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Rivoluzione globale di Internet mobile: blackout, giochi di potere sul 5G e svolte nel 6G (20–21 settembre 2025)

Settembre 23, 2025
Global Mobile Internet Upheaval: Outages, 5G Power Plays & 6G Breakthroughs (Sept 20–21, 2025)

Fatti chiave

  • Interruzione di rete mortale in Australia: Una catastrofica interruzione della rete mobile di circa 10 ore di Optus ha impedito le chiamate di emergenza, e la polizia ha confermato che tre persone sono morte di conseguenza [1] [2]. Il ministro delle comunicazioni australiano ha criticato l’operatore per “aver deluso gli australiani quando ne avevano più bisogno” e ha avviato un’indagine sul guasto [3].
  • L’era 2G/3G sta rapidamente scomparendo: Il regolatore delle telecomunicazioni delle Filippine ha annunciato che tutte le reti 3G saranno dismesse entro la fine di settembre 2025 (con la chiusura del 2G già in corso) per liberare spettro per il 4G/5G [4]. Allo stesso modo, i regolatori del Qatar hanno ordinato lo spegnimento del 3G entro il 31 dicembre 2025 mentre il paese passa completamente alle reti avanzate [5].
  • Completata la grande fusione tra operatori statunitensi:T-Mobile US ha concluso l’acquisizione da 4,4 miliardi di dollari dell’operatore regionale UScellular, assorbendone clienti, negozi e spettro da agosto [6]. La fusione, approvata dalle autorità antitrust a luglio, sta già aumentando i ricavi di T-Mobile di circa 400 milioni di dollari in questo trimestre e farà risparmiare circa 1,2 miliardi di dollari all’anno una volta completata l’integrazione [7] [8]. T-Mobile punta a completare l’integrazione in soli due anni – più velocemente di quanto inizialmente previsto [9].
  • AT&T raddoppia su 5G e fibra: Durante una recente conferenza di Goldman Sachs, il CEO di AT&T, John Stankey, ha illustrato piani ambiziosi per espandere il wireless 5G e la banda larga in fibra con l’obiettivo di diventare il principale operatore di telecomunicazioni americano entro il 2030 [10] [11]. Un pilastro chiave è l’acquisto da parte di AT&T dello spettro 5G mid-band da EchoStar/Dish, che secondo Stankey offre “stabilità per la capacità futura” mentre l’operatore punta alle aree meno servite con banda larga wireless domestica e soluzioni integrate fibra–5G [12] [13].
  • Test da record sul 6G in Cina:China Mobile ha presentato un prototipo di rete 6G che ha raggiunto 280 Gbps di throughput di picco – 14× più veloce del massimo teorico del 5G – durante i test a Pechino [14] [15]. Sebbene superare la soglia dei 200 Gbps sia una pietra miliare che fa pensare ad applicazioni olografiche e in tempo reale, gli esperti sottolineano che il 6G è ancora in fase di ricerca e sviluppo e che l’uso commerciale non è previsto prima degli anni 2030 [16]. Anche i pionieri del settore invitano alla cautela: “Non abbiamo ancora un servizio killer per il [6G]… è difficile trovare una ragione per correre verso il 6G,” ha dichiarato il responsabile delle reti di SK Telecom, che insiste sul fatto che il 6G potrà essere lanciato “più lentamente e con maggiore sicurezza” dopo aver imparato dalle prime sfide del 5G [17] [18].
  • La copertura globale del 5G si estende:Virgin Media O2 (UK) ha annunciato che la sua rete di nuova generazione 5G Standalone ora copre 500 città e paesi – circa il 70% della popolazione del Regno Unito – segnando il più grande rollout di 5G SA della Gran Bretagna [19]. “Stiamo investendo 2 milioni di sterline ogni singolo giorno… espandendo il 5G SA a 500 città e al 70% della popolazione,” ha dichiarato la CTO di VMO2 Jeanie York, definendo il rollout incentrato sul cliente una mossa per “rendere la nostra rete a prova di futuro” e abilitare nuove innovazioni digitali [20] [21]. Nei paesi in via di sviluppo, sempre più nazioni stanno attivando il 5G: pochi giorni prima, Fiji ha lanciato i suoi primi servizi 5G nelle principali città dopo aver concesso la licenza a due operatori [22], e Israele ha attivato il 5G nelle principali città con piani dati ultra-economici (500 GB–1 TB per circa 17 dollari) per favorire l’adozione [23] [24]. Nel frattempo, nazioni come Pakistan hanno finalmente autorizzato le aste per lo spettro 5G, a lungo rimandate, per la fine del 2025 [25], e Colombia ha aperto le candidature per un’asta 5G con l’obiettivo di assegnare le licenze entro la fine dell’anno [26] [27] – sottolineando una corsa globale per ampliare l’accesso al 5G.
  • Le collaborazioni tra telco e satelliti accelerano: I confini tra le reti terrestri e quelle satellitari si stanno sfumando. In Europa, Deutsche Telekom ha siglato un accordo con Iridium per integrare la connettività IoT satellitare direttamente nella sua rete mobile – permettendo ai dispositivi di rimanere connessi anche oltre la copertura cellulare [28]. In Medio Oriente, la Space42 degli Emirati Arabi Uniti ha stretto una partnership con Viasat per lanciare “Equatys,” un’iniziativa che mette in comune 100 MHz di spettro in oltre 160 paesi, così che gli smartphone standard possano connettersi via satellite quando sono fuori rete [29]. Queste iniziative si aggiungono ad altre (AST SpaceMobile, il progetto direct-to-phone di Starlink con T-Mobile, ecc.) nella corsa a una copertura davvero ubiqua. Anche i produttori di dispositivi sono della partita – gli ultimi iPhone di Apple possono inviare messaggi di emergenza via satellite – segno di un futuro in cui il servizio via satellite sarà una caratteristica standard dei dispositivi mobili [30] [31].
  • Le conseguenze di problemi di sicurezza e interruzioni spingono a riforme: Recenti incidenti stanno facendo scattare l’allarme sulla resilienza delle reti di telecomunicazione. Il blackout di Optus in Australia – che ha lasciato centinaia di persone senza accesso al numero di emergenza 000 – ha spinto le autorità a chiedere spiegazioni e misure di protezione più forti [32] [33]. In Europa, due importanti operatori francesi (Bouygues Telecom e Orange) hanno subito enormi violazioni dei dati durante l’estate, con milioni di dati dei clienti esposti [34] [35]. E le autorità statunitensi hanno rivelato che un gruppo di hacker collegato alla Cina (“Salt Typhoon”) si è infiltrato silenziosamente in almeno nove operatori di telecomunicazioni, sottraendo registri delle chiamate e spiando le comunicazioni nell’ultimo anno [36] [37]. A Washington, la notizia ha spinto la FCC e il Dipartimento della Sicurezza Interna a fornire indicazioni urgenti agli operatori per rafforzare le difese [38], e i legislatori hanno proposto una legge per imporre audit annuali di cybersicurezza alle compagnie telefoniche [39]. I regolatori di tutto il mondo stanno sempre più considerando le reti mobili come infrastrutture critiche che necessitano di standard di sicurezza più severi e sistemi di sicurezza contro le interruzioni.

