Rivoluzione globale GSM: innovazioni 5G, addio al 3G e strategie di potere nelle telecomunicazioni (4–5 ottobre 2025)

Ottobre 5, 2025
Global GSM Revolution: 5G Breakthroughs, 3G Farewells & Telecom Power Plays (Oct 4–5, 2025)

Riepilogo dei fatti chiave

  • Espansione 5G e 6G all’orizzonte: I regolatori statunitensi hanno accelerato il 5G (e persino preparato la strada per il 6G) superando i ritardi locali nella costruzione delle torri [1]. Sono in corso importanti aste di spettro 5G in tutto il mondo – l’India prevede una mega-asta su 10 bande (inclusa la gamma 6 GHz) [2], lo Sri Lanka ha avviato il suo primo processo d’asta 5G [3], e la Turchia ha confermato una gara 5G il 16 ottobre in vista del lancio del servizio nel 2026 [4]. I regolatori europei stanno liberando frequenze mmWave (26/40 GHz nelle città del Regno Unito) [5] e stanno persino studiando le bande terahertz per il futuro 6G [6].
  • Mosse audaci degli operatori: Gli operatori di telecomunicazioni hanno annunciato mosse coraggiose. Nel Regno Unito, BT (EE) ha fissato l’obiettivo di copertura del 99% della popolazione con il 5G standalone entro il 2030 – quattro anni in anticipo rispetto ai rivali [7] – utilizzando nuove radio Ericsson che quadruplicano la capacità di uplink. Verizon ha collaborato con GE Vernova per connettere le reti energetiche intelligenti tramite reti LTE/5G private [8] [9]. Vodafone si sta espandendo nell’Europa orientale, acquisendo il business post-pagato di Telekom Romania Mobile (con Digi che prende gli utenti prepagati) come parte di un accordo da 70 milioni di euro [10] [11]. Leader del settore come Telefónica stanno sollecitando i regolatori a consentire più fusioni, sottolineando che l’Europa ha 41 operatori di telecomunicazioni con più di 500.000 utenti (contro solo 5 negli Stati Uniti) [12]. “Basterebbe allentare un po’ il freno e permettere al mercato di consolidarsi,” ha affermato il CEO di Telefónica Marc Murtra sul settore frammentato europeo [13].
  • Addio 3G, Benvenuto 5G: L’eliminazione globale delle reti legacy sta accelerando. Molti paesi stanno disattivando 3G e persino 2G per riutilizzare lo spettro per 4G/5G. In Europa, il 3G è in gran parte smantellato e la maggior parte delle nazioni ritirerà il 2G entro il 2030 [14]. Israele ha fissato la disattivazione finale di 2G/3G per la fine del 2025 (richiedendo che tutti i dispositivi utilizzino 4G/5G VoLTE entro il 2026) [15] [16]. I mercati in via di sviluppo stanno correndo per recuperare: in Gambia, il governo ha approvato un investimento locale di 95 milioni di dollari per rilanciare l’operatore statale Gamcel – attualmente bloccato su 2G/3G – aggiornando tutti i siti a 4G e 5G. “Siamo l’unico operatore attualmente su 2G e 3G. Tutti gli altri operatori in questo mercato hanno 4G o 5G,” ha lamentato il direttore generale di Gamcel Fatou Fatty, sottolineando l’urgente necessità di modernizzazione [17]. I principali operatori statunitensi hanno già terminato il 3G nel 2022 e prevedono di dismettere il 2G entro il ~2025 [18].
  • Le innovazioni 5G sbloccano nuove conquiste: Le reti mobili di nuova generazione stanno permettendo progressi che un tempo sembravano fantascienza. In una prima mondiale questo mese, Zain del Kuwait ha facilitato un intervento chirurgico a distanza di 12.000 km – un medico in Kuwait ha operato con successo un paziente in Brasile – utilizzando un collegamento 5G a bassa latenza da 80 Mb/s [19]. L’amministratore delegato di Zain ha definito il traguardo come un “passo serio verso un futuro digitale fiorente”, con la connessione ultra-affidabile che ha permesso un controllo robotico preciso e in tempo reale [20]. Nel frattempo, gli operatori stanno finalmente mantenendo le promesse delle capacità avanzate del 5G: il network slicing (reti virtuali dedicate per le imprese) è in fase di lancio commerciale – ad esempio, gli operatori statunitensi offrono slice per casi d’uso industriali. Anche il 5G Reduced-Capability (RedCap) per l’IoT sta arrivando: gli analisti di Omdia prevedono che il 2025 sarà l’anno di svolta per questi dispositivi 5G a basso costo, sottolineando che è la prima volta che produttori di hardware e reti sono allineati sull’adozione di RedCap [21] [22]. Anche il nuovo smartwatch di Apple ora supporta il 5G RedCap, segnalando un ampio supporto da parte dell’industria. Questa tecnologia colma un’importante lacuna – offrendo prestazioni molto migliori rispetto agli standard IoT 4G (LTE-M/NB-IoT) ma con modem più economici e semplici rispetto al 5G completo – ideale per dispositivi indossabili, sensori e IoT industriale.
  • IoT, Banda larga e oltre: L’uso globale di internet mobile continua a crescere, ma non in modo uniforme. Il 5G ora raggiunge il 54% della popolazione mondiale (4,4 miliardi di persone) [23], eppure 3,1 miliardi di persone restano offline nonostante vivano sotto copertura [24]. Questo “usage gap” – dovuto principalmente a costi e competenze digitali – è dieci volte più grande del gap di copertura. “Accedere a internet porta enormi e innegabili benefici socioeconomici… Rimuovere le barriere rimanenti… è essenziale,” sottolinea il Direttore Generale di GSMA Vivek Badrinath, sollecitando sforzi per colmare il divario [25]. Dall’altro lato, la domanda di banda larga mobile sta spingendo le reti verso il cielo: gli operatori si stanno rivolgendo ai satelliti per estendere la copertura. T-Mobile US ha ampliato il suo servizio satellite-to-cell alimentato da SpaceX Starlink oltre gli SMS, abilitando ora app popolari come WhatsApp, Maps e X (Twitter) nelle zone remote senza segnale [26] [27]. I telefoni si collegano automaticamente al satellite quando il segnale terrestre viene meno, fornendo connettività di base per le app essenziali. “Le persone sono entusiaste che il telefono in tasca possa connettersi allo spazio – praticamente un telefono satellitare senza dover acquistare attrezzature aggiuntive,” ha dichiarato il VP di T-Mobile Jeff Giard, mentre il servizio viene esteso a più utenti [28]. In Canada, Bell e il partner AST SpaceMobile hanno appena completato il primo test del paese di chiamate e dati 4G satellite-to-cell, dimostrando che i telefoni standard possono collegarsi ai satelliti in orbita bassa per voce e banda larga [29] [30]. Bell prevede di coprire 5,7 milioni di km² di territorio impervio con questa rete satellitare-cellulare entro il 2026 [31]
  • Prospettive di Sicurezza e Settore: L’industria delle telecomunicazioni affronta sfide di sicurezza persistenti anche mentre innova. A fine settembre, agenti statunitensi hanno sventato una minaccia senza precedenti sequestrando oltre 300 dispositivi SIM-server illeciti e 100.000 schede SIM raggruppate vicino a New York – una rete clandestina capace di inondare o disabilitare i sistemi cellulari (poteva inviare messaggi a tutta la popolazione statunitense in pochi minuti o mettere fuori uso le comunicazioni 911) [32] [33]. Le autorità hanno avvertito che il potenziale impatto “non può essere sopravvalutato” [34], soprattutto mentre i leader mondiali si riunivano all’ONU. Gli operatori sono anche in allerta per lo spionaggio informatico: una campagna di hacking collegata alla Cina identificata quest’anno aveva infiltrato diverse reti di telecomunicazioni statunitensi tramite vulnerabilità di router e firewall [35] [36]. In risposta, i fornitori stanno rafforzando i loro sistemi e collaborando con i governi per la difesa. Nonostante le difficoltà, le prospettive complessive sono prudentemente ottimistiche. Le azioni delle telecomunicazioni europee stanno risalendo grazie alle speranze di consolidamento e nuove fonti di ricavo, e operatori come BT citano enormi benefici economici (centinaia di miliardi di dollari) dalla connettività di nuova generazione [37]. In sintesi: Le tecnologie basate su GSM – dal 4G e 5G fino al prossimo 6G – continuano a connettere più persone e oggetti in modi trasformativi. Con investimenti solidi, politiche sagge e vigilanza contro le minacce, l’industria mobile è pronta a sbloccare un valore senza precedenti nei prossimi anni, colmando al contempo i restanti divari digitali.

