GHz e 4,5 GHz) è all’orizzonte, e le istituzioni di ricerca sono attive nei trial globali sul 6G. Con un uso relativamente alto di smartphone e consumo di dati, l’Oceania potrà beneficiare presto delle nuove tecnologie wireless – purché l’affidabilità tenga il passo. Come ha detto un senatore australiano dopo aver convocato i CEO delle telecomunicazioni in Parlamento: “L’innovazione 5G conta poco se le persone non possono chiamare il triplo zero in caso di crisi. Abbiamo bisogno sia di tecnologia all’avanguardia che di affidabilità assoluta.”
Fonti: Le informazioni chiave sono state tratte da una varietà di rinomate testate di notizie sulle telecomunicazioni, rapporti di settore e dichiarazioni ufficiali, tra cui Reuters [149] [150], Mobile World Live [151] [152], TelecomTV/Telecoms.com [153] [154], comunicati stampa di governi e operatori, e i rapporti ufficiali della GSMA [155]. Queste fonti offrono una panoramica completa degli ultimi sviluppi dell’ecosistema mobile globale al 6–7 ottobre 2025.
References
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