Accelerano i lanci del 5G e gli aggiornamenti delle reti

Anche se il 5G celebra il suo quarto anniversario nei mercati early-adopter, gli ultimi due giorni hanno sottolineato come la sua espansione sia ancora in pieno svolgimento a livello globale. Nel Regno Unito, l’operatore della joint venture Virgin Media O2 (VMO2) ha annunciato un traguardo importante: la sua nuova rete 5G Standalone ora copre 500 città e paesi, raggiungendo circa 49 milioni di persone (il 70% della popolazione) [40]. Questa è la più grande implementazione di vero 5G mai realizzata in Gran Bretagna. Gli abbonati con dispositivi compatibili possono usufruire di una copertura più ampia, velocità maggiori e latenza inferiore senza costi aggiuntivi. “Stiamo investendo 2 milioni di sterline ogni giorno per migliorare la nostra rete mobile… espandendo il 5G SA a 500 città e al 70% della popolazione,” ha dichiarato la CTO di VMO2 Jeanie York, definendo il rollout una mossa di future-proofing che sbloccherà nuove innovazioni digitali [41]. Gli analisti del settore concordano che raggiungere 500 località è un “traguardo significativo che migliorerà l’esperienza mobile per milioni di persone… e aprirà la strada a servizi innovativi, in particolare per le imprese” [42]. L’aggressiva espansione di VMO2 fa parte di un investimento di 700 milioni di sterline nella rete mobile quest’anno, focalizzato sull’espansione della copertura 4G/5G e sull’aumento della capacità nelle aree più trafficate [43]. Da notare che l’operatore ha appena acquisito spettro aggiuntivo da Vodafone UK, portando la sua quota a circa il 30% di tutte le frequenze mobili del Regno Unito – una mossa per garantire ampia capacità per la crescente domanda di 5G [44]. Oltre l’Europa, nuove reti 5G stanno entrando in funzione nei mercati in via di sviluppo, riducendo il divario digitale. All’inizio di questa settimana, la nazione pacifica delle Figi è ufficialmente entrata nell’era del 5G: il 15 settembre, Vodafone Fiji e Digicel Fiji hanno entrambe attivato i primi servizi 5G dopo che il governo le ha autorizzate (insieme a un terzo operatore) [45]. La prima fase copre la capitale Suva, Nadi e altre città chiave, con piani per estendere la copertura a livello nazionale. “Siamo entusiasti di andare online… per garantire un’implementazione 5G senza interruzioni per la nazione,” ha dichiarato l’amministratore delegato di Vodafone Fiji mentre le isole abbracciano la banda larga mobile di nuova generazione [46]. In Medio Oriente, il Qatar ha annunciato di aver coperto quasi il 100% delle aree popolate con NB-IoT (Narrowband Internet of Things) – uno strato fondamentale per la visione nazionale “Smart Qatar 2030” [47] [48]. Aggiornando ogni cella per supportare NB-IoT, Vodafone Qatar può connettere milioni di sensori a basso consumo (per lampioni intelligenti, contatori d’acqua, ecc.), abilitando servizi smart a livello cittadino. Questo pone il Qatar tra le poche nazioni con una copertura di rete IoT praticamente universale. Il vicino Emirati Arabi Uniti è subito dietro: Etisalat (e&) ha appena testato il network slicing 5G Standalone per offrire “fette” di rete garantite e personalizzate a clienti industriali come porti intelligenti e giacimenti petroliferi remoti [49] [50]. Creando capacità 5G dedicata con latenza ultra-bassa, l’operatore può garantire che i sistemi IoT critici restino performanti – un test importante della promessa del 5G per applicazioni mission-critical. Se avrà successo, le autorità degli Emirati prevedono di estendere il slicing a fabbriche intelligenti, hub logistici e altri settori verticali che richiedono connettività affidabile [51]. Dalle nazioni insulari ai deserti, questi aggiornamenti mostrano come le implementazioni di 5G e IoT stiano accelerando in tutto il mondo – non solo nelle grandi città, ma anche nelle aree rurali ed emergenti, gettando le basi per società più intelligenti.

Anche in Asia meridionale, Africa e America Latina si sta accumulando slancio per recuperare terreno sul 5G. In Pakistan, dopo anni di ritardi, il governo ha finalmente dato il via libera a un’asta per lo spettro 5G entro dicembre 2025, con l’obiettivo di assegnare 606 MHz su più bande [52]. I funzionari stanno spingendo avanti nonostante le sfide economiche, definendo il 5G cruciale per la crescita. In America Latina, i mercati si stanno muovendo all’unisono: la Telecom Argentina ha già attivato oltre 550 siti 5G utilizzando la condivisione dinamica dello spettro sulle bande 4G, con l’obiettivo di arrivare a 750 siti attivi entro fine anno [53] [54] – anche se l’asta dedicata al 5G in Argentina è ancora in sospeso. Questo approccio “costruire ora, mettere all’asta dopo” sta aiutando il Paese a guadagnare terreno sul 5G mentre i regolatori si adeguano. Altrove, in Perù i principali operatori hanno lanciato servizi 5G limitati a metà anno riutilizzando lo spettro esistente, e paesi come Cile e Colombia hanno aste nazionali per il 5G programmate per la fine del 2025 [55] [56]. La Colombia, infatti, ha aperto le candidature per la sua asta 5G di recente e prevede di assegnare le licenze entro la fine dell’anno [57] [58]. Se tutto andrà bene, queste nazioni entreranno nel 2026 con nuovo spettro e reti 5G attive, colmando il divario con i primi adottanti come il Brasile. La conclusione: a quattro anni dall’inizio dell’era 5G, la diffusione globale della tecnologia è tutt’altro che in rallentamento – si sta espandendo verso nuove sponde e sempre più nelle aree rurali, promettendo di portare internet mobile ad alta velocità in un numero sempre maggiore di angoli del mondo.