Acceleratori Normativi e di Spettro

Accelerazione delle implementazioni 5G (e 6G) – USA: I regolatori americani hanno adottato misure aggressive per eliminare gli ostacoli alla banda larga wireless. Il 30 settembre, la FCC ha adottato nuove regole per snellire la costruzione delle infrastrutture a livello nazionale. La Commissione ha segnalato che prevarrà su ritardi irragionevoli nei permessi statali e locali, garantendo che le autorità “non possano bloccare illegalmente le implementazioni 5G o future 6G” [38]. Questa iniziativa “Build America” mira ad accelerare il dispiegamento delle reti riducendo la burocrazia – considerando persino un “rocket docket” accelerato per risolvere le controversie sull’installazione delle torri [39]. Il Commissario FCC Brendan Carr ha osservato che questi passi libereranno spettro e rimuoveranno barriere per soddisfare la crescente domanda di dati mobili [40]. Parallelamente, i regolatori hanno delineato le prossime aste di spettro: il piano FCC per l’anno fiscale 2026 prevede l’asta delle restanti frequenze AWS-3 mid-band entro giugno 2026, e la valutazione di altre bande (come la parte superiore dei 4 GHz e le licenze inutilizzate dei 600 MHz) per aste successive [41]. La National Telecom & Info Administration degli Stati Uniti sta inoltre studiando nuove frequenze da 1,6 GHz fino a 7 GHz da aprire al 5G/6G nei prossimi anni [42]. Tutti questi sforzi sottolineano una spinta politica per mantenere la leadership wireless americana nell’era del 5G e oltre.

Aste globali dello spettro 5G – Dall’Asia all’Europa: In tutta l’Asia, le autorità di regolamentazione si stanno muovendo rapidamente per assegnare lo spettro critico per il 5G. L’autorità delle telecomunicazioni indiana (TRAI) ha delineato i piani per una mega asta che copre quasi 10 bande [43]. Per la prima volta, l’India metterà all’asta le frequenze upper 6 GHz (6425–7125 MHz) specificamente destinate ai servizi avanzati 5G/6G [44]. La vendita includerà anche una vasta gamma di bande basse, medie e alte – dai 600 MHz e 900 MHz fino alla banda media 3.5 GHz e fino a 26 GHz mmWave [45]. Dopo il tiepido interesse nelle aste precedenti, la TRAI sta consultando sul prezzo e sta persino considerando di permettere alle imprese di partecipare direttamente alle offerte per lo spettro, al fine di stimolare la concorrenza e il pieno utilizzo [46]. Nel frattempo, Sri Lanka ha finalmente avviato il suo primo processo d’asta per il 5G dopo anni di preparazione. Il 3 ottobre, le autorità hanno pubblicato un Avviso formale per l’assegnazione dello spettro 5G [47]. Nei prossimi ~40 giorni, il regolatore accetterà le offerte e assegnerà le frequenze, prevedendo di concludere l’asta entro due mesi. Questo dovrebbe spianare la strada agli operatori dello Sri Lanka per offrire il 5G al pubblico entro l’inizio del 2026, una pietra miliare che, secondo i leader, darà impulso all’economia digitale con applicazioni che vanno dall’agricoltura intelligente alla telemedicina [48]. Nel Medio Oriente, diversi paesi stanno anch’essi liberando frequenze per il 5G. La Turchia – un noto ritardatario – ha confermato che terrà una tanto attesa gara per lo spettro 5G il 16 ottobre 2025, e richiederà agli operatori di lanciare il servizio 5G entro il 1° aprile 2026 [49] [50]. L’asta offrirà 11 blocchi di frequenza (per un totale di 400 MHz tra le bande 700 MHz e 3.5 GHz) e avrà un prezzo minimo complessivo di 2,1 miliardi di dollari <a href=”https://www.reuters.com/world/middle-east/turkey-hold-5g-tender-october-16-service-be-available-april-2reuters.com [51]. Tutti e tre gli operatori mobili turchi – Turkcell, Türk Telekom e Vodafone Turkey – sono idonei a partecipare all’asta con le loro licenze esistenti [52]. Questo lancio del 5G arriva dopo anni di ritardo; in particolare, le attuali licenze 2G/3G/4.5G della Turchia sono valide fino al 2029, dopo di che entrerà in vigore un nuovo regime (con obblighi di condivisione dei ricavi) [53]. Anche nella regione, Israele ha annunciato l’intenzione di spegnere completamente le reti 2G e 3G entro la fine del 2025 (per riallocare lo spettro a 4G/5G) [54] [55] – una tempistica accelerata che rispecchia i paesi del Golfo che stanno spingendo per ritirare le reti legacy e concentrarsi sulla banda larga moderna. Questi movimenti di spettro in Asia e Medio Oriente sottolineano una corsa globale per accelerare l’accesso a internet mobile di nuova generazione.

Europa – Aste mmWave e pianificazione 6G: Anche i regolatori europei hanno portato avanti le loro agende sullo spettro. Nel Regno Unito, Ofcom sta avviando questo mese la prima asta del paese per lo spettro 5G millimeter wave ad alta banda [56]. L’asta assegnerà licenze nelle bande 26 GHz e 40 GHz – un enorme 6,25 GHz di larghezza di banda totale – con l’obiettivo di implementare il 5G ultra-veloce nelle principali città [57]. Ofcom aveva liberato queste bande dagli utenti preesistenti (come i collegamenti wireless fissi) e selezionato i partecipanti all’asta a settembre, e ora inizia la fase principale delle offerte [58]. Le frequenze mmWave possono offrire velocità multi-gigabit e bassa latenza su brevi distanze, il che secondo i regolatori potrebbe abilitare nuove applicazioni 5G per consumatori e aziende (come AR/VR, smart factory e connettività negli stadi) [59]. Altrove in Europa, le autorità hanno fatto progressi sulle assegnazioni delle bande medie: la Francia ha fatto passi avanti nell’assegnazione di spettro dedicato a 3,8 GHz all’industria per reti 5G private, la Spagna ha preparato un’asta per i 26 GHz, la Polonia ha riavviato la sua asta C-band bloccata, e altro ancora. Guardando più avanti, l’Europa tiene d’occhio il 6G. La Commissione Europea e la CEPT hanno avviato studi preliminari sulle bande di frequenza terahertz candidate che potrebbero sostenere il 6G negli anni 2030 [60]. Indagando ora lo spettro sopra i 100 GHz, i responsabili politici dell’UE mirano a garantire che l’Europa resti competitiva nella prossima era wireless e non si faccia trovare impreparata quando la standardizzazione del 6G inizierà più avanti in questo decennio.

Politiche pro-concorrenza e contributi dei Big Tech: Un’altra tendenza normativa è la spinta a rimodellare i mercati delle telecomunicazioni e i modelli di finanziamento. I funzionari europei, dopo anni di blocco delle fusioni tra operatori, stanno ripensando la loro posizione tra le argomentazioni secondo cui la consolidazione potrebbe rafforzare gli operatori e migliorare gli investimenti. Nel 2024, l’Europa contava 41 operatori mobili con oltre 500.000 clienti ciascuno – contro solo 5 negli Stati Uniti e 3–4 in Cina o Giappone [61] – una disparità che molti considerano insostenibile. Il chief di Telefónica Marc Murtra ha dichiarato apertamente che il mercato europeo delle telecomunicazioni è troppo frammentato per competere: “Se l’Europa vuole un’autonomia strategica nella tecnologia, dovremo avere operatori europei grandi o titanici,” ha detto a Reuters, sottolineando che senza scala, l’Europa potrebbe “restare indietro” in settori come IA, cloud e satelliti [62] [63]. Murtra ha esortato i regolatori ad allentare la presa: “Non serve una svolta titanica. Basta semplicemente allentare un po’ il freno e permettere al mercato di… consolidarsi.” [64] Le autorità UE sembrano ascoltare – la Commissione Europea ha segnalato che potrebbe ammorbidire la sua posizione anti-fusione per le telecomunicazioni e persino cercare contributi dai Big Tech per i costi delle reti [65] [66]. Un documento della Commissione di quest’anno ha riconosciuto che i circa 50 operatori mobili europei rappresentano una frammentazione eccessiva e ha ipotizzato se fusioni transfrontaliere possano aiutare gli operatori a raggiungere “una scala sufficiente… senza compromettere la concorrenza” [67]. Ha anche suggerito di ampliare le normative sulle telecomunicazioni per includere le piattaforme internet, riflettendo la richiesta degli operatori affinché i giganti tecnologici (i cui servizi di streaming e cloud generano enormi volumi di traffico dati) contribuiscano agli investimenti nelle reti 5G [68] <a href=”https://www.reuters.com/markets/europe/eu-regulators-mull-reuters.com. Sebbene eventuali cambiamenti di politica saranno ampiamente dibattuti, il fatto che Bruxelles stia valutando regole favorevoli alle fusioni e pagamenti di “giusta quota” segna un cambiamento significativo di tono, spinto dall’importanza strategica di un’infrastruttura 5G solida.

Iniziative degli operatori mobili e mosse di mercato

L’ambizione 5G di BT nel Regno Unito: Il gruppo britannico delle telecomunicazioni BT (EE) ha presentato una roadmap di rete ambiziosa con l’obiettivo di superare i concorrenti. L’azienda ha annunciato piani per coprire il 99% della popolazione del Regno Unito con copertura 5G Standalone entro il 2030, impegnandosi a raggiungere questo traguardo quattro anni prima delle tempistiche dichiarate pubblicamente dagli operatori rivali [69]. Per raggiungere questo obiettivo, BT sta già implementando apparecchiature all’avanguardia. Il suo ramo mobile, EE, è diventato il primo operatore europeo ad attivare i nuovi AIR 3284 di Ericsson – avanzate unità 5G massive-MIMO con antenne integrate che massimizzano le prestazioni [70]. Finora solo due siti (a Leeds) sono stati attivati con questi dispositivi, ma centinaia di altri sono previsti entro il 2030. L’AIR 3284 può fornire fino a 4× più capacità di uplink e 100× la capacità del 4G su un sito cellulare [71], aumentando significativamente la capacità della rete nei centri urbani affollati e durante i grandi eventi. BT ha inoltre accelerato il suo rollout di small cell per migliorare il 5G urbano: oltre 1.500 small cell a bassa potenza sono ora attive, di cui 500 aggiunte nell’ultimo anno in città come Belfast, Bristol e Oxford [72]. Per coordinare questa rete densa, EE ha implementato un innovativo sistema Advanced RAN Coordination (ARC) (una prima mondiale in una rete commerciale) che consente ai siti cellulari vicini di condividere dinamicamente la capacità [73]. BT sostiene che questi aggiornamenti potrebbero sbloccare enormi benefici economici – citando ricerche secondo cui una connettività mobile migliorata potrebbe aggiungere 230 miliardi di sterline di valore all’economia del Regno Unito entro il 2030 [74]. Tuttavia, BT ha anche chiesto un supporto politico, invitando il governo a riformare le leggi urbanistiche, migliorare l’accesso allo spettro e riconsiderare le costose tariffe per lo spettro che potrebbero ostacolare una rapida espansione del 5G [75]. L’aggressiva spinta di BT sul 5G arriva mentre anche i rivali stanno accelerando: il concorrente VMO2 (Virgin Media O2) ha dichiarato il mese scorso di aver già implementato il 5G Standalone in 500 città/paesi (coprendo il 70% della popolazione) – attualmente la più ampia copertura SA 5G del Regno Unito [76]. La corsa è iniziata, e il responsabile delle reti di BT ha avvertito che anche una copertura del 99% non risolverà ogni problema di coperturacolmare il divario (come le linee ferroviarie rurali), sollecitando la continuazione di costruzioni mirate per un servizio veramente ubiquo [77].

Verizon punta alle Smart Grids: Negli Stati Uniti, Verizon ha annunciato una partnership per estendere la sua tecnologia wireless nelle infrastrutture critiche. Verizon Business sta integrando la piattaforma wireless industriale di GE Vernova nelle sue offerte per le compagnie elettriche [78]. La piattaforma, MDS Orbit di GE, supporta una combinazione di LTE industriale, collegamenti radio con licenza/senza licenza e Wi-Fi per le comunicazioni delle utility [79]. Aggiungendola alla gamma di Verizon, l’operatore punta a fornire alle utility opzioni di connettività affidabili, sicure e flessibili per modernizzare la rete energetica [80] [81]. Il sistema è progettato come dorsale per le operazioni delle utility: può gestire SCADA (sistemi di controllo), automazione della rete, app mobili per il personale e altro ancora [82]. Il vicepresidente enterprise di Verizon, Jim Kilmer, ha sottolineato che le utility hanno bisogno di “comunicazioni affidabili e flessibili” per gestire la trasformazione massiccia in corso nel settore energetico (come il solare distribuito, la ricarica di veicoli elettrici, i contatori intelligenti) [83]. La piattaforma Orbit è rinforzata con una forte cybersecurity e persino schermatura contro impulsi elettromagnetici, data la natura critica delle infrastrutture elettriche [84]. Verizon aiuterà i clienti utility a implementare il sistema sulla sua rete LTE/5G nazionale, sfruttando la sua esperienza wireless combinata con il know-how industriale di GE [85]. Questa mossa si inserisce in una tendenza più ampia delle telco che si espandono nei settori verticali (energia, manifatturiero, ecc.) offrendo reti private e soluzioni IoT. Per Verizon, è anche una scelta strategica poiché la crescita nel mobile consumer rallenta – l’IoT aziendale e il 5G privato rappresentano nuove fonti di ricavo.

Fusioni & Acquisizioni rimodellano i mercati: La scorsa settimana ha visto una notevole attività di M&A nel settore telecom, continuando la tendenza del 2025 al consolidamento del mercato in varie regioni:

  • Espansione di Vodafone in Romania: Vodafone sta rafforzando la sua presenza nell’Europa orientale attraverso un accordo in due parti per Telekom Romania Mobile (TKRM). La società madre OTE (Grecia) ha accettato di vendere a Vodafone il 100% delle attività principali di TKRM (business mobile postpagato, esclusa una piccola quota azionaria e alcuni asset), mentre il concorrente Digi acquisirà la base utenti prepagata di TKRM, una parte dello spettro e alcuni siti di torri [86] [87]. Il valore d’impresa complessivo dell’accordo è di 70 milioni di euro [88]. L’autorità garante della concorrenza rumena ha approvato il piano a luglio e la transazione si è ufficialmente conclusa all’inizio di ottobre 2025 [89]. Vodafone sta pagando circa 30 milioni di euro per il business postpagato, aggiungendo immediatamente circa 3 milioni di clienti. Digi, un operatore rumeno in rapida crescita, acquisisce circa 2 milioni di abbonati prepagati. Sia Vodafone che Digi hanno inoltre concordato di investire nello sviluppo della rete come parte dell’accordo [90]. L’amministratore delegato di OTE ha dichiarato che la vendita è in linea con la loro strategia di ottimizzazione del portafoglio e che il trasferimento di TKRM a “proprietari solidi” (Vodafone/Digi) migliorerà i servizi di telecomunicazione in Romania [91]. Per Vodafone, che è in fase di ristrutturazione e rifocalizzazione sotto una nuova leadership, si tratta di un’acquisizione relativamente piccola ma strategica per rafforzare la propria presenza in un mercato UE di circa 19 milioni di persone. Rappresenta anche un esempio del continuo “right-sizing” delle telecomunicazioni europee – ovvero lo spostamento degli asset verso operatori che possono investirvi al meglio.
  • I colossi europei delle telecomunicazioni cercano scala: Oltre agli accordi individuali, i massimi dirigenti stanno pubblicamente chiedendo una maggiore consolidazione. Il nuovo CEO di Telefónica, Marc Murtra, ha avviato una campagna mediatica sostenendo che l’Europa ha bisogno di meno aziende di telecomunicazioni, ma più forti, per guidare l’innovazione e competere a livello globale [92] [93]. Sottolinea che in Europa manca ancora un equivalente di AT&T/Verizon negli Stati Uniti o dei grandi operatori statali cinesi. L’UE ha segnalato un possibile ammorbidimento verso le fusioni; infatti, Bruxelles recentemente (per la prima volta in un decennio) ha permesso una fusione mobile da 4 a 3 operatori senza condizioni onerose, in un mercato più piccolo, suggerendo un cambiamento di politica. Anche le associazioni di settore (GSMA, ETNO) hanno intensificato le pressioni per regole più favorevoli alle fusioni [94]. Sostengono che consentire fusioni transfrontaliere o permettere ai grandi operatori di acquisire quelli più piccoli potrebbe generare efficienze e maggiori investimenti in 5G/6G, a beneficio finale dei consumatori grazie a reti migliori. Tuttavia, le autorità di regolamentazione restano caute – temendo che una riduzione della concorrenza possa portare a prezzi più alti. I prossimi mesi riveleranno se la narrativa dei “campioni” europei (creare grandi operatori in grado di investire in fibra, 5G, cloud, ecc.) prevarrà sulle preoccupazioni antitrust. Se le regole sulle fusioni verranno effettivamente allentate, potremmo assistere a una serie di accordi (ad esempio Orange/Bouygues/Iliad che si spartiscono SFR in Francia, o Vodafone che potrebbe fondere le sue unità in Spagna o nel Regno Unito) [95] [96]. Questo segnerebbe un cambiamento epocale in un settore che è stato frammentato per anni.
  • Mercati emergenti e privatizzazione: In Africa e Asia, i governi stanno ripensando i fornitori mobili gestiti dallo Stato. Come già detto, The Gambia sta investendo fondi tramite un investitore locale per rilanciare Gamcel, invece di lasciare morire la vecchia rete 2G. L’accordo è strutturato come una partnership pubblico-privata (l’investitore acquisisce quote azionarie) così che Gamcel possa essere salvata senza una privatizzazione totale [97] [98]. Il ministro della tecnologia del Gambia ha sottolineato che hanno rifiutato offerte straniere preferendo mantenere il denaro a livello locale – una strategia di “ritenzione economica” per garantire che i profitti restino nel paese [99]. Gamcel sostituirà completamente le sue apparecchiature “molto obsolete”, portando il 4G/5G a livello nazionale e implementando un sistema di fatturazione moderno [100]. Allo stesso modo, la sua società madre Gamtel (l’operatore fisso storico) sta ricevendo un aggiornamento finanziato dal governo da 50 milioni di dollari, ma i funzionari insistono che “Gamtel non è in vendita” nonostante le voci [101] [102]. Queste mosse riflettono un equilibrio nei mercati in via di sviluppo: attrarre capitale privato e competenze per modernizzare le reti, mantenendo però un certo controllo statale sugli asset critici delle telecomunicazioni. Stiamo assistendo a sforzi analoghi in altri paesi, come Angola ed Etiopia, dove le compagnie telefoniche statali si stanno aprendo a partnership o partecipazioni parziali per accelerare il lancio del 4G/5G.