Prime anticipazioni sul 6G e strategie del settore

Il periodo di 48 ore ha anche offerto un allettante assaggio della prossima generazione – 6G – e ha spinto a riflettere sulle lezioni apprese dal lancio del 5G. A Pechino, l’operatore China Mobile ha stupito gli osservatori del settore con una sperimentazione 6G da record durante la China Internet Conference. Utilizzando una rete sperimentale composta da dieci stazioni base 6G, gli ingegneri hanno raggiunto velocità wireless fino a 280 Gbps, trasmettendo un file da 50 GB in soli 1,4 secondi [59] [60]. Questo risultato è circa 14 volte più veloce rispetto al picco teorico del 5G, suggerendo la capacità senza precedenti e la latenza ultra-bassa che il 6G potrebbe offrire negli anni 2030. Sebbene i dettagli tecnici siano stati limitati, la dimostrazione – presentata come la prima rete 6G su piccola scala al mondo – illustra il potenziale per applicazioni come comunicazioni olografiche e automazione veramente in tempo reale che una tale velocità multi-gigabit potrebbe abilitare [61] [62]. Sottolinea inoltre che la corsa globale al 6G si sta intensificando: gli operatori cinesi sono desiderosi di conquistare un vantaggio iniziale (China Mobile gestisce la più grande rete 5G al mondo e sta investendo molte risorse nella ricerca e sviluppo del 6G [63]), mentre aziende in Occidente, Corea del Sud e Giappone stanno potenziando i propri laboratori 6G. Gli analisti avvertono che è ancora molto presto – progressi come questo sono sperimentali e aiutano a definire le possibilità del 6G, ma il lancio commerciale del 6G non è previsto prima degli anni 2030 [64]. In effetti, la maggior parte dei leader delle telecomunicazioni vede il 6G come una prospettiva a lungo termine, una volta che le attuali reti 5G si avvicineranno alla saturazione. Alcuni di questi leader stanno sollecitando un approccio deliberato e pragmatico al 6G. Parlando a un forum delle telecomunicazioni, Lee Sang-min, responsabile dello sviluppo della rete di accesso presso SK Telecom (uno dei pionieri del 5G), ha insistito sul fatto che “non c’è bisogno di correre verso il 6G” dati gli insegnamenti tratti dal lancio anticipato del 5G [65] [66]. Ha osservato che finora, “non esiste un servizio killer [6G] e non abbiamo ancora un pieno utilizzo della rete [5G]. Non abbiamo differenziazione per i dispositivi 5G. Questa è la lezione che abbiamo imparato.” Secondo SKT, il 5G è arrivato prima che emergessero nuovi casi d’uso chiari, quindi il settore dovrebbe evitare di ripetere questo errore con il 6G [67]. Lee prevede che il 6G coesisterà con il 5G in una struttura di rete mista, invece di sostituirlo immediatamente [68]. La tecnologia richiederà la condivisione dello spettro e configurazioni multi-RAT (accesso radio) per integrarsi con il 5G, e probabilmente non coprirà i paesi come hanno fatto 4G/5G, dati i costi e la domanda incerta. SKT sta già collaborando sulla R&S 6G con partner internazionali come NTT Docomo e Singtel [69], ma Lee ha sottolineato che il rollout può “essere preparato più lentamente e con maggiore sicurezza” rispetto alla corsa del 5G [70]. Questo sentimento è condiviso da molti operatori che si concentrano prima sul massimizzare il potenziale del 5G. Ad esempio, sono in corso le prove di 5G-Advanced (Release 18) – di fatto il ponte tra 5G e 6G. A Riad, il provider saudita STC ha appena dimostrato una velocità di 10 Gbps in uno dei primi test 5.5G del Medio Oriente [71], utilizzando nuove antenne massive MIMO e modulazione avanzata. Tali aggiornamenti 5G-Advanced miglioreranno le reti attuali con funzionalità come copertura migliore, latenza ridotta e network slicing, guadagnando tempo fino all’arrivo del 6G. Nel frattempo, si intensificano i dibattiti politici sullo spettro per il 6G. Gli operatori mobili in Europa e Asia stanno facendo pressione sui regolatori affinché aprano la banda 6 GHz all’uso mobile, sostenendo che questo enorme blocco di spettro mid-band è “molto importante” per soddisfare la crescente domanda di dati su 5G e, in futuro, 6G [72]. Gli Stati Uniti e la Cina si sono già mossi sui 6 GHz (per Wi-Fi o 5G/6G), e i gruppi industriali avvertono che se l’Europa dovesse ritardare, potrebbe rimanere indietro nel 6G [73] [74]. In definitiva, il messaggio di queste 48 ore è chiaro: l’era del 6G è all’orizzonte, ma il mondo delle telecomunicazioni sta calibrando il proprio ritmo – spingendo le attuali reti 5G al limite e pianificando con attenzione il prossimo salto, affinché quando il 6G arriverà davvero, risponda a un’esigenza reale.