Aggiornamenti di rete & dismissione di 2G/3G

Con l’accelerazione delle implementazioni di 5G e fibra, gli operatori di tutto il mondo stanno progressivamente dismettendo le vecchie reti 2G e 3G che sono state le colonne portanti dell’era mobile. Le notizie di ottobre evidenziano come questa transizione si stia svolgendo a livello globale – con alcune regioni che avanzano rapidamente verso il tutto 4G/5G, e altre che stanno ancora recuperando dal 2G:

Le tempistiche del tramonto in Europa: In tutta Europa, le reti 3G stanno rapidamente chiudendo e molti paesi hanno ora fissato date precise anche per la fine del 2G. Ad esempio, la Germania ha disattivato il 3G già nel 2021 e prevede di spegnere il 2G entro il 2028 [103]. La Francia manterrà il 2G attivo fino alla fine del 2026 ma punta a interrompere il 3G entro il 2029 [104]. Il Regno Unito ha fissato il 2033 come data finale per lo spegnimento di 2G/3G, ma tutti i principali operatori britannici hanno già disattivato il 3G o lo faranno entro il 2024, e il 2G seguirà prima del 2030. Paesi più piccoli come i Paesi Bassi e la Svizzera hanno già terminato il 2G o lo faranno entro il 2025. Questa settimana abbiamo appreso che Israele terminerà completamente i suoi servizi 2G e 3G a livello nazionale il 31 dicembre 2025 [105] – dopo tale data funzioneranno solo dispositivi 4G/5G con VoLTE. Il governo israeliano ha lanciato campagne pubbliche per convincere gli ultimi utenti solo 2G (come anziani con vecchi telefoni o dispositivi IoT come allarmi) ad aggiornare prima dello stop [106] [107]. Il vantaggio di spegnere le reti obsolete è il refarming dello spettro: le frequenze a 900 MHz o 2100 MHz possono essere riutilizzate per potenziare la capacità di 4G e 5G, migliorando velocità e copertura per gli utenti moderni [108]. I funzionari sottolineano anche i benefici per la sicurezza pubblica: le reti obsolete non possono supportare avvisi di emergenza autenticati o voce in HD, mentre le reti più recenti sì.

USA e Asia – Fine del 3G: Negli Stati Uniti, il tramonto del 3G è praticamente completo. AT&T, Verizon e T-Mobile hanno tutte disattivato le loro reti 3G (UMTS/CDMA) entro l’inizio del 2022 [109]. L’attenzione ora si sposta sul 2G (GSM/CDMA1x). T-Mobile US ha mantenuto il 2G attivo per l’IoT e il roaming, ma prevede di spegnerlo definitivamente entro il 2025; AT&T e Verizon hanno già disattivato il 2G o lo faranno a breve. Questo segnerà la fine di un’era – il 2G è stato lanciato negli USA nei primi anni ’90. Il Canada segue un percorso simile, con il 3G quasi del tutto eliminato entro il 2025 e il 2G che sarà dismesso poco dopo. In Asia, i mercati avanzati come Giappone e Corea del Sud hanno già terminato il 3G (spento entro il 2022) e restano poche tracce di 2G (il Giappone ha dismesso il 2G dieci anni fa). Singapore ha terminato il 2G nel 2017. Ma alcuni mercati asiatici emergenti hanno iniziato solo di recente la dismissione: la Thailandia ha spento il 2G nel 2021, la Malesia prevede di farlo entro la fine del 2025, ecc. Da notare che la Turchia, che solo ora sta passando al 5G, ha annunciato che eliminerà il 2G e il 3G entro il 2029 [110] – il che significa che la Turchia intende passare direttamente al 4G/5G entro pochi anni dall’introduzione del servizio 5G. Questo sottolinea quanto rapidamente la tecnologia legacy possa essere superata una volta presa la decisione.

Sfide nella transizione: Spegnere le vecchie reti non è sempre un processo semplice. Gli operatori devono garantire la parità di copertura (in modo che nessuna area perda il servizio) e aiutare i clienti rimasti a migrare i dispositivi. Un problema significativo riguarda i dispositivi legacy M2M/IoT – tutto, dai terminali POS ai sistemi di chiamata d’emergenza dei veicoli – molti utilizzano ancora modem 2G/3G. Ad esempio, milioni di auto in Europa hanno moduli eCall 2G; questi necessitano di un aggiornamento, altrimenti non funzioneranno più quando il 2G verrà dismesso. Alcuni paesi (come la Germania) hanno offerto sussidi o imposto richiami automobilistici per affrontare la questione. Nel caso di Israele, il governo ha avvertito che sistemi come ascensori, sensori industriali e sistemi di allarme devono supportare il 4G/5G oppure cesseranno di funzionare dopo il 2025 [111]. C’è anche il tema dell’educazione dei consumatori: le autorità israeliane hanno persino istituito una linea diretta speciale (#235) per verificare se il proprio telefono è compatibile VoLTE [112]. Gli operatori stanno utilizzando incentivi – ad esempio, SK Telecom in Corea, dopo una recente violazione dei dati, ha offerto upgrade SIM gratuiti a tutti i 23 milioni di clienti per migliorare la sicurezza e spingere gli ultimi utenti 3G verso SIM 4G [113] [114].

Mercati emergenti che si modernizzano: Nei paesi in via di sviluppo, il divario tra le tecnologie più vecchie e quelle più recenti è il più ampio. La storia del Gambia è esemplare. La Gamcel di proprietà statale è stata lanciata nel 2001 e non ha mai implementato il 4G, figuriamoci il 5G, a causa di problemi finanziari. Nel 2025 si è ritrovata l’unico operatore ancora su 2G/3G nel paese [115], mentre i concorrenti offrivano piani 4G/5G più veloci. Questo ha messo Gamcel in forte svantaggio (i clienti fuggivano per un servizio migliore) e ha lasciato una parte della popolazione con una connessione internet molto lenta. Il nuovo piano del governo, annunciato il 5 ottobre, prevede un’iniezione di 6,7 miliardi di dalasi (~95 milioni di dollari) da parte di un conglomerato locale per rinnovare completamente la rete di Gamcel [116] [117]. Tutte le stazioni radio base esistenti saranno sostituite o aggiornate alla tecnologia 4G LTE e 5G, e verranno implementati una rete core moderna e un sistema di fatturazione [118]. In sostanza, Gamcel passerà direttamente dal 2G al 5G in un solo salto. L’accordo garantisce anche che l’azienda rimanga a maggioranza di proprietà statale (l’investitore ottiene una quota ma il Gambia mantiene il controllo) [119] [120]. I funzionari hanno espresso ottimismo sul fatto che, con le nuove infrastrutture e un partner investitore, Gamcel possa “riconquistare la competitività in un panorama digitale-first.” [121] Simili iniziative di modernizzazione sono in corso in altri mercati africani: ad esempio, Nigeria e Kenya stanno dismettendo siti 3G non redditizi per concentrarsi sul 4G, mentre pianificano espansioni 5G nelle città. L’ITU e la GSMA stanno aiutando molti paesi più poveri con strategie per rifunzionalizzare lo spettro 2G verso il 4G, poiché lo spettro a bassa frequenza (come i 900 MHz) è estremamente prezioso per coprire le aree rurali con LTE. La chiave è bilanciare la tempistica: spegnere il 2G troppo rapidamente potrebbe tagliare il servizio telefonico/SMS di base per alcuni utenti (soprattutto per chi non può permettersi un nuovo telefono), ma mantenerlo per molti anni potrebbe distogliere risorse dall’espansione del 4G/5G. Ogni paese sta trovando il proprio equilibrio, ma la direzione è chiara: il mondo sta dicendo addio a GSM e 3G a favore delle reti più veloci e orientate ai dati di oggi.

5G Standalone, IoT e innovazioni di nuova generazione

Con l’adozione globale del 5G ormai ben oltre la fase iniziale, l’attenzione si sta spostando verso la prossima ondata di innovazione mobile – ovvero, reti 5G completamente indipendenti, il boom dell’Internet of Things e le prime anticipazioni del 6G all’orizzonte. Gli sviluppi del 4–5 ottobre hanno mostrato come il 5G stia maturando e abilitando nuove capacità:

Il 5G Standalone diventa mainstream: La maggior parte delle prime implementazioni 5G (2019–2022) erano non-standalone – in sostanza una sovrapposizione sui core 4G. Ora gli operatori stanno passando rapidamente alla modalità 5G Standalone (SA) con core 5G, che sblocca tutto il potenziale del 5G (come la latenza ultra-bassa e il network slicing). I dati del settore indicano che oltre 40 operatori in tutto il mondo hanno lanciato il 5G SA alla fine del 2025, con molti altri in fase di test. Negli Stati Uniti, T-Mobile ha guidato con SA nel 2020, seguita da AT&T/Verizon nel 2022–23. L’Europa è stata più lenta, ma quest’anno ci sono state grandi implementazioni: Deutsche Telekom e Vodafone in Germania hanno lanciato SA, e la britannica VMO2 dichiara già una copertura del 70% della popolazione con SA [122]. Il 2 ottobre, Vodafone Spagna ha persino dimostrato un caso d’uso di network slicing 5G SA per la trasmissione di feed TV in diretta con QoS garantita – qualcosa di impossibile con il 4G. Gli analisti si aspettano che il 2025 sia l’anno di svolta per il 5G SA a livello globale [123], poiché molte reti in Asia (ad esempio l’India, che ha appena lanciato il 5G nel 2023) prevedono di partire direttamente in modalità standalone. Un fattore trainante è che i nuovi servizi enterprise (come le reti private 5G campus e il controllo industriale a bassa latenza) richiedono l’architettura SA. Un altro fattore: il supporto dei dispositivi ha raggiunto il passo – la maggior parte dei telefoni e CPE 5G nel 2025 sono ora compatibili SA, mentre pochi anni fa molti erano solo compatibili NSA.

Il Network Slicing diventa realtà: Una caratteristica a lungo annunciata del 5G è la capacità di suddividere una rete fisica in molteplici virtual slices – ognuna con le proprie caratteristiche di prestazione – per soddisfare esigenze diverse sulla stessa infrastruttura. Dopo anni di dimostrazioni, il slicing sta finalmente diventando realtà commerciale. Negli Stati Uniti, Verizon e T-Mobile hanno iniziato a offrire slices ai clienti aziendali [124]. Ad esempio, un’azienda energetica può acquistare una slice con maggiore affidabilità e sicurezza per i suoi sensori IoT, mentre un’azienda di videogiochi potrebbe acquistare una slice a bassa latenza per la sua app AR/VR. Durante il MWC 2025, l’operatore spagnolo Telefónica ha annunciato un servizio di network slicing attivo per le comunicazioni critiche in un porto di Valencia. Il rapporto Omdia citato nelle notizie di questa settimana rileva che un terzo delle aziende in un recente sondaggio considera le reti 5G private (che spesso utilizzano il slicing) vitali per la sicurezza e la personalizzazione della connettività [125]. Anche i governi sono interessati: le slices possono essere utilizzate per le comunicazioni di pubblica sicurezza, garantendo che i soccorritori abbiano sempre una rete attiva anche se l’uso pubblico aumenta durante le emergenze. Guardando al 2026, possiamo aspettarci che il slicing venga incluso in offerte più mainstream (forse anche in piani consumer “premium” che garantiscono, ad esempio, bassa latenza per il cloud gaming o streaming 4K ininterrotto tramite una slice).

Arrivano i dispositivi RedCap IoT: Forse lo sviluppo più significativo del 5G per l’IoT quest’anno è l’emergere dei dispositivi RedCap (Reduced Capability). RedCap è una funzionalità degli standard 5G (3GPP Release 17) che adatta il 5G ai dispositivi che non necessitano di velocità gigabit complete – come indossabili, sensori, moduli IoT industriali – riducendo il numero di antenne e la complessità, il che abbassa costi e consumi energetici. Dopo essere stato solo un concetto sulla carta, RedCap è ora una realtà tangibile. Il riepilogo delle notizie ha evidenziato che l’ultimo Apple Watch di Apple supporta RedCap [126] – il che significa che può connettersi al 5G in una modalità leggera, ideale per una piccola batteria. Alla fine del 2024, T-Mobile US ha lanciato il primo dispositivo commerciale 5G RedCap in Nord America, un hotspot pensato per applicazioni IoT [127]. E in Asia, produttori di chipset come Qualcomm e MediaTek hanno già pronti modem RedCap, con produttori cinesi che pianificano di integrarli in smart glasses, robot di fabbrica, ecc. I ricercatori di Omdia hanno affermato che il 2025 è il punto di svolta: è “la prima volta che hardware ed ecosistemi di rete sono allineati su RedCap” – le reti stanno implementando il supporto proprio mentre i dispositivi stanno diventando disponibili [128]. RedCap colma il divario tra l’IoT narrowband (che ha un basso tasso di dati) e i dispositivi 5G eMBB completi (che sono costosi per compiti semplici). Ad esempio, un visore AR potrebbe aver bisogno solo di 50 Mbps e di una lunga durata della batteria; RedCap gli consente di ottenerlo tramite 5G senza il costo di un modem simile a quello di uno smartphone. I dirigenti delle telecomunicazioni sono ottimisti sul fatto che miliardi di nuovi dispositivi IoT – dai dispositivi indossabili per la salute ai sensori per smart city – si connetteranno tramite RedCap nei prossimi anni, soprattutto nell’area Asia-Pacifico che si prevede guiderà la crescita delle connessioni IoT [129]. Un’altra tendenza è che gli operatori potrebbero sovvenzionare l’adozione di RedCap (ad esempio tramite piani dati specifici per l’IoT o includendo dispositivi in bundle) per aumentare rapidamente i volumi, il che a sua volta fa scendere i prezzi dei moduli [130].