Innovazioni IoT, Enterprise e Smart City

Oltre alla velocità pura, gli ultimi sviluppi evidenziano come le reti mobili vengano adattate a casi d’uso reali – dalle smart city alle aziende agricole e ai trasporti – tramite l’Internet delle Cose (IoT) e soluzioni per le imprese. In Medio Oriente, un’importante pietra miliare per le smart city è arrivata quando Vodafone Qatar ha dichiarato che la sua rete NB-IoT nazionale (Narrowband IoT) è ormai essenzialmente completa, coprendo praticamente il 100% delle aree popolate [75] [76]. Questo significa che quasi ogni città e quartiere del Qatar dispone di un’infrastruttura wireless IoT. NB-IoT è una tecnologia radio a bassa potenza e lunga portata, ideale per connettere un numero enorme di piccoli dispositivi. Con questa copertura capillare, il Qatar può implementare milioni di sensori intelligenti per i servizi urbani – dall’illuminazione stradale intelligente e i contatori dell’acqua connessi ai monitor ambientali e ai parcheggi smart – con la certezza che anche il più piccolo dispositivo alimentato a batteria resterà connesso [77] [78]. È un passo fondamentale verso gli obiettivi Smart Nation 2030 di Doha. Il risultato del Qatar si inserisce in una tendenza più ampia del Golfo di integrare l’IoT nelle infrastrutture urbane. Gli Emirati Arabi Uniti, ad esempio, stanno testando avanzate capacità 5G per supportare l’industria e le applicazioni per le smart city. Come già detto, il recente progetto pilota di 5G slicing di Etisalat nei porti e nei giacimenti petroliferi è uno di questi sforzi [79]. Fornendo ai sistemi critici una propria porzione isolata della rete 5G, il gestore può garantire connessioni ultra-affidabili e a bassa latenza, ad esempio per gru autonome in un porto o reti di sensori su una piattaforma petrolifera [80]. È una delle prime sperimentazioni di network slicing nella regione e mira a dimostrare che il 5G può mantenere la promessa di wireless di livello enterprise. Se il test avrà successo, le autorità prevedono di estendere le slice a smart factory, hub logistici e altri settori dove la connettività dedicata è essenziale [81]. Queste iniziative degli operatori del Golfo sottolineano come le reti mobili IoT si stiano evolvendo per sostenere intere smart city e zone industriali, non solo consumaltri smartphone.Nel settore agricolo, le collaborazioni tra telecomunicazioni e tecnologia stanno portando i benefici dell’IoT nei campi, illustrando la portata di internet mobile oltre le aree urbane. Gli esperti osservano che l’agricoltura di precisione è sempre più alimentata da sensori IoT e connettività 5G. “Per soddisfare le esigenze di una popolazione in crescita, dobbiamo rendere tutto più efficiente… un modo è aggiungere nuove tecnologie al processo,” spiega il Prof. David Cappelleri della Purdue University, che studia l’IoT per l’agricoltura [82] [83]. Le aziende agricole stanno installando sensori di umidità del suolo, stazioni meteorologiche e persino droni autonomi che trasmettono dati in tempo reale tramite reti cellulari. Questi sistemi IoT – che combinano dispositivi sul campo con collegamenti wireless e analisi cloud – permettono agli agricoltori di monitorare a distanza le condizioni delle colture e intervenire con precisione [84] [85]. Ad esempio, un sensore interrato può segnalare che una sezione di terreno è troppo secca; un drone o robot connesso al 5G può quindi essere inviato a ispezionare e irrigare proprio quel punto [86]. Raccogliendo dati continui e inviandoli a modelli di intelligenza artificiale, questi sistemi aiutano a ottimizzare l’uso di fertilizzanti, l’irrigazione e il controllo dei parassiti in modo mirato. “La tecnologia è matura perché ciò avvenga ora… abbiamo un modo per usare i dati, e la chiave è mostrare il valore agli agricoltori,” afferma il Prof. Cappelleri, sottolineando che le prime sperimentazioni stanno già aumentando le rese e riducendo i costi [87]. Restano delle sfide – in particolare estendere una copertura affidabile alle aree rurali (molte delle quali sono ancora in zone morte per la rete cellulare) e rendere questi strumenti high-tech facili da usare per gli agricoltori. Ma gli operatori di telecomunicazioni e gli innovatori stanno investendo per superare questi ostacoli. Negli Stati Uniti, ISP wireless di nicchia come Starry e WeLink hanno recentemente ottenuto finanziamenti per espandere la banda larga basata su 5G nelle aree rurali svantaggiate [88], il che sosterrà incidentalmente l’agricoltura connessa in quelle comunità. E i ricercatori stanno ideando soluzioni innovative come i sensori IoT biodegradabili che gli agricoltori possono semplicemente spargere nei campi (senza necessità di recupero) per monitorare i dati del suolo tramite la rete mobile <a href=”https://www.bez-kabli.pl/news/gbez-kabli.pl. In sintesi, dalle città intelligenti del Medio Oriente alle fattorie del Midwest, l’internet mobile e l’IoT stanno rivoluzionando il modo in cui gestiamo le infrastrutture e l’agricoltura – rendendo le città più intelligenti e l’agricoltura più efficiente e guidata dai dati.

Anche il settore dei trasporti sta traendo vantaggi dalle reti mobili avanzate. In Europa, questa settimana ha visto progressi nella modernizzazione delle comunicazioni ferroviarie. L’Europa si sta preparando a sostituire il suo vecchio sistema radio GSM-R per i treni con uno standard basato sul 5G chiamato FRMCS (Future Railway Mobile Communication System). In questo contesto, l’azienda di sistemi embedded Kontron ha annunciato una partnership con Qualcomm per sviluppare un nuovo modem 5G rugged progettato per l’uso FRMCS [89]. Il modem, basato sull’ultimo chipset 5G di Qualcomm, promette “prestazioni, affidabilità ed efficienza energetica senza pari” per soddisfare i severi requisiti degli operatori ferroviari [90]. Sarà installato lungo i binari e sui treni mentre l’iniziativa europea Morane prenderà il via per aggiornare le reti ferroviarie entro la fine degli anni 2020 [91]. Grazie alla bassa latenza e all’ampia larghezza di banda del 5G, FRMCS trasporterà tutto, dai segnali critici per il controllo dei treni ai flussi CCTV in tempo reale dalle telecamere di bordo. Consentirà una segnalazione più intelligente per ridurre la congestione, comunicazioni più affidabili per i macchinisti e persino getterà le basi per i treni autonomi del futuro [92]. I fornitori di telecomunicazioni stanno entrando nel settore – Nokia, ad esempio, ha recentemente lanciato soluzioni ferroviarie 5G simili – segno che l’industria si sta muovendo rapidamente per connettere i sistemi di trasporto. E non si tratta solo di treni: anche le auto connesse e le autostrade intelligenti stanno facendo progressi, seppur non senza dibattiti (ad esempio su quale tecnologia utilizzare per le comunicazioni tra veicoli, se cellular V2X o Wi-Fi, in alcune regioni). Tuttavia, la direzione è chiara: il 5G sta diventando la spina dorsale delle comunicazioni per i trasporti, migliorando sicurezza ed efficienza su rotaie, strade e persino nei cieli (con alcune compagnie aeree che ora consentono il 5G a bordo per la banda larga in volo). Questi esempi dimostrano che le notizie sulla rete mobile degli ultimi due giorni non riguardavano solo velocità maggiori – si trattava di applicare la connettività in modi innovativi per migliorare la vita quotidiana, dalle strade cittadine e le aziende agricole alle reti di trasporto.

Novità su spettro e politiche

I rapidi progressi nelle reti mobili hanno riportato l’attenzione sui passi politici e normativi necessari per ampliare l’accesso a Internet. Un problema evidente emerso in questo periodo è il “usage gap” – i miliardi di persone che vivono sotto un segnale di banda larga mobile ma che in realtà non sono online. Il nuovo rapporto GSMA State of Mobile Internet Connectivity 2025 ha rivelato che, alla fine del 2024, 4,7 miliardi di persone (il 58% della popolazione mondiale) utilizzavano Internet mobile, con un aumento di 200 milioni rispetto all’anno precedente [93]. Tuttavia, un numero ancora maggiore, 3,4 miliardi di persone rimaneva offline – e in modo sorprendente, circa 3,1 miliardi di loro vivono in aree che hanno copertura 3G/4G/5G [94]. In altre parole, oltre il 90% della popolazione “non connessa” di oggi si trova nel raggio di un segnale di rete mobile [95]. Le infrastrutture hanno ampiamente superato l’adozione. Questo usage gap si è ridotto solo leggermente negli ultimi anni (era il 40% della popolazione globale nel 2023 contro il 38% nel 2024) [96], indicando barriere persistenti oltre la semplice installazione di torri. Negli ultimi 48 ore, i leader del settore hanno rinnovato gli appelli ad affrontare questi ostacoli – come l’accessibilità economica dei dispositivi, le competenze digitali e i contenuti localmente rilevanti. Vivek Badrinath, Direttore Generale della GSMA, ha sollecitato un impegno collettivo da parte dell’industria e dei governi, sottolineando che uno smartphone base da 30 dollari potrebbe aiutare a connettere fino a 1,6 miliardi di persone in più se le parti interessate sovvenzionassero i dispositivi e “si assumessero insieme la responsabilità” di abbassare i prezzi [97]. Ha evidenziato iniziative su smartphone a basso costo, alfabetizzazione digitale e investimenti nelle reti rurali come elementi chiave per colmare il divario [98]. Negli ultimi giorni si sono visti passi concreti in alcuni paesi: ad esempio, il regolatore delle telecomunicazioni indiano (TRAI) ha avviato consultazioni su come ridurre i costi dei dispositivi e ampliare la copertura nelle aree rurali, mentre il Kenya ha annunciato una campagna di alfabetizzazione digitale insieme al lancio del 4G nelle contee remote (partendo dall’idea che accesso e competenze devono andare di pari passo). Questi sforzi mostrano un consenso crescente sul fatto che raggiungere la connettività universale richiede più delle sole antenne – serve rendere l’uso di Internet accessibile e conveniente per le persone che vivono sotto quelle antenne.

La politica dello spettro è stata un altro argomento caldo. Come accennato, molti paesi si stanno affrettando a liberare nuovo spettro per il 5G e il futuro 6G. Nel Regno Unito, Ofcom si sta preparando per la sua più grande asta di spettro mobile di sempre5,4 GHz di frequenze mmWave nelle bande 26 GHz e 40 GHz – per aumentare enormemente la capacità del 5G urbano [99]. Il regolatore ha accettato le domande dei partecipanti il 16-17 settembre e prevede di iniziare l’asta a ottobre [100]. Si prevede che tutti e quattro i principali operatori britannici parteciperanno, puntando a quelle frequenze ad alta banda per offrire velocità multi-gigabit nei centri urbani e nei luoghi pubblici. In Pakistan, come già detto, il governo ha finalmente programmato la sua asta di spettro 5G (dopo numerosi rinvii) per dicembre 2025, che libererà centinaia di MHz tra frequenze mid-band e millimeter-wave [101]. Questa mossa – approvata dal Primo Ministro Shehbaz Sharif all’inizio di settembre [102] – mira a raddoppiare lo spettro mobile disponibile per gli operatori pakistani, che secondo i regolatori è attualmente tra i più bassi (su base per utente) della regione [103]. Nel frattempo, Colombia e Cile sono sulla buona strada per mettere all’asta lo spettro 5G entro la fine dell’anno [104], e India sta valutando una decisione storica sull’apertura della banda 6 GHz all’uso mobile, tra forti pressioni delle telecomunicazioni e le rivendicazioni contrarie degli operatori satellitari [105]. Tutti questi rilasci di spettro sono fondamentali per garantire che le reti 5G abbiano spazio per crescere e che i futuri servizi 6G possano prosperare. I regolatori stanno anche esaminando il refarming dello spettro legacy man mano che le reti più vecchie vengono dismesse. Oltre alle Filippine e al Qatar che hanno imposto tempistiche per la disattivazione del 3G in questo periodo [106] [107], la Qatar Communications Regulatory Authority ha annunciato separatamente che tutte le reti 2G e 3G in Qatar dovranno essere spente entro la fine del 2025, dopo di che funzioneranno solo 4G/5G [108]. Il Qatar ha presentato questa decisione come una mossa per “modernizzare l’infrastruttura mobile” e riutilizzare lo spettro in modo più efficiente per le nuove tecnologie. Anche il Canada sta seguendo un percorso simile: le sue ultime reti 3G sono destinate a spegnersi entro la fine del 2025 e i regolatori hanno avviato consultazioni per riallocare quelle frequenze al 5G. In Europa, la maggior parte degli operatori ha già spento il 3G o lo farà tra il 2024 e il 2025 (con il 2G che seguirà entro il 2030 in molti paesi), anche se alcuni sistemi IoT e di emergenza si affidano ancora alle vecchie reti. I responsabili politici stanno bilanciando queste considerazioni – ad esempio, l’UE ha consigliato di mantenere parte del 2G per i servizi di emergenza eCall nelle auto fino a quando i sistemi più recenti non saranno ubiqui. Tuttavia, la tendenza è chiara: l’era GSM e 3G sta volgendo al termine, lasciando spazio a 4G, 5G e oltre.

Un altro aspetto politico degno di nota è la spinta per il giusto riparto dei ricavi delle telecomunicazioni. Nel fine settimana, funzionari dell’UE hanno lasciato intendere progressi sulla controversa proposta di far contribuire le grandi aziende tecnologiche ai costi delle reti degli operatori (il cosiddetto dibattito sulla “giusta quota” o network fee). Sebbene non sia stata presa una decisione finale, si riconosce che il traffico dati in forte aumento – trainato da streaming video, cloud e servizi di IA – richiede enormi investimenti da parte delle telco, e potrebbe essere necessario un meccanismo di finanziamento equo. I ministri delle telecomunicazioni di diversi paesi europei, riuniti informalmente il 21 settembre, hanno concordato che qualsiasi politica di questo tipo non deve soffocare l’innovazione né violare la neutralità della rete, ma stanno studiando modelli in cui i fornitori di contenuti collaborano con gli ISP su progetti infrastrutturali. Questa discussione, insieme a aste in corso per lo spettro 5G e pianificazione del 6G, evidenzia come i quadri normativi si stiano evolvendo in tempo reale per tenere il passo con la tecnologia – garantendo che spettro, finanziamenti e politiche siano pronti a sostenere i prossimi capitoli della crescita di internet mobile.