Imprese reali del 5G – Chirurgia remota: La potenza delle reti 4G/5G avanzate è stata dimostrata in modo spettacolare da Zain del Kuwait questo mese. Come menzionato nei Fatti Chiave, Zain ha fornito il collegamento ad alta velocità che ha reso possibile un intervento chirurgico robotico remoto da Guinness World Record tra medici distanti 12.000 km [131]. In particolare, un chirurgo dell’ospedale Jaber Al-Ahmad a Kuwait City ha eseguito un’operazione di ernia su un paziente a San Paolo, Brasile, utilizzando un sistema robotico – con la rete di telecomunicazioni che trasportava segnali video e di controllo quasi istantanei. Zain ha utilizzato una connessione MPLS dedicata con solo 199 ms di latenza e una velocità di 80 Mbps [132]. L’amministratore delegato dell’azienda, Nawaf Al-Gharabally, ha sottolineato che la loro “rete avanzata ha svolto un ruolo decisivo nel fornire una connessione stabile e istantanea che ha permesso un intervento chirurgico robotico altamente preciso e affidabile” [133]. Il successo è stato confermato dal Ministero della Salute del Kuwait e da un team di medici brasiliani dall’altra parte, ed è ora ufficialmente la telesurgery a più lunga distanza mai realizzata. Questo dimostra quanto la tecnologia delle telecomunicazioni sia progredita – una latenza inferiore a 200 ms su quella distanza è sorprendente (si avvicina al limite teorico di ~133 ms RTT per segnali che attraversano 12.000 km). Una latenza così bassa è stata ottenuta grazie a cavi sottomarini in fibra ottica e a un instradamento ottimizzato sulla rete di Zain e dei suoi partner. Guardando al futuro, questo apre la strada a una telemedicina più ampia nelle aree remote. Immagina un chirurgo di alto livello a New York che un giorno operi su un paziente in una clinica rurale africana tramite 5G – risparmiando viaggi e potenzialmente vite in caso di emergenza. Oltre alla medicina, la stessa connettività ultra-affidabile e a bassa latenza può abilitare cose come macchinari industriali controllati a distanza, voli di droni intercontinentali, o collaborazione olografica in tempo reale. Il 5G Advanced e il futuro 6G dovrebbero portare le latenze a soli 1–10 ms per alcune applicazioni, rendendo comuni questi casi d’uso “da fantascienza”.

Guardando verso l’integrazione 6G e AI: Mentre il 5G è ancora in fase di implementazione, l’industria delle telecomunicazioni sta già formulando visioni per il 6G e sfruttando l’IA nelle operazioni di rete. Non esistono ancora standard formali per il 6G, ma i temi di ricerca includono l’uso di frequenze nella gamma sub-THz (100–300 GHz) per una capacità estrema, l’integrazione di comunicazione e rilevamento (così le reti possono anche rilevare oggetti come un radar), e interfacce radio guidate dall’IA che si auto-ottimizzano. Il primo studio europeo sullo spettro terahertz [134], come già menzionato, fa parte di queste basi. Giappone e Corea del Sud hanno testbed dedicati al 6G, e gli Stati Uniti hanno lanciato la “Next G Alliance” di aziende per coordinare la R&S sul 6G. Una tempistica spesso citata è il 2030 per il primo 6G commerciale. Fino ad allora, il 5G-Advanced (3GPP Releases 18+) aggiungerà progressivamente funzionalità – inclusa la gestione di rete potenziata dall’IA. Abbiamo visto Nokia ed Ericsson integrare algoritmi di machine learning per regolare automaticamente i parametri radio, prevedere interruzioni e migliorare l’efficienza energetica. Proprio questa settimana, un dirigente Nokia a una conferenza sull’IA ha dichiarato che gli strumenti GenAI stanno aiutando a progettare topologie di rete più efficienti, ma ha avvertito che anche i malintenzionati possono usare l’IA per trovare vulnerabilità (il doppio taglio della tecnologia) [135] [136]. Dal lato consumer, la banda larga del 5G sta abilitando più IA all’edge – ad esempio servizi di traduzione automatica e realtà aumentata sugli smartphone, che richiedono collegamenti cloud veloci. In sintesi, la traiettoria da ora al 2030 vedrà il 5G pienamente realizzato e le fondamenta del 6G gettate, con una convergenza tra tecnologie di comunicazione, IA e persino integrazione satellitare (si prevede che il 6G supporterà nativamente le reti non terrestri).

Il ritmo dell’innovazione è rapido e, se i recenti progressi sono un’indicazione, l’esperienza mobile alla fine degli anni 2020 sarà decisamente diversa: molto più intelligente, ubiqua e in grado di abilitare applicazioni che oggi sembrano ancora materiale da conferenze tecnologiche del futuro.

La connettività satellitare estende la portata del mobile

Un tempo ambiti separati, le comunicazioni satellitari e le reti cellulari stanno convergendo sempre di più – una tendenza sottolineata da diversi annunci di questa settimana. L’obiettivo è ambizioso: eliminare le zone “senza segnale” permettendo ai normali telefoni cellulari di connettersi tramite satelliti quando la copertura terrestre è assente. Gli sviluppi di ottobre mostrano progressi significativi su questo fronte:

T-Mobile & SpaceX Starlink – Espansione della Beta: Negli Stati Uniti, T-Mobile è stata una pioniera nell’integrazione satellitare-cellulare grazie alla sua partnership con la costellazione Starlink di SpaceX. Nel luglio 2025, T-Mobile ha lanciato una beta iniziale del servizio “T-Satellite” che permetteva l’invio di messaggi di testo in aree remote utilizzando i satelliti. Dal 1° ottobre, T-Mobile ha annunciato che il servizio si sta espandendo per supportare le app per smartphone più popolari oltre agli SMS [137]. In particolare, la connettività satellitare ora può gestire dati di base per messaggistica WhatsApp, Google Maps, iMessage di Apple, Facebook Messenger, X (Twitter) e una dozzina di altre app [138] [139]. Questo è possibile perché T-Mobile ha collaborato con Apple e Google per creare uno standard “SAT mode” nei loro sistemi operativi [140] [141]. Le app che adottano il SAT mode possono rilevare quando il telefono è collegato a un satellite e passare automaticamente all’invio di dati leggeri (chat solo testo, mappe a bassa risoluzione, ecc.) adatti ai canali satellitari a banda stretta [142]. Per gli utenti, l’esperienza è senza interruzioni: se stai facendo escursionismo in zone selvagge e perdi il segnale cellulare, il telefono passerà in modalità satellitare e app come WhatsApp continueranno a funzionare (anche se un po’ più lentamente e senza contenuti che richiedono molta banda). T-Mobile sta sfruttando oltre 650 satelliti Starlink “direct-to-cell” che SpaceX ha lanciato [143]. Si tratta essenzialmente di satelliti Starlink con grandi antenne cellulari, che operano sulle bande cellulari di T-Mobile (non Wi-Fi). Ogni satellite funziona come una torre cellulare molto alta, coprendo aree enormi ma con capacità limitata. Ecco perché il servizio inizialmente supporta solo alcune app e non la navigazione internet completa. Come ha spiegato il vicepresidente Jeff Giard, l’obiettivo è “servizi critici piuttosto che esperienze complete e pesanti in termini di dati” via satellite [144]. T-Mobile include questa funzione satellitare senza costi aggiuntivinel suo piano superiore “Experience Beyond” e lo vende come un componente aggiuntivo da $10/mese per altri clienti (inclusi quelli su AT&T o Verizon tramite roaming) [145]. L’azienda riferisce che la beta ha avuto 1,8 milioni di utenti che hanno inviato oltre un milione di messaggi da luoghi senza copertura cellulare – ad esempio parchi nazionali, acque al largo, autostrade remote [146]. Entro la fine dell’anno, T-Mobile punta a supportare ancora più app e, col tempo, media come email e immagini man mano che cresce la capacità satellitare. Il quadro generale: la comunicazione satellite-telefono non è più fantascienza. Come ha detto Giard, le persone amano che “il telefono in tasca possa connettersi allo spazio” – ottenendo di fatto un telefono satellitare senza un dispositivo speciale [147]. Le implicazioni per la sicurezza (pensa: contattare il 911 da una montagna) e la comodità (restare connessi su una crociera o una strada nel deserto) sono enormi.