Accordi Telco e Scossoni nel Settore

L’industria delle telecomunicazioni ha visto importanti ristrutturazioni aziendali e partnership consolidate in questo periodo, riflettendo un’epoca di consolidamento e convergenza. Negli Stati Uniti, la tanto attesa fusione tra T-Mobile US e UScellular è ormai conclusa. T-Mobile ha annunciato di aver finalizzato l’acquisizione da 4,4 miliardi di dollari delle attività wireless di UScellular il 1° agosto dopo aver superato gli ostacoli normativi [109] [110]. Tra il 20 e il 21 settembre, gli analisti finanziari hanno analizzato i primi effetti: T-Mobile prevede circa 400 milioni di dollari di ricavi aggiuntivi dai servizi nel terzo trimestre grazie alla nuova base clienti integrata di UScellular [111] [112]. L’operatore ha anche aumentato le stime sulle sinergie – ora prevede 1,2 miliardi di dollari di risparmi annuali sui costi derivanti dall’operazione (rispetto al miliardo inizialmente previsto) grazie a efficienze come la razionalizzazione delle reti e dei negozi [113] [114]. Forse l’aspetto più sorprendente è che T-Mobile afferma che integrerà completamente la rete, lo spettro e le operazioni di UScellular entro due anni, più rapidamente rispetto alla tempistica originaria di 3–4 anni [115]. La fusione estende la copertura di T-Mobile più in profondità nei mercati rurali del Midwest dove UScellular era forte, e comporta circa un aumento del 30% delle risorse di spettro low-/mid-band in quelle regioni. Gli asset di UScellular (ora ribrandizzati sotto T-Mobile) danno al secondo operatore nazionale più risorse nella competizione con AT&T e Verizon, soprattutto per gli abbonati suburbani e rurali. La rapidità di chiusura e integrazione dell’operazione evidenzia anche come il consolidamento delle telecomunicazioni negli Stati Uniti prosegue, dopo la ben più grande fusione T-Mobile/Sprint di qualche anno fa. Gli analisti affermano che la strategia audace di T-Mobile la sta posizionando per conquistare ulteriori quote di mercato, sfruttando la rete ampliata e le economie di scala. Nel frattempo, EchoStar – parte dell’impero delle telecomunicazioni satellitari di Charlie Ergen che include anche Dish Network – ha fatto scalpore abbandonando bruscamente le sue ambizioni 5G. Come riportato all’inizio di settembre, EchoStar/Dish ha concluso due accordi clamorosi per vendere il suo spettro wireless (per un valore complessivo di circa 40 miliardi di dollari) a AT&T e SpaceX [116] [117]. Nelle ultime 48 ore, il CEO di EchoStar Hamid Akhavan ha parlato alla World Satellite Business Week e ha definito senza mezzi termini questa scelta una “svolta forzata” per l’azienda [118] [119]. “Una volta che inizi a perdere una massa critica di spettro… non sei più competitivo,” ha dichiarato, spiegando che la pressione dei regolatori e le realtà di mercato non hanno lasciato a EchoStar altra scelta se non quella di abbandonare il sogno di diventare il quarto operatore mobile nazionale [120] [121]. Ad agosto, EchoStar ha venduto le sue licenze 3,45 GHz e 600 MHz ad AT&T per 23 miliardi di dollari, e appena una settimana dopo ha ceduto il suo spettro AWS-4 da 2 GHz e H-block a SpaceX per 17 miliardi di dollari [122]. Questi accordi hanno portato un afflusso di liquidità (e hanno persino dato a EchoStar circa il 4% di partecipazione azionaria in SpaceX come parte del pagamento [123]) ma di fatto suonano la campana a morto per le aspirazioni di rete 5G di Dish/EchoStar. Ora, invece di costruire una propria rete, EchoStar/Dish farà affidamento su partnership – diventando un operatore ibrido che si appoggia alle infrastrutture di altri. L’azienda opererà come un MVNO utilizzando la rete di AT&T per la copertura terrestre e si prevede che sfrutterà i satelliti Starlink di SpaceX per la connettività mobile nelle aree remote, mantenendo comunque il marchio Boost Mobile come volto consumer <a href=”https://www.bez-kabli.pl/news/global-gsm-internet-shake-up-6g-breakthroughs-satellite-pacts-5g-milestones-rock-48-hours/#:~:text=sufficient%20spectrum%2C%20%E2%80%9Cyou%20are%20no,Mobile%20aggressively%20with%20this%20lightebez-kabli.pl [124]. Il co-fondatore Charlie Ergen ha assunto un tono ottimista nonostante il passo indietro, affermando che hanno “imparato lezioni difficili” e ora sono meglio posizionati per espandere Boost Mobile con un modello di asset più leggero [125]. Ha persino scherzato dicendo che, se potesse scommettere su qualsiasi azienda al di fuori della sua, sarebbe SpaceX, dato il suo dominio nei lanci di razzi – lasciando intendere fiducia nella loro nuova partnership [126]. La saga di EchoStar illustra le forti pressioni nelle telecomunicazioni: anche i concorrenti con grandi risorse possono avere difficoltà senza sufficiente spettro e scala. Sottolinea anche la crescente convergenza tra telecomunicazioni satellitari e terrestri – lo spettro che Dish aveva destinato al 5G terrestre è ora nelle mani di SpaceX per il servizio spaziale, mentre SpaceX e T-Mobile pianificano una copertura Starlink diretta al telefono [127]. (Curiosamente, un analista ha osservato che inizialmente T-Mobile voleva acquistare quello spettro per la sua alleanza con Starlink, ma il co-proprietario di T-Mobile, Deutsche Telekom, ha posto il veto all’accordo – spianando la strada a SpaceX per acquisire direttamente le frequenze [128].)

Anche in Europa sono in corso mosse di consolidamento. Il 19 settembre, Vodafone e Digi Communications hanno firmato accordi definitivi per dividere gli asset dell’operatore di telecomunicazioni rumeno UPC (che Vodafone aveva precedentemente acquisito in joint venture). In base all’accordo, Vodafone assorbirà le operazioni mobili e via cavo di UPC nelle aree urbane, mentre Digi prenderà il controllo di alcune reti rurali – di fatto dividendo il mercato di UPC per razionalizzare la concorrenza [129] [130]. I regolatori vedono questa mossa come un modo per mantenere tre operatori forti in Romania (Vodafone, Orange, Digi) invece di quattro più deboli. Allo stesso modo, nel Regno Unito, Vodafone UK e CK Hutchison’s Three UK sono in attesa dell’approvazione regolamentare per una fusione annunciata a giugno che creerebbe un operatore combinato con circa 27 milioni di clienti. Se andrà in porto, la fusione da 15 miliardi di sterline ridurrebbe il mercato mobile britannico da quattro a tre operatori (EE, VMO2 e la nuova entità Vodafone-Three), seguendo la tendenza al consolidamento per raggiungere la scala necessaria agli investimenti nel 5G. Le autorità della concorrenza dell’UE e del Regno Unito stanno esaminando attentamente queste operazioni, ma le aziende sostengono che una maggiore scala sia necessaria per finanziare i costosi rollout del 5G e, in futuro, del 6G. Nei prossimi mesi possiamo aspettarci accesi dibattiti su come bilanciare una concorrenza sana con le realtà finanziarie della distribuzione delle reti di nuova generazione.

Sul fronte delle partnership, gli operatori di telecomunicazioni hanno continuato a collaborare con i giganti della tecnologia per espandere i servizi. Uno dei titoli della scorsa settimana è stato l’incursione di OpenAI nelle alleanze telco: il laboratorio di intelligenza artificiale ha scelto SK Telecom come partner esclusivo in Corea del Sud, parte di una strategia più ampia per collaborare con operatori mobili [131]. OpenAI aprirà una sede locale e consentirà a SKT di integrare la sua piattaforma ChatGPT nelle nuove offerte basate sull’IA per i clienti mobili, inclusa una versione localizzata di ChatGPT Plus per gli utenti SKT [132] [133]. “Espanderemo il nostro ecosistema di IA incentrato sul cliente rafforzando la cooperazione globale,” ha dichiarato il responsabile della strategia IA di SKT, mentre l’azienda investe fortemente nei servizi di telecomunicazione guidati dall’IA [134] [135]. Questo segue altre recenti collaborazioni telco+IA (ad es. Telkom Indonesia con Google Cloud sull’IA per le telecomunicazioni, Verizon con AWS su 5G/MEC e applicazioni IA). Evidenzia una tendenza delle telecomunicazioni ad abbracciare l’IA non solo nelle proprie reti (per l’ottimizzazione) ma anche come servizi per i consumatori, includendo assistenti IA, app di IA generativa e cloud gaming nei piani dati per aggiungere valore. Con la maturazione delle reti 5G, gli operatori vedono opportunità nell’offrire nuovi servizi digitali aggiuntivi – dalla domotica IoT ai chatbot IA – spesso tramite partnership con aziende tecnologiche che portano competenze software.

Nel complesso, le manovre del settore a metà-fine settembre 2025 mostrano un settore delle telecomunicazioni in evoluzione e sempre più interdisciplinare. Gli operatori mobili si stanno reinventando – sia fondendosi per acquisire scala, collaborando con aziende satellitari e di IA, o abbandonando linee di business legacy – tutto nel tentativo di rimanere rilevanti e redditizi nel panorama in rapida evoluzione di internet mobile.

Interruzioni di rete e cybersicurezza sotto i riflettori

Tra le innovazioni, la resilienza e la sicurezza delle reti mobili hanno attirato l’attenzione dei media a causa di episodi allarmanti. Il più tragico è avvenuto in Australia, dove un’interruzione della rete mobile di Optus ha avuto conseguenze mortali. La sera del 18 settembre, Optus ha subito un guasto di rete durato diverse ore in alcune zone di vari stati, bloccando tutte le chiamate ai servizi di emergenza “000” per gli utenti interessati [136] [137]. Le autorità hanno rivelato che oltre 600 persone nell’Australia Meridionale, nell’Australia Occidentale e nel Territorio del Nord non hanno potuto contattare un’ambulanza o la polizia durante l’interruzione di circa 10 ore [138]. In seguito, la polizia ha confermato che tre persone sono morte in situazioni in cui il guasto ha impedito una risposta tempestiva ai soccorsi – tra cui un neonato di otto settimane e una donna di 68 anni [139]. La notizia ha suscitato indignazione pubblica e un’inchiesta governativa. Il Ministro delle Comunicazioni Michelle Rowland (tramite la sua vice Anika Wells) ha criticato duramente Optus per “aver deluso gli australiani quando avevano più bisogno… non è accettabile” [140]. Ha ricordato agli operatori che, secondo la legge australiana, essi devono garantire che le chiamate di emergenza vadano a buon fine, e ha promesso di indagare sul motivo per cui le misure di ridondanza di Optus hanno fallito. Entro la sera del 20 settembre, l’amministratore delegato di Optus ha pubblicamente ammesso le proprie responsabilità e si è detto “profondamente addolorato” per i decessi [141], mentre i tecnici lavoravano con le autorità di regolamentazione per trovare soluzioni che evitassero il ripetersi dell’episodio. L’incidente è un chiaro promemoria che le interruzioni di rete possono essere questioni di vita o di morte, soprattutto ora che sempre più persone si affidano esclusivamente ai telefoni cellulari. L’episodio ha spinto le autorità australiane a valutare requisiti più severi per i sistemi di backup e i protocolli di notifica in caso di guasti (la polizia ha dichiarato di non essere stata avvisata fino al giorno successivo [142]). Anche altri paesi stanno prendendo nota; le autorità di regolamentazione in Europa e negli Stati Uniti stanno esaminando le proprie regole sulla resilienza delle chiamate 911/112 alla luce del caso Optus. L’interruzione solleva anche la questione se gli operatori dovrebbero instradare le chiamate di emergenza su qualsiasi rete concorrente disponibile come soluzione di emergenza (roaming per il 911)., qualcosa che attualmente non è standard in molti mercati.