AST SpaceMobile & Bell – Voce/Dati 4G dallo Spazio: Il 3 ottobre, la società texana di satelliti AST SpaceMobile e la compagnia telefonica canadese Bell hanno annunciato un importante traguardo: i primi test di banda larga cellulare dallo spazio in Canada [148]. Hanno completato con successo chiamate vocali, invio di SMS standard e persino trasmissione di dati e video 4G di base utilizzando il satellite BlueWalker 3 di AST e lo spettro di Bell [149] [150]. In sostanza, i clienti Bell con normali smartphone nel New Brunswick sono stati in grado di effettuare una chiamata e caricare dati direttamente tramite il satellite (che poi trasmetteva alla rete terrestre di Bell). Da notare che le chiamate erano VoLTE (voice over LTE), dimostrando che il sistema di AST può integrarsi con il core voce 4G di un operatore. Questo risultato segue le precedenti imprese di AST – ad aprile, AST aveva fatto notizia effettuando una chiamata cellulare standard dallo spazio verso un telefono Samsung sulla rete AT&T in Texas, e raggiungendo circa 10 Mbps in un test di velocità LTE satellitare. Per la dimostrazione canadese, Bell ha utilizzato le sue frequenze 4G con licenza e i suoi ingegneri hanno lavorato a stretto contatto con AST, il che significa che il servizio ha funzionato come una estensione della rete Bell. Bell investe in AST SpaceMobile dal 2021 [151], e ora stanno approfondendo questa collaborazione. Il CTO di Bell, Mark McDonald, lo ha definito “un momento rivoluzionario per la connettività in Canada”, affermando che la loro scelta strategica su AST e la proprietà dei “gateway sovrani” (stazioni di terra che collegano i satelliti alle reti terrestri) posiziona Bell per offrire un servizio cellulare dallo spazio altamente affidabile su misura per le esigenze dei canadesi [152]. Una volta lanciata commercialmente (prevista per il 2026), la rete cellulare satellitare di Bell coprirà vaste aree selvagge del Canada – a nord del 59° parallelo, acque costiere remote e circa 5,7 milioni di km² di territorio – la copertura più ampia di qualsiasi operatore canadese [153]. È importante sottolineare che questa tecnologia garantirà che anche nelle comunità del profondo nord o sulle piattaforme petrolifere offshore, i normali telefoni cellulari rimangano connessi. È vista anche come un vantaggio per le emergenze: durante incendi boschivi o spedizioni artiche, i soccorritori potrebbero contare sulla connettività satellitare quando si trovano fuori dalla copertura delle torri tradizionali. Il chief commercial officer di AST SpaceMobile, Chris Ivory, ha sottolineato che i test vocali e video riusciti “evidenziano il potenziale [della tecnologia] di rivoluzionare la connettività in Canada e oltre” [154]. Per AST, che mira a costruire una costellazione di oltre 100 satelliti BlueBird per ottenere una copertura globale, ogni test di questo tipo convalida il loro approccio.

Apple, Qualcomm e altri – La corsa nell’NTN: La tendenza del satellite-direct non è limitata a questi attori. Apple lo scorso anno ha introdotto Emergency SOS via Satellite su iPhone 14 – sebbene si tratti di una messaggistica bidirezionale limitata per le emergenze utilizzando i satelliti Globalstar. Nel 2025, si vocifera che Apple possa espandere tale funzionalità o collaborare con Globalstar per la messaggistica di base per tutti gli utenti (non solo per le emergenze). Qualcomm sta integrando il supporto alla messaggistica satellitare (tramite i satelliti Iridium) nei suoi ultimi chip per smartphone, il che significa che molti telefoni Android lanciati nel 2024–2025 avranno la possibilità di inviare messaggi via satellite già integrata (accessibile tramite app). Google ha anch’essa aggiunto un supporto preliminare al satellite in Android 14. Stiamo assistendo alla formazione di un ecosistema attorno al concetto chiamato NTN (Non-Terrestrial Networks) negli standard 5G. Il 3GPP Release 17 ha definito le prime specifiche per l’NTN, consentendo ai satelliti (LEO, MEO, persino droni HAPS) di essere trattati come celle telefoniche dai telefoni. Con il Release 20 (previsto per ~2028), il 5G-Advanced perfezionerà l’NTN con migliori controlli di potenza e handover satellitari. Alla fine, il 6G potrebbe unificare completamente le reti terrestri e satellitari. Le notizie di questa settimana da T-Mobile e AST suggeriscono che siamo sulla buona strada: gli operatori sono desiderosi di integrare il satellite per raggiungere nuovi abbonati e soddisfare gli obblighi di copertura, mentre le aziende satellitari vedono un enorme mercato nel servire i normali telefoni (miliardi) invece dei telefoni satellitari specializzati (milioni).

Dinamiche regolatorie e concorrenziali: Ovviamente, questi progressi portano nuove sfide. I tradizionali servizi di telefonia satellitare (ad es. Iridium, Inmarsat) rischiano di essere sconvolti se i normali operatori offriranno connettività satellitare più economica o gratuita come parte dei piani standard. Ci sono anche ostacoli regolatori: usare i satelliti per la telefonia mobile significa affrontare questioni di spettro transfrontaliero e coordinamento (SpaceX ha dovuto ottenere il permesso della FCC per usare lo spettro di T-Mobile dallo spazio, che è stato concesso in via sperimentale). Curiosamente, alcuni operatori europei stanno reagendo contro SpaceX, preoccupati che i segnali Starlink possano interferire con le reti terrestri. Una notizia trapelata la scorsa settimana affermava che i principali operatori UE hanno persino minacciato azioni legali se i regolatori non terranno sotto controllo Starlink [155] [156]. Stanno anche sostenendo un’alternativa chiamata AST SpaceMobile (Vodafone e Orange hanno investito in AST) per assicurarsi una partecipazione nel settore satellitare. Potremmo vedere una competizione tra fornitori satellitari per stringere partnership con gli operatori in ogni regione. Alla fine, il consumatore potrebbe non sapere o non interessarsi a quale satellite sia sopra la sua testa – solo che il suo telefono ha copertura sulla cima della montagna o in mezzo all’oceano. E questo, francamente, cambia radicalmente il concetto di connettività ovunque e in qualsiasi momento.

Sfide di sicurezza e connettività

Tra l’entusiasmo per le nuove tecnologie, anche il settore globale delle telecomunicazioni ha dovuto affrontare incidenti di sicurezza e persistenti lacune nella connettività all’inizio di ottobre. Queste storie ci ricordano che il progresso porta con sé delle sfide – dalle minacce informatiche che prendono di mira le infrastrutture critiche alla missione continua di connettere tutta l’umanità.

Reti di telecomunicazione come bersagli informatici: Le moderne reti mobili fanno parte delle infrastrutture critiche nazionali, il che le rende obiettivi privilegiati per attori malintenzionati che vanno dagli hacker criminali a gruppi sponsorizzati da stati. Una rivelazione sorprendente è arrivata tramite Reuters il 3 ottobre: una campagna di cyber-spionaggio collegata alla Cina aveva compromesso più aziende di telecomunicazioni statunitensi di quanto inizialmente si credesse [157]. Già a luglio, funzionari statunitensi avevano rivelato che hacker (chiamati “Salt Typhoon” da Microsoft) erano riusciti a infiltrarsi nelle reti dei principali operatori AT&T e Verizon. Il nuovo rapporto indica che anche Charter Communications, Windstream, Lumen e altri sono stati violati [158] [159]. Gli aggressori hanno sfruttato router Cisco e dispositivi Fortinet non aggiornati per penetrare a fondo nei sistemi delle telecomunicazioni [160]. Avrebbero potuto ottenere la capacità di monitorare o persino interrompere il traffico delle telecomunicazioni. Sebbene il governo statunitense abbia minimizzato il pericolo immediato – gli operatori hanno da allora corretto le vulnerabilità e “contenuto” la minaccia, senza che si siano verificati blackout diffusi [161] [162] – il fatto che hacker stranieri siano riusciti a entrare è comunque allarmante. Ciò evidenzia la necessità di una vigilanza costante: gli operatori di telecomunicazioni stanno ora rafforzando il monitoraggio delle reti, segmentando le reti per limitare i movimenti laterali e collaborando strettamente con le agenzie di intelligence per rilevare tempestivamente le intrusioni. La Casa Bianca ha persino convocato una riunione speciale lo scorso autunno con i CEO delle telecomunicazioni per sottolineare la gravità della situazione; secondo quanto riferito, i funzionari hanno avvertito che gli hacker cinesi avevano la capacità di “spegnere decine di porti statunitensi, reti elettriche e altre infrastrutture” tramite reti compromesse, se lo avessero voluto [163]. Questo scenario peggiore non si è verificato, ma il messaggio era chiaro: una maggiore sicurezza informatica nelle telecomunicazioni è una priorità per la sicurezza nazionale.