Le violazioni della sicurezza sono un altro fronte su cui gli operatori di telecomunicazioni stanno sentendo la pressione. Negli ultimi due giorni, sono emersi ulteriori dettagli riguardo a gravi attacchi informatici contro le compagnie telefoniche francesi avvenuti durante l’estate. Bouygues Telecom, il terzo maggior operatore mobile in Francia, ha confermato che ad agosto degli hacker sono riusciti a infiltrarsi nei suoi sistemi e ad accedere a dati sensibili di 6,4 milioni di clienti [143]. Le informazioni rubate includevano dati di contatto, ID cliente, date di nascita e persino alcuni numeri di conto bancario (IBAN) [144]. Bouygues ha rilevato la violazione il 4 agosto e da allora ha notificato l’autorità francese per la protezione dei dati (CNIL). Pochi giorni prima, il concorrente Orange S.A. era stato colpito da quello che sembra essere lo stesso attore della minaccia. Il 25 luglio, Orange ha dovuto disattivare parte della sua rete IT dopo aver rilevato un attacco informatico, che ha causato disservizi ad alcuni clienti aziendali [145]. A metà agosto, la gang di ransomware (che si fa chiamare “Warlock”) ha pubblicato 4 GB di dati rubati a Orange sul dark web dopo che le sue richieste non sono state soddisfatte [146]. Secondo quanto riportato, il materiale trapelato conteneva contratti e informazioni sensibili sui clienti business di Orange. Orange ha sporto denuncia penale e sostiene che i file rubati fossero “dati obsoleti o a bassa sensibilità”, cercando di minimizzare l’impatto [147]. Ha inoltre dovuto affrontare una violazione separata all’inizio di luglio, quando degli hacker hanno avuto accesso a circa 850.000 record di clienti presso la filiale belga di Orange – inclusi nomi, email e numeri di SIM card [148]. Gli esperti di sicurezza avvertono che le fughe di dati delle SIM sono particolarmente preoccupanti, poiché aprono la porta a frodi tramite SIM swap (in cui gli aggressori duplicano la SIM della vittima per intercettare chiamate/messaggi e commettere frodi bancarie). Questi episodi sottolineano che anche i giganti delle telecomunicazioni con molte risorse sono bersagli privilegiati per i cybercriminali. Le telco gestiscono enormi quantità di dati personali e aziendali e infrastrutture critiche – una combinazione allettante sia per bande criminali motivate dal denaro che per spie sponsorizzate dagli stati.

In effetti, le agenzie di intelligence occidentali hanno lanciato un allarme riguardo a una campagna di spionaggio cinese contro le reti di telecomunicazioni. Le autorità statunitensi hanno rivelato che un gruppo soprannominato “Salt Typhoon” (collegato alla Cina) ha compromesso furtivamente almeno nove operatori globali nell’ultimo anno [149]. Gli hacker hanno sfruttato vulnerabilità note nei router e in altre apparecchiature di telecomunicazione per insinuarsi in profondità nelle dorsali di rete, in alcuni casi mantenendo la persistenza anche dopo la rilevazione [150]. Sono riusciti a sottrarre metadati delle chiamate telefoniche e potenzialmente ad intercettare comunicazioni sensibili – una campagna descritta come uno degli sforzi di spionaggio nelle telecomunicazioni più audaci degli ultimi anni [151]. Questa rivelazione, arrivata tramite avvisi congiunti delle agenzie informatiche statunitensi e alleate a metà settembre, ha messo in massima allerta gli operatori di telecomunicazioni di tutto il mondo. La FCC e unità di cybersicurezza come CISA hanno emesso indicazioni urgenti agli operatori per aggiornare il software dei router, segmentare le reti e cercare indicatori di compromissione legati a Salt Typhoon [152]. A Washington, i legislatori hanno citato briefing classificati su queste violazioni come impulso per azioni più severe – diversi senatori stanno promuovendo un disegno di legge sulla cybersicurezza delle telecomunicazioni che richiederebbe agli operatori di sviluppare e verificare annualmente i piani di sicurezza, e consentire controlli a campione del governo sulle difese di rete [153]. Sebbene alcune aziende di telecomunicazioni si oppongano a ulteriori regolamentazioni, il clima sta cambiando verso il trattamento della cybersicurezza delle telecomunicazioni come una priorità di sicurezza nazionale. Anche l’Europa sta valutando regole di sicurezza di base più severe per le reti 5G/6G, basandosi sul proprio quadro di sicurezza della catena di fornitura 5G (che ha portato molti paesi a limitare le apparecchiature Huawei). La discussione ora si sta estendendo all’obbligo di crittografia di alcuni collegamenti di rete e al miglioramento del coordinamento nella condivisione delle informazioni sulle minacce tra operatori.

Infine, questo periodo ha visto dei promemoria che anche guasti naturali e tecnici possono interrompere la connettività su larga scala. Il 21 settembre, due grandi aeroporti di Dallas, USA, sono stati gettati nel caos dopo che un blackout delle telecomunicazioni ha colpito i sistemi radar/comunicazione della FAA che servono la regione [154]. Oltre 1.800 voli sono stati ritardati o cancellati poiché il controllo del traffico aereo è tornato a processi manuali. Il blackout è stato ricondotto a un cavo in fibra ottica tranciato – un sobrio promemoria che anche i sistemi ad alta tecnologia hanno punti singoli di guasto che possono causare gravi disagi. (Il servizio è stato ripristinato nel giro di poche ore e i voli sono ripresi, ma non prima di aver coinvolto migliaia di viaggiatori.) E nello spazio, Starlink – il servizio internet satellitare di SpaceX – ha subito un breve blackout globale il 15 settembre, che ha anche inavvertitamente colpito le operazioni dei droni militari ucraini in prima linea [155] [156]. Il servizio è stato in gran parte ripristinato dopo circa un’ora, ma l’incidente ha alimentato il dibattito sulla affidabilità della banda larga satellitare in usi critici. Le forze ucraine si affidano a circa 50.000 terminali Starlink per le comunicazioni [157], e anche un breve periodo di inattività ha causato “panico e confusione” secondo un comandante [158]. La SpaceX di Elon Musk non ha divulgato la causa, ma l’evento ha portato alcuni a chiedere soluzioni di backup per la connettività sul campo di battaglia. Tutti questi episodi – dai guasti alle chiamate di emergenza e gli attacchi hacker ai tagli di fibra e ai problemi dei satelliti – stanno spingendo l’industria delle telecomunicazioni a rafforzarsi. Resilienza e sicurezza sono ora temi prioritari insieme al lancio delle nuove brillanti capacità 5G/6G. Come ha detto un esperto di sicurezza delle telecomunicazioni: “Internet mobile può mantenere la sua promessa solo se possiamo fidarci che sia sicuro e disponibile – anche sotto attacco, o quando si verifica un disastro.” Il susseguirsi di eventi tra il 20 e il 21 settembre 2025 dimostra che, mentre corriamo verso il futuro della connettività, garantire la robustezza delle nostre reti non è mai stato così fondamentale.

Fonti: Le informazioni chiave di questo rapporto provengono da comunicati ufficiali, fonti di stampa affidabili e report di settore tra il 14 e il 21 settembre 2025, tra cui Reuters [159] [160], Agence France-Presse [161] [162], GSMA e TelecomTV [163], Mobile World Live [164] [165], e comunicati stampa tramite Total Telecom [166] [167] e altri. Tutti gli eventi e le citazioni sono stati verificati per accuratezza.

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References

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