Minacce DDoS e Frodi: Un altro pericolo sono gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) – che inondano reti o servizi di traffico per interromperli. Gli operatori di telecomunicazioni hanno registrato un aumento dei tentativi DDoS, spesso sfruttando eserciti di dispositivi IoT infetti da malware (da telecamere smart a router) come bot. Il rapporto sulla sicurezza di Nokia (menzionato in un digest del 4 ottobre) ha rilevato che alcuni operatori sono passati da pochi incidenti DDoS al giorno a oltre 100 attacchi quotidiani nel 2024 [164]. Il Nord America è particolarmente colpito, e questi attacchi possono essere usati per estorcere gli operatori o semplicemente causare caos. Ad esempio, un operatore regionale statunitense, Cellcom in Wisconsin, ha subito un’interruzione di una settimana nel maggio 2025 che in seguito ha confermato essere dovuta a un attacco informatico (probabilmente ransomware o DDoS) [165]. I clienti non potevano usare i dati mobili né effettuare chiamate durante il blackout, sottolineando come anche i fornitori più piccoli siano a rischio. All’inizio di settembre, il Secret Service statunitense ha scoperto una minaccia molto diversa ma altrettanto preoccupante: un apparente tentativo di utilizzare SIM card su larga scala per sabotaggio o frode. Gli agenti, perquisendo alcune località intorno a New York, hanno trovato oltre 300 server SIM e più di 100.000 SIM card operanti in cluster entro un raggio di 35 miglia [166] [167]. Questi dispositivi avrebbero potuto essere usati per inviare milioni di messaggi falsificati o sovraccaricare le reti mobili durante la riunione di alto profilo dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Un funzionario del Secret Service ha dichiarato che il potenziale di paralizzare le comunicazioni “non può essere sopravvalutato” [168] – se quelle SIM farm illegali fossero state attivate, avrebbero potuto inviare spam a ogni telefono del paese o bloccare le torri cellulari con traffico di segnalazione. Fortunatamente, sono state sequestrate in tempo ed è in corso un’indagine per identificare i responsabili (si sospetta un’organizzazione criminale straniera). L’incidente dimostra che le minacce alle telecomunicazioni non sono solo nel cyberspazio, ma possono coinvolgere anche apparecchiature fisiche illegali.

Colmare il divario di utilizzo: Sul fronte della connettività, il divario digitale rimane una sfida significativa anche con l’espansione delle reti. Il rapporto State of Mobile Internet 2025 della GSMA, discusso il 9 settembre e ancora al centro delle conversazioni di ottobre, ha rivelato alcune statistiche paradossali. Entro la fine del 2024, 4,4 miliardi di persone avevano accesso a internet mobile – ovvero il 58% della popolazione mondiale [169] [170]. Altri circa 300 milioni (4% della popolazione globale) vivono in aree senza copertura di banda larga mobile (il “coverage gap”) [171]. Ma il gruppo più grande3,1 miliardi di persone, circa il 38% dell’umanità – vive in realtà in aree che hanno copertura 4G o 5G ma non utilizzano internet mobile [172] [173]. Questo è il “usage gap” e, sebbene si sia ridotto un po’ dal 40% al 38% nell’ultimo anno, resta enorme, il che significa che l’infrastruttura da sola non basta. Come ha sottolineato il DG della GSMA Vivek Badrinath, “Nel 96% del mondo, l’infrastruttura è presente… Rimuovere le barriere rimanenti è essenziale per garantire che questi 3,1 miliardi di persone possano beneficiare di una connettività che cambia la vita.” [174]. Le barriere a cui si riferisce sono principalmente l’accessibilità economica (di smartphone e piani dati) e l’alfabetizzazione digitale. In molti paesi a basso reddito, anche uno smartphone base da 30 dollari è fuori portata per le famiglie povere, e i dati possono costare una parte significativa del reddito mensile [175]. Inoltre, in alcune comunità manca la consapevolezza di ciò che offre internet o ci sono barriere culturali (ad esempio, in alcune regioni meno donne usano internet mobile a causa delle norme sociali). Per affrontare questo problema, le parti interessate stanno perseguendo varie strategie: alcuni operatori stanno offrendo pacchetti dati più economici o collaborando con i governi su programmi di sussidi (come il programma indiano per sovvenzionare smartphone alle donne nelle aree rurali). Esistono anche iniziative per le competenze digitali – ad esempio, nell’Africa sub-sahariana, gli operatori organizzano cliniche “Internet 101” per insegnare ai nuovi utenti come usare le app in modo sicuro ed efficace. Le startup stanno innovando smartphone a bassissimo costoe contenuti offline per le aree con connettività instabile. E sul fronte dell’accessibilità economica, il rapporto GSMA osserva che ogni riduzione del 10% del costo dei dispositivi o dei dati può portare online un numero significativo di persone. In modo incoraggiante, man mano che i telefoni 4G invecchiano, sta crescendo un mercato secondario di smartphone usati, che può abbassare il prezzo d’ingresso.

Resilienza climatica e delle infrastrutture: Un’altra sfida che si sovrappone alla connettività è la resilienza climatica. Anche se non è stata una notizia principale il 4–5 ottobre nello specifico, i dirigenti delle telecomunicazioni a recenti conferenze hanno sollevato preoccupazioni riguardo agli eventi meteorologici estremi (incendi, alluvioni, uragani) che possono mettere fuori uso le reti mobili. Ad esempio, Bell Canada ha evidenziato come la loro iniziativa satellite-cellulare potrebbe fornire un backup nelle aree remote se le torri terrestri venissero distrutte dagli incendi boschivi – uno scenario che si è verificato nei Territori del Nord-Ovest del Canada quest’estate. Allo stesso modo, gli operatori statunitensi stanno investendo in siti cellulari portatili su droni o palloni per ripristinare rapidamente la copertura dopo i disastri, un concetto che si collega anche al 5G NTN. La sicurezza delle telecomunicazioni non riguarda solo il cyber, ma anche la robustezza fisica: l’alimentazione di backup (generatori diesel, batterie, persino solare nei siti rurali) è fondamentale. L’UE sta finanziando progetti per rafforzare i cavi sottomarini e le rotte in fibra transfrontaliere per prevenire sabotaggi (dopo il sabotaggio del gasdotto Nord Stream, si teme che i prossimi possano essere i cavi sottomarini).

In sintesi, anche se il 5G e le tecnologie successive promettono capacità straordinarie, il lavoro fondamentale di mantenere le reti sicure e inclusive è in corso. Le difese informatiche devono evolversi di pari passo con la tecnologia di rete – che si tratti di sistemi di intelligenza artificiale che cercano malware nei core 5G o di trattati internazionali per scoraggiare gli attacchi sponsorizzati dagli stati contro le telco. E colmare il divario di utilizzo è importante quanto implementare l’ultimo nodo 5G – perché una rete è preziosa solo quanto le persone che possono beneficiarne. I responsabili politici, gli operatori e la società civile dovranno collaborare per affrontare queste sfide affinché la rivoluzione internet GSM non lasci davvero indietro nessuno.


Fonti:

  • Proposte FCC “Build America” per infrastrutture wireless (30 settembre 2025) [176] [177]; Sintesi Mintz Telecom Law [178].
  • Piani d’asta multi-banda TRAI India [179] [180]; Avviso d’asta 5G Sri Lanka [181] (Daily Mirror).
  • Annuncio della gara 5G in Turchia – Reuters [182] [183].
  • Dettagli dell’asta mmWave di Ofcom (Regno Unito) [184] [185].
  • L’amministratore delegato di Telefonica chiede una consolidazione – intervista Reuters [186] [187].
  • L’UE valuta l’allentamento delle regole sulle fusioni delle telecomunicazioni – Reuters [188] [189].
  • Implementazione 5G SA di BT e distribuzione radio Ericsson – Mobile World Live [190] [191].
  • Partenariato di rete utility tra Verizon e GE Vernova – Mobile World Live [192] [193].
  • Acquisizione di Telekom Romania Mobile da parte di Vodafone – Comunicato stampa di Deutsche Telekom (OTE) [194] [195].
  • Investimenti e dichiarazioni di Gamcel (Gambia) su 4G/5G – The Alkamba Times [196] [197].
  • Tempistiche di dismissione 2G/3G in Europa/Turchia – Panoramica di Anadolu Agency [198]; Piano di dismissione in Israele entro fine 2025 – CSA Group [199] [200].
  • Rapporto GSMA sul divario nell’uso di internet mobile – TelecomTV [201] [202]; dichiarazione di Badrinath della GSMA [203].
  • Record mondiale di chirurgia remota di Zain Kuwait – Mobile World Live [204] [205].
  • Analisi Omdia su 5G RedCap e network slicing – Riepilogo Mobile World Live [206] [207].
  • T-Mobile US espande il servizio satellitare “T-Satellite” – Reuters [208] [209]; Citazione del VP di T-Mobile Jeff Giard [210].
  • Test di chiamata satellitare Bell Canada & AST SpaceMobile – Telecoms.com [211] [212].
  • Preoccupazioni europee per interferenze telecom vs Starlink – Notizie Mobile Ecosystem Forum [213] [214].
  • Il Servizio Segreto USA sventa minaccia alla rete di SIM-card – Notizie sulla cybersicurezza WEF [215] [216].
  • Hacker cinesi nelle reti di telecomunicazioni statunitensi – Reuters [217] [218].
  • Violazione dei dati di SK Telecom e risposta – Reuters [219] [220].
Wireless Basics - GSM, CDMA, and LTE

References